Markoishvili (Foto R. Caruso)

La Bennet Cantù si prepara per il primo turno dei playoff e mentre la truppa segue Trinchieri allenandosi con buona lena, Micov e Shermadini corrono per una mezz’oretta e Scekic lavora con il preparatore atletico, a fine allenamento aspettiamo Manuchar Markoishvili in sala stampa con una sua tifosa, lui appena la vede torna negli spogliatoi e le prende la maglia che le aveva promesso, ma non una da gara strappata al magazziniere bensì una che si è comprato al Basket Point coi suoi soldi, una piccola grande/cosa per dimostrare che razza di cuore d’oro ha questo simpatico ragazzone georgiano

“Mio papà allena da trentacinque anni, non spetta me dirlo ma ha fatto tanto per il basket nel mio paese” poi a soli quindici anni, quando i ragazzi di oggi pensano solo alla playstation, è venuto in Italia alla Benetton. “Era una grande squadra, io ero giovanissimo ma ho imparato tanto in ogni posto dove sono stato” poi arriva a Cantù e scoppia l’amore “E’ un posto speciale, qui ho trovato il livello più alto in cui ho mai giocato e dei tifosi incredibili, unici” tanto che molti di loro lo vorrebbero come futuro capitano, un giorno quando Nicolas Mazzarino non sarà più in campo a bombardare il canestro di triple ma Manu si schermisce. “Io capitano?! Mi fa piacere che la pensino così ma io sono uno dei tanti, uno della squadra…”

Gli chiediamo allora della polemica di questi giorni che interessa Cantù ed i suoi bar pullulanti di tifosi, un sito spesso ben informato come Sportando ha dato per già firmato il biennale del connazionale Shermadini col Maccabi e la presidentessa Cremascoli ha dichiarato un po’ stizzita che il giocatore con lei ha negato di aver firmato e che erano pronti ad un sacrificio importante per tenerlo: “Non mi interessa!” esclama ”Giorgi deve pensare solo a guarire e rientrare per i playoff, deve chiudere la stagione in campo e non a pensare ai contratti…” il tono è perentorio e Gio farebbe meglio a non contraddire il suo amico…

Proprio dalla Georgia ci giunsero poi le voci del passaporto georgiano di Perkins tanto che pubblicammo il rumor a tal proposito. “Questa cosa mi ha fatto infuriare! I giornalisti del mio paese hanno martellato me e Giorgi per avere conferme ma noi non lo sappiamo, devono chiedere alla federazione georgiana non a noi, anche se so che Doron vorrebbe avere un passaporto europeo, uno qualunque… ma non mi piacciono questi passaporti agli americani. Per la propria nazione deve battere il tuo cuore, amare la bandiera, parlare la lingua ma loro lo fanno solo per giocare nei club, non in nazionale, e magari portano via il posto ad un ragazzo locale che forse sbaglia un tiro o un passaggio ma è pronto a dare l’anima per il suo paese!”

In questi due mesi il suo rendimento è cresciuto e divenuto più costante “Quando siamo al completo ci sono grandi giocatori come Mazzarino, Basile e Micov e l’allenatore deve fare le sue scelte ed a volte gioco meno, ora nell’emergenza ho trovato molto spazio e sto giocando la mia miglior pallacanestro ma oramai sono un giocatore pienamente maturato” e del rapporto tempestoso con Trinchieri scherza “E’ lui che si arrabbia e vuole litigare! Io rispondo solo per l’adrenalina! Ma con lui ho un bellissimo rapporto, fa bene ad arrabbiarsi quando sbaglio, io farei lo stesso se fossi il coach! Poi che bello giocare da quattro! Devo solo prendere la palla ed attaccare 1 contro 1 il lungo avversario: mi diverte moltissimo!”

Arriva Pesaro venerdì: “Molto difficile, dobbiamo dare il massimo, nei play off niente scherzi! Dobbiamo mantenere il nostro campo imbattuto. Temo il loro atletismo e l’1vs1 di James White e Jumaine Jones

Infine si lancia in pronostici “Siena è troppo esperta e non avrà problemi con Varese così come Milano anche se Venezia ha fatto un grande campionato. Poi c’è Sassari-Bologna ed è una bella sfida con due miei amici in campo (Sanikidze e Metreveli ndr, ci sarebbe anche Quinton Hosley come georgiano “ma non ha mai giocato in nazionale, non posso considerarlo dei nostri”): che vinca il migliore.

L’intervista è finita. “Non ho detto troppe cazzate vero?”

No Manu, sei stato perfetto.