Lo chiamano ManDrake e mai soprannome fu più azzeccato. Quello che Drake Diener è capace di fare sul parquet infatti è pura magia: basti pensare ai suoi pazzeschi buzzer beater o a quei momenti in cui si carica tutte le responsabilità e l’intera squadra sulle spalle e la conduce alla vittoria (vedi Milano-Sassari nelle Final 8). Le sue triple insensate, come qualcuno le ha definite, sono in realtà frutto di esperienza e talento, capaci di svoltare una partita in qualsiasi momento.

Drake Diener durante la partita di mercoledi contro Bamberg (Foto Salvatore Madau 2014)

Drake Diener durante la partita di mercoledi contro Bamberg (Foto Salvatore Madau 2014)

La verità è che Drake non si sente un supereroe, ma è un uomo che per diventare quello che è ha dovuto affrontare prove difficili. Finita l’università si è ammalato ed ha combattuto il Morbo di Chron, sconfiggendolo nel 2007, anno in cui è tornato sul parquet. Sfumata la carta NBA Drake è sbarcato in Italia dove ad oggi è uno dei giocatori più costanti e produttivi della massima serie.

Questo pomeriggio al PalaWhirlpool di Varese Drake riceverà un riconoscimento dalla Micro, un’associazione che si occupa di studio, assistenza e sensibilizzazione sulle malattie infiammatorie croniche intestinali. “Più che per il riconoscimento sono contento che la gente possa vedermi come un esempio, sono testimone di come si possa vivere una vita normale e vincente anche con la malattia” ha detto ManDrake in esclusiva a DailyBasket.

La Dinamo è molto attiva in campo sociale e mercoledi scorso ha aderito alla campagna “Diamo un calcio all’omofobia: chi allaccia ci mette la faccia” indossando dei lacci colorati in occasione della partita di EuroCup contro Bamberg. “La Dinamo vuole essere molto di più di una società sportiva, il presidente è un vulcano di idee e siam molto attivi nel sociale. La nostra visibilità è un’arma importante per sensibilizzare il pubblico su iniziative importanti. Sappiamo di avere un ruolo privilegiato e lo vogliamo sfruttare per ottime cause come l’informazione sulla SLA, la lotta contro l’omofobia o la sensibilizzazione sulla malattie croniche”.

I lacci della campagna "Diamo un calcio all'omofobia" promossa da Paddy Power e Associazioni Nazionali ArciGay ArciLesbica

I lacci della campagna “Diamo un calcio all’omofobia” promossa da Paddy Power e Associazioni Nazionali ArciGay ArciLesbica

Drake, al numero uno del campionato italiano nella percentuale di tiri da tre punti e secondo solo a Langford per punti segnati, è una certezza per la squadra: ma non chiedetegli se si sente un go to guy o un last quarter man:Mi sento semplicemente parte di una grande squadra, con un grande talento e ottimi giocatori. Sono tre stagioni che cresciamo come gruppo e come esperienza. Delle volte mi prendo io le responsabilità, delle volte tocca a qualcun altro. Abbiamo tutti un obiettivo comune”.

Dopo un avvio di stagione con tante aspettative ed un rendimento altalenante Sassari sembra aver trovato un equilibrio dopo l’importante e storica vittoria della Coppa Italia, come se qualcosa fosse cambiato nelle teste dei giocatori. La chiave di volta è stata sicuramente la vittoria su Milano, dove Drake ha letteralmente preso per mano la squadra e vinto la partita: “Personalmente non ho sentito alcun cambiamento, ma forse come squadra abbiamo realizzato che sarebbe stato possibile vincere. E’ stata una vittoria molto importante, a Milano contro i padroni di casa favoriti: abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi”.

Oggi Drake e compagni scendono sul parquet del PalaWhirlpool (se vuoi leggere il preview di DailyBasket clicca QUI), una sfida importante soprattutto nell’ottica della continuità: “Sarà una partita difficile perchè quello di Varese è un campo tosto, con un grande pubblico. La squadra è migliorata e si è rafforzata molto dal girone di andata, dovremo essere bravi a mantenere alta l’intensità, soprattutto difensiva”.

E chissà cosa tirerà fuori dal cilindro il buon ManDrake…