VUELLE PESARO – GRANAROLO 75-81.

Pesaro – Non basta nemmeno questa volta il cuore biancorosso, che smette di battere al termine di quaranta minuti di fuoco e rimane a secco di punti tra le mura dell’Adriatic Arena. Troppo profonda e potente fisicamente la Virtus, troppo in sofferenza la Vuelle. Non che sia stata una partita facile per i ragazzi di Ramagli che, nonostante in Gentile in grandissimo spolvero (27 punti, 7 rimbalzi e 4 recuperi), hanno subito e ri-subito i continui tentativi di recupero dei padroni di casa e la grandissima reattività a rimbalzo in attacco dei biancorossi. Vero che la Virtus ha sempre condotto l’incontro, ma vero anche che Pesaro, priva di Moore a causa di un infortunio occorso durante la partita, non ha mai mollato, arrivando a meno due (77-79) con palla in mano al trentanovesimo e fallendo più di un tap-in per l’aggancio. A chiudere la partita, un canestro uno contro uno di Lafayette, altro leader silenzioso di questa Virtus. Non è bastata la prova corale dei biancorossi, che chiudono con 5 uomini in doppia cifra.

(Fabrizio Stefanini 2017)

Cronaca– Pesaro contro Bologna non è mai una partita come le altre. La storia di queste due formazioni parla per loro e nonostante i tempi siano cambiati, non lo e’ lo spirito. Che sia un evento speciale lo si respira nell’area, a maggior ragione dopo due anni di assenza. Il pubblico pesarese e’ galvanizzato dalla vittoria in terra reggiana, dalla presenza di Mike Sylvester e dall’amore per una squadra che lotta nonostante i limiti e per un gruppo che sta bene insieme.

La Virtus inizia forte e fa sentire la su fisicità. Slaughter e’ una piovra e Gentile un rebus senza risposta: l’esterno colpisce in post basso e in penetrazione. La Virtus e’ cinica e non spreca, Pesaro lascia per fretta qualcosa sul piatto: 15-4 ed e time out per coach Leka. Pesaro si aggiusta in difesa, frenando l’impatto e imponendo il suo ritmo: parziale di 10-2 ed e’ di nuovo una partita aperta e intensa. Alla fine del primo quarto il punteggio dice 20-21. Un ulteriore tentativo di allungo Virtus e’ immediato alla ripresa delle operazioni, perché le seconde linee pagano e Umeh si mostra sesto uomo più che affidabile, cinico da tre punti. La Vuelle regge ogni volta l’impatto con la fisicità di Omogbo e l’istinto e l’intensità di Monaldi. I biancorossi, pur inseguendo, sono sempre a contatto. Nel finale del secondo periodo, i falli di Omogbo condizionano la gara, permettendo a Slaugther di essere punto di riferimento in post basso: all’intervallo il punteggio dice 37-45.

Il rientro in campo si apre con la zona biancorossa, ma la Virtus non perde ritmo attaccandola alla perfezione e punendo in penetrazione e da tre punti. Pesaro e’ in affanno, costretta a dover fare i conti con l’assenza prolungata di Moore e il rebus Gentile si pone di nuovo davanti ai biancorossi: il figlio di Nando e’ un fattore su entrambi i lati del campo, ma ancora una volta la squadra di Leka trova l’energia per rosicchiare da dove può, inceppando l’attacco virtussino grazie ai numerosi rimbalzi in attacco. Gli ultimi dieci minuti si aprono con la tripla di Bertone che vale il nuovo contatto: 62-63. Gentile continua però a giganteggiare e le opzioni in campo della Virtus non danno punti di riferimento per una Pesaro stanca e in sofferenza fisica: la schiacciata del numero zero bianconero vale il 64-72 e sembra sancire la possibile resa, in aggiunta al successivo antisportivo fischiato a Bertone. Ma la Virtus spreca qualcosa e Pesaro, con un’energia senza pari, spinta dal pubblico e dalla combattività che contraddistingue questo gruppo ritorna incredibilmente a contatto: al 39esimo, grazie alle bombe rapide di Little e ai Jumper di Mika, la Vuelle è a meno due (75-77). Ma è il momento dei leader: qualche palla dei biancorossi gira sul ferro ed esce, Lafayette attacca in area e segna il canestro del 75-79. E’ la resa. Pesaro deve cedere le armi, ma uscendo a testa alta. Finisce 75 -81.

 

Sala stampa

Soddisfatto e vittorioso Ramagli: “Guardando la Vuelle, voglio elogiare una Pesaro inattesa. Ci sono tanti meriti e vorrei arrivassero ai destinatari. Faccio tanti complimenti e un in bocca al lupo sincero” – esordisce il tecnico bianconero, prima di concentrarsi sulla sua vittoria- “la partita e’ stata da noi condotta ma mai uccisa. Abbiamo fatto una prova di personalità, perché in termini di qualità accendiamo e spegniamo troppo spesso. Abbiamo tante cose da mettere a posto, ma abbiamo avuto la capacità di far valere le qualità dei nostri giocatori.”

“Gentile? Una partita totale, e’ un giocatore fondamentale per noi. Ha trovato una casa confortevole e una famiglia affettuosa e da buon figlio mette 27 punti. E’ sulla strada giusta, importante e’ che non la perda perché è un patrimonio della pallacanestro italiana.”

Alessandro Ramagli (foto virtus pallacanestro bologna)

Orgoglioso e sfinito Spiro Leka: “Siamo rammaricati per il risultato, ma ho detto ai miei ragazzi di essere orgogliosi per come stanno lavorando e per come hanno portato la gente a sostenerci. Nonostante non fossimo al completo nessuno si è tirato indietro e siamo arrivati a meno due con due tap-in sbagliati da sotto. Sono le partite in cui stringere la mano agli avversari. Andiamo avanti e facciamoci trovare pronti per la prossima battaglia. Siamo vivi, con l’atteggiamento giusto e stiamo lavorando bene: sono orgoglioso, anche se mi dispiace per la gente di Pesaro. Speravamo di stupire.”

“Gentile? Non sono io a doverlo scoprire. Quando e’ sereno, sono cavoli per tutti e la sua qualità ha fatto la differenza questa sera.”

Tabellini 

Pesaro: Ceron 14, Mika 14, Little 13. Rimbalzi: 36 (Omogbo 13); Assist: 9 (Monaldi 3).
Bologna: Gentile 27, Lafayette 12, Slaughter 10; Rimbalzi: 25 (Slaughter 9); Assist: 10 (Aradori 4).