Difficile presentare la seconda sfida delle Final Eight tra Milano e Varese senza passare al passato ed al blasone. Senza dubbio la sfida più titolata dei quarti, abbondano scudetti e coppe, trofei che a dire il vero mancano da più di due lustri su entrambe le casacche.

 (Foto Savino Paolella 2013)

(Foto Savino Paolella 2013)

Qui Milano: Tornando all’oggi occasione che definire ghiotta soprattutto per l’EA7 è assolutamente limitativo. Dopo un avvio di stagione a dir poco rovinoso l’Olimpia ha trovato il modo di rimettere in sesto un’annata che rischiava di diventare tragica, ed a tratti grottesca.
Il mercato ha cambiato la fisionomia di una squadra priva di leader e senza una sensazione di coesione interna, tecnica e di comunicazione tra squadra e staff tecnico. Epurato il vice Frates, liquidati senza tanti complimenti capitan (sic…) Cook ed Hendrix, si è tornato all’antico con il rientro alla base di Radosevic e di Bremer, inspiegabilmente lasciato partire in estate. Il vero colpo sembra essere stato quello di Marques Green.L’ex play della Scandone ha immediatamente preso in mano la squadra utilizzando le sue qualità di passatore e di lettore del gioco, ritmo ed inventiva che mancavano totalmente al suo predecessore Cook. Gli stimoli di Green, una ritrovata capacità di produrre gioco senza pause disastrose, spesso terminate con pessime sconfitte interne, una panchina che finalmente si dimostra profonda ma anche attiva, con Bologna si è rivisto un Giachetti positivo, dovrebbero aver recuperato sia Radosevic e Basile. Bourosis innescato da Green può essere arma letale contro qualunque difesa, soprattutto nel campionato italiano. Scariolo insiste anche sull’aspetto motivazionale della sfida contro la capolista, passata al Forum proprio qualche settimana fa, cercando l’ultima virata per un gruppo tremebondo quanto ricco di innegabile talento.
Sin qui i plus, non mancano i dubbi, Varese con la sua solidità e le sue certezze potrebbe far traballare l’imbarcazione milanese ancora forse troppo fragile, i no contest contro Virtus Bologna (la peggiore squadra apparsa a Milano quest’anno) ed Avellino (falcidiata dall’influenza) potrebbero rappresentare pericolose sirene, senza dimenticare il caso Fotsis sempre più a margini emotivamente e tecnicamente all’interno della squadra.

Qui Varese: La Cimberio non arriva all’appuntamento Coppa Italia non esattamente al top della condizione. L’infortunio di Ere, il rientro di anticpiato di Banks, richiedono tempi forse più dilatati anche per un gruppo che ha dimostrato solidità, impegno e grande capacità di supplire ad ogni carenza. La chiave della gara contro Milano si giocherà molto sull’asse play-pivot. La sfida dei Green, Mike vs Marques, e la tenuta (soprattutto anche in termini di falli spesi ) di Dunston contro Bourousis saranno probabilmente determinanti per i biancorossi ospiti. La crescita di Polonara, la grande occasione per un ambiente che sta respirando aria di altissima classifica dopo anni di anonimato potrebbe dare una carica ulteriore alla squadra di coach Vitucciviy
Proprio il coach veneto predica grande concentrazione, in un approccio immediatamente duro e vincente che una competizione senza ritorno come le Final Eight richiedono. La qualità e l’efficacia del gioco dei varesini, la grande adattabilità all’avversario e la tenuta anche di fronte a break avversari sono pregi che alla lunga potrebbe favorire la Cimberio che, sino ad ora, ha dimostrato più tenuta nervosa ed equilibrio degli avversari. Nemmeno il fattore campo sarà probabilmente un problema, sia per lo score eloquente di Ere e compagni lontano da Masnago, sia per il supporto sempre molto caloroso che sarà presente anche a Milano da parte dei tanti tifosi biancorossi.

Precedenti: Milano è avanti 92-72 nei precedenti ma Varese vanta un singolare e promettente 12-3 nelle sfide giocate nel mese di Febbraio.

Palla a due: ore 20.30, diretta su LA7D e Sportitalia 2

Arbitri: Cicoria, Chiari e Filippini.