Lorenzo D'ercole (foto Alessio Brandolini 2014)

Lorenzo D’ercole (foto Alessio Brandolini 2014)

Rivoluzione doveva essere e rivoluzione è stata. Dal giorno della conferenza stampa di Claudio Toti, il 12 Giugno, è successo un po’ di tutto. Prima i problemi di programmazione legati all’incerta situazione del main sponsor, poi la provocazione sulle 5000 sottoscrizioni e la risposta di cuore degli appassionati Virtus che creano un gruppo su facebook per aiutare la società nella campagna abbonamenti. La successiva ansia dei tifosi costretti a veder scorrere davanti a propri occhi le ufficialità delle altre squadre, nella speranza di leggere prima o poi anche il nome dell’amata Virtus, ed infine l’uscita allo scoperto del GM Nicola Alberani e del suo solito ottimo lavoro, capace di rinnovare completamente la squadra e mettere a disposizione del confermato coach Dalmonte un roster giovane e intrigante, un mix di energia e atletismo che scommette molto sulla voglia di alcuni di fare il decisivo step per la propria carriera e magari esplodere in maglia Virtus. La cosiddetta ciliegina sulla torta è stato il “ritorno” di Lollo D’Ercole, vero e proprio profeta in patria, promosso a capitano della Virtus Roma 2014-2015.

“Brutti sporchi e cattivi”, come il titolo dell’omonimo film del ’76 di Ettore Scola, è stato il motto e il credo di coach Dalmonte nella passata stagione e da qui si dovrà ripartire. Gli arrivi dal mercato sembrano ben adattarsi alla filosofia di gioco del coach imolese: grinta, lucidità nei momenti chiave e una difesa di altissimo livello i punti fermi su cui porre le basi per un bel campionato, quantomeno alla ricerca di un Oscar come miglior attore non protagonista . Nessun playmaker di ruolo la scelta di Dalmonte e Alberani, che si affidano così a tre esterni capaci di portar palla, garantire affidabilità in fase di impostazione e segnare punti a referto.

Se Bobby Jones è l’unico reduce della scorsa stagione, il primo acquisto in casa Virtus è stato quello di Parrish “Perry” Petty, play-guardia ex Victoria Libertas Pesaro. Il passaporto della Guinea Bissau lo ha reso tesserabile come Cotonou, aspetto che sicuramente ha favorito il suo approdo a Roma. Ha il vantaggio di conoscere già il campionato italiano dopo l’esperienza pesarese dove ha chiuso con una media di 11.4 punti, 3.8 rimbalzi e 3.1 assist in 14 presenze. Sarà un back up di lusso, consentendo varie alternative all’interno delle rotazioni. Altro acquisto con una recente storia in Serie A, in quel di Pistoia, è Kyle Gibson. La ventisettenne guardia statunitense con 14.2 punti, 2.7 rimbalzi 1.7 assist e 35.6% da 3 di media ha messo in mostra tiro e atletismo alla corte di coach Moretti, e probabilmente sarà uno dei punti di riferimento perimetrali per la nuova Virtus.
A completare il trio di esterni, dalla LegaDue Gold arriva il play-guardia Brandon Triche, protagonista indiscusso della promozione in Serie A dell’Aquila basket Trento. Figlio, o meglio nipote, d’arte, con lo zio Howard che è stato scelto al Draft NBA nel 1987 dai New York Knicks, l’ex Syracuse ha trascinato durante tutto il campionato l’Aquila Basket chiudendo con 16.5 punti di media e aggiudicandosi il premio di MVP delle Finali. Il ragazzo garantisce qualità e affidabilità, con il GM Alberani che ha espresso la volontà iniziale di giocare con tre combo-guard intercambiabili, riportando lo stesso Brendon al ruolo di playmaker che ricopriva negli anni al college.

Capitolo rookie. Il primo nome è quello di Melvin Ejim, proveniente da Iowa State University e anche lui tesserabile con lo status di Cotonou. Ala piccola di 201 cm molto duttile, con la capacità di giocare sia vicino che lontano da canestro, dotato di grande atletismo e di una buona pericolosità perimetrale che gli permette di ricoprire almeno due ruoli. La prima esperienza non è certo la più semplice ma le motivazioni non mancheranno. Nel ruolo di centro il nome è quello di Jordan Daniel Morgan, anche lui rookie e proveniente da un ateneo di prestigio come Michigan University.

Maxime De Zeeuw è un’ala centro di nazionalità belga. Giocatore duttile che può giocare anche lontano dal canestro e dotato di un buon tiro. Pedina importante tatticamente vista la propria versatilità che gli consente sia di sfruttare il fisico nel pitturato che aprire il campo grazie al suo tiro da fuori, e favorire i tagli degli esterni. Più che positiva la passata esperienza in Eurochallenge, nominato “European Player of the Year” e “Defensive Player of the Year”, chiudendo con 14.2 punti e il 37.9 da 3 di media.
Lorenzo D’Ercole cercherà di ripartire da quanto fatto vedere nei playoff e insieme a Bobby Jones avrà stavolta la responsabilità di guidare la squadra dentro e fuori dal campo, trasmettendo la passione e il significato di indossare la maglia Virtus. Per quanto riguarda gli italiani, è stato ingaggiato Daniele Sandri, reduce da una buona stagione tra le fila della PMS Torino, mentre a completare il roster sono i nomi di Giulio Casale, Valerio Staffieri e Ray Pullazi.

Le incognite legate ad un roster costruito ex novo sono molte, ma coach Dalmonte imposterà la squadra al meglio, con l’interscambiabilità dei ruoli uno dei punti di forza principali. E se Alberani riuscirà a vincere qualche sua scommessa ci sarà da divertirsi, in una piazza come quella di Roma capace ogni anno, senza i favori del pronostico, di confermarsi ad altissimi livelli.

 


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