Kenny Lawson

Bologna – la Virtus ottiene il primo successo dal ritorno in Serie A. Se a Trento la squadra di Ramagli ci era andata molto vicina, dilapidando nell’ultimo quarto 18 punti di vantaggio, stasera la Segafredo è stata un rullo compressore che non ha lasciato nessuna speranza a Capo d’Orlando. Alessandro Gentile, autore di 17 punti e 11 rimbalzi, è stato l’autentico mattatore della partita e per tre quarti di gara ha abusato della difesa della Betaland, totalmente incapace di contenerlo. La Segafredo, ancora senza Stefano Gentile, si è affidata fin dalla palla a due al fratello Alessandro che ha piazzato in autonomia un parziale inziale di 7-0 che è stato il preludio dello show prodotto nei minuti successivi. Dalla panchina Ramagli ha pescato Lawson in versione cecchino da oltre l’arco, mentre Capo d’Orlando ci ha impiegato cinque minuti per prendere confidenza con i ferri del Paladozza e solo Atsur ha provato a reagire. 27 – 15 dopo il decimo minuto di gioco con la Segafredo che è stata quasi infallibile in attacco con solo un errore al tiro nel primo quarto. Nel secondo quarto Ramagli ha dato tanto spazio agli uomini della promozione con Lawson, Rosselli, Ndoja e Umeh contemporaneamente in campo. La guardia nigeriana ha confermato di non aver perso il feeeling con il tiro dalla lunga distanza. Ancora Atsur, con una tripla, ha riavvicinato i siciliani a -8 (32 – 24), ma è stato un fuoco di paglia perché la Betaland non ha avuto le energie per tentare una vera e propria rimonta e appena si è distratta un po’ la Virtus è riscappata via spinta sempre da un immarcabile Gentile e da un Aradori che si è acceso nel finale del primo tempo terminato 48 – 30. Capo d’Orlando ha avuto la mente annebbiata e ci ha impiegato sei minuti prima di trovare il primo canestro durante il terzo quarto. Anche il giovane Pajola, classe ’95, si è iscritto a referto dalla lunetta e così tutti i giocatori bianconeri entrati in campo hanno segnato almeno un canestro. Il linguaggio del corpo degli uomini di Di Carlo ha detto che la Betaland stava già pensando alla prossima partita nella terza frazione di gioco. 66 – 43 al 30esimo. Spento Atsur, Capo d’Orlando ha alzato bandiera bianca e l’ultimo quarto è stato puro garbage time che è servito solo a mettere in vetrina il talento di Pajola e a far dilagare la Segafredo fino al 88 – 52 finale. In questa partita la Virtus ha saputo essere in grado di non calare mai la concentrazione e questo è il risultato più importante ottenuto da Bologna questa sera, oltre alla conquista dei due punti in palio.

Segafredo BolognaBetaland Capo d’Orlando 88 – 52 (27 – 15; 48 – 30; 66 – 34)

Bologna: A. Gentile 17, Umeh 12, Pajola 5, Ndoja 6, Rosselli 6, Lafayette 3, Aradori 18, S. Gentile NE, Berti NE, Lawson 13, Slaughter 8. All. Ramagli.

Capo d’Orlando: Alibegovic 9, Ihring 5, Atsur 12, Inglis 9, Kulboka 3, Laganà NE, Delas, Edwards 5, Wojciechowski 7, Stella NE, Ikovlev 2. All. Di Carlo.