James-Feldeine-07-02-14Crescere senza un padre non è mai facile anche se in Repubblica Dominicana è quasi la normalità, con le mamme  che crescono il nucleo familiare mentre i padri, perché spesso i figli hanno padri diversi, girano per l’isola a bere e spandere il proprio seme.

Ancora più difficile se la tua mamma dominicana di nome Niurka Padilla non ti ha procreato a Boca Chica o a Punta Cana bensì nel Bronx, sì proprio il Bronx, e papà James, che ti ha lasciato solo il nome, è sparito.

Ed è qui che è cresciuto il neo-canturino James Earl Feldeine Padilla. Per l’esattezza a Washington Heights, chiamata anche Crack City, dove dominano The Wild Cowboys, la terribile gang locale.

Non è un’infanzia facile in un piccolo appartamento ed il piccolo James, che deve dividere il letto col fratello maggiore David Troutman, vede anche la mamma ammalarsi di cancro al seno anche se riesce a sconfiggere il male. Intanto però il ragazzo impara a giocare a basket, nei duri play ground di New York ed alla Cardinal Hayes High Scool, una bella scuola cattolica dall’edificio a forma di goniometro vicino al Franz Sigel Park nel Bronx in cui tutti gli studenti si presentano in giacca e cravatta e stanno lontani dai guai, il nostro si mette in luce tanto da meritarsi delle offerte di borse di Studio e la nomina a McDonald’s All America. Ha un’offerta da Central Michigan ma mamacita decide che il ragazzo deve andare a Quinnipiac University ad Hamden in Connecticut.

Quinnipiac: boschi e... boschi

Quinnipiac: boschi e… boschi

Ora la location sarebbe pure carinissima, con uno splendido Foliage autunnale, tante casettine graziose e l’università che si sviluppa come un quadrilatero difensivo in mezzo ai boschi. Passate però voi dal metropolitano Bronx dove si lotta per sopravvivere e dove la Grande Mela è a qualche fermata di Metro a Quinnipiac… definirlo uno shock culturale è poca roba.

Ed infatti nel suo anno da freshman il nostro James è disorientato. In campo è un mezzo disastro, gioca poco, meno di 3 minuti a gara e persino peggio va fuori, a lezione i professori non lo vedono mai, i negozi di liquori decisamente più spesso. Diventa amico di un compagno di squadra Trevon Charles, pure lui da NYC esattamente da Jamaica dove si trova Saint John’s, Charles ha una sbandata per una compagna di università e le dà fastidio. Una sera i due, probabilmente ubriachi, la portano di forza nel bagno degli uomini del dormitorio, Charles tenta di farle violenza sessuale mentre Feldeine, secondo la ragazza, le urina su una gamba. La giovane riesce a divincolarsi e si chiude nelle doccie, quando i due ragazzi scappano va poi a denunciarli alla Polizia.

Vengono arrestati.

Qualche giorno dopo la Suprema Corte di Meridien incolpa Charles e lo mette in Probation, ovvero in libertà condizionata per due anni in cui dovrà fare lavori socialmente utili mentre Feldeine viene scagionato.

Lo scandalo però è grande e l’Università licenza l’head coach, quello che aveva reclutato Feldeine, anche a causa di questa vicenda ed assume un nuovo coach Tom Moore.

Ora James Feldeine è ad un turning point: può fare la fine di tanti giocatori usciti dai ghetti incapaci poi, nonostante il talento, di adattarsi alle regole di civiltà di una università, talenti destinati a girare fra junior college e continui transfer per poi tornare, di solito, al ghetto per fare l’eroe al campetto e magari vivere ai confini, se non oltre, della legalità. Oppure può credere in questo nuovo giovane coach che per 13 anni è stato il vice di Jim Calhoun a UConn, darsi una ripulita, cominciare ad andare in classe e non buttare via la sua opportunità.

Feldeine abbraccia coach Moore dopo la sua ultima partita

Feldeine abbraccia coach Moore dopo la sua ultima partita

Sceglie la seconda strada.

Con Moore le cose cambiano.

Feldeine viene riammesso in squadra e diventa gradualmente il leader della squadra, con le sue braccia lunghe e l’istinto difensivo conduce la squadra (è stato il leader nella ACB la scorsa stagione in palle recuperate) ed in attacco ha il talento di attaccare dal palleggio, giocare pick & roll, segnare da fuori. Nei tre anni successivi Feldeine è  in un continuo crescendo e da senior viaggia a 16.5 ppg  5.8 rpg e 2.5 apg. La sua carriera universitaria si chiude al primo turno del NIT contro Virginia Tech ed una laurea in Media Studies.

Non resta negli USA a coltivare il sogno della NBA, troppo lontano, ma sfrutta il suo passaporto Dominicano e se va in Spagna ma nella Leb, la nostra Gold, in cui fa grandi cose col Breogàn Lugo per essere poi chiamato in ACB al Fuenlabrada, una delle squadre minori di Madrid, con cui firma un triennale. Il suo primo anno è clamoroso ed il Barcellona vuole ingaggiarlo ma alla fine resta coi Mad Crocs.

La voglia però di crescere e di giocare in Euro Cup è stata irresistibile per Feldeine, ha trovato un accordo con il suo club e pagando lui stesso un buy out si è liberato per raggiungere l’Acqua Vitasnella Cantù, un club con una Storia ed un Prestigio irresistibile per Feldeine che nel frattempo è pure stato il miglior realizzatore ai Panamericani del 2013 giocati in Venezuela con la Repubblica Domenicana, guidato da un santone come John Calipari head coach di Kentucky, ed a fine Agosto guiderà los Diablos nel girone di Bilbao… quello di Team USA.

Quella notte del 2006 nel bagno del dormitorio James Feldeine ha toccato il fondo, si è rialzato ed ha cominciato a risalire la corrente e Cantù sarà una nuova importante tappa del suo cammino.

Dal Bronx alla Brianza.