EA7 MILANO 

Mc Lean 5+ 6 punti, 2 rimbalzi e 1 recupero per il cerbiatto ex Alba. Non sfigura, ma neppure incide sulle sorti di un match che sfugge dalle mani di Milano in modo impietoso

Fontecchio 5.5 Non gli manca certo la spavalderia, mette 2 punti ma ‘cicca’ tre tiri dall’arco in frangenti delicati del match

Hickman 4 Virgola in 20 minuti, meno 9 di plus minus, meno 2 di valutazione. Che fine ha fatto il folletto ex Maccabi che si fece le ossa nella Casale di Marco Crespi, che da bordocampo- in veste di commentatore tecnico- deve guardarlo in modo allibito?

Kalnietis 5.5 Molto meglio dell’incolore (diciamo così..) prestazione di gara 1, mette due triple che scaldano l’arena, cerca di mettere ordine e costrutto al gioco offensivo ma il problema è complessivo, non certo da imputare ai singoli

Macvan 5 Come punti e rimbalzi (e anche 6 perse, nel conto). Perso in qualche remoto meandro di un indiscusso talento, troppo spesso scisso dal contesto

Bruno Cerella e Davide Pascolo sotto canestro (Savino Paolella 2016)

Pascolo 6/7 14 punti, 7 rimbalzi e 20 di valutazione, a riscattare una pessima gara 1. Ma se in un roster come quello dell’Olimpia capita (e non di rado) che la voce grossa la faccia lui, beh allora..

Tarczewski 6+ 10 punti, 9 rimbalzi e una discreta valutazione. Movimenti rocciosi da lungo vecchia maniera, nelle fasi concitate del match anche lui si fa risucchiare dalla bufera che inguaia- e non poco- le sorti dell’EA7 in una stagione con troppi scuri e pochi chiari

Cinciarini 6- 7 punti e 5 assistenze (ma dalla lunetta da 3 su 6), encomiabile il suo richiamo guerriero ai 10mila del Forum, ma oltre un’indiscussa ‘garra’ c’è confusione e incapacità di svoltare il match a proprio favore quando il  gioco si è fatto duro

Sanders 5 8 punti, ma il vero Sanders non avrebbe ciccato tre siluri dall’arco come successo ieri. Il vero Sanders, che abbiamo bene in mente, è tutt’altra cosa

Abass 6-5 Il migliore assieme a Pascolo: aggiusta il tiro, mette 10 punti in 18 minuti, contribuisce nei momenti migliori del team. Ma non basta

Simon Sv Anche prima dell’infortunio non stava disputando la sua miglior partita in biancorosso

Jasmin Repesa 5- Non sappiamo se a capirci meno- sulla gestione del team da parte di un grande allenatore com’è senza dubbio il croato- siano noi, oppure lui rispetto a tutto quello che sta succedendo all’EA7

DOLOMITI TRENTO

Sutton 6.5 9 punti, 4 rimbalzi, 2 recuperi e 9 di valutazione per il 1986 nato in North Carolina. Produce molto movimento, e gioco, non sempre lucidissimo ma sotto le plance armanine fa parecchi danni

Craft 8 Pescato  nel sottobosco magiaro, dopo 2 anni in D League, questo playmaker bianco cresciuto nell’Ohio è l’emblema del perfetto scouting. In una gara potenzialmente decisiva per ottenere una clamorosa finale scudetto, mette 21 punti in 30 minuti, distribuisce 5 assistenze, effettua 5 recuperi, termina con 26 di valutazione. Monumentale, direbbero i Baustelle

Aaron Craft ai tempi di Ohio State (Fonte elevenwarriors.com)

Forray 6.5 Passato da Padova, San Donà e Jesolo, da palestre in linoleum o quasi ad arena da Eurolega, mette 8 punti piazzando canestri funambolici e butta tutto l’impeto da tanguero sul campo. E i risultati si vedono..

Flaccodori 6.5 Sprizza talento da ogni giovane poro, mette 10 punti in neppure 20 minuti, poi se ne torna in panca quando necessario. Freddo, glaciale, spietato

Gomes 7- Se i punti si pesano, e non si contano, allora i suoi 14 (nonostante il 2 su 8 dall’arco) pesano tantissimo. Questo portoghese classe 1985 è un pregiatissimo frutto del sottobosco cestistico europeo. Chapeau

Hogue 7 Nato dalle parti di New York, non esattamente dove abbondano gli attici, questo ‘lungo’ di 198 centimetri te lo trovi ovunque a  battagliare dalle parti del ferro: 12 punti, 9 rimbalzi e 11 di valutazione. La risposta low cost a Kyle Hines

Shields 6 4 punti, 4 assist, ordine. Esemplare gregariato

Maurizio Buscaglia 8 La vince nel terzo quarto, quando Milano mette la freccia, il Forum rumoreggia come un’orda di vichinghi assetati e lui tiene perfetto aplomb. Per l’ennesima volta, da un gruppo di carneadi con poche e inattese stelle, produce un basket di raro valore collettivo. Lineare, con spaziature ricercate, e alcune transizioni offensive spettacoli. In alto i calici di Metodo Classico, ormai sembra un Giulio Ferrari Riserva