foto pr pt ctuLa Giorgio Tesi Group Pistoia torna al PalaCarrara dopo aver incassato a Milano la prima sconfitta nel campionato. Nessun dramma ovviamente, semmai i grattacapi sono arrivati a metà settimana quando la sfortuna è tornata ad accanirsi contro Marcus Thornton vittima di un infortunio al polpaccio proprio mentre stava faticosamente cercando di tornare in forma per poter finalmente scendere sul parquet per debuttare in questa sua prima avventura italiana che il ragazzo di Atlanta aveva solo odorato in pre season prima dello stop a causa dell’infiammazione del tendine rotuleo. Per lui il nastro si riavvolge: dovrà ripartire da capo e si parla di due mesi d’assenza. In via Fermi si è subito corsi ai ripari strappando il biglietto con cui Czyz si apprestava a tornare in Polonia e non è escluso che a questo punto quell’aereo Aleksander non lo prenderà fino alla fine della stagione. Coach Vincenzo Esposito ha iniziato il tradizionale incontro del sabato con i giornalisti proprio da questo argomento:

Vorrei iniziare questo incontro sottolineando due cose: la prima è il profondo dispiacere mio, della squadra e della società, per l’infortunio patito in settimana da Thothon, un ragazzo che aveva provato in tutti i modi a guarire. Purtroppo ci sono le stagioni nere e questa per lui sembra essere una di queste. La seconda è che c’è da fare i complimenti alla società ed a tutti i collaboratori della stessa per quello che hanno fatto dal momento in cui il problema di Thorton è sorto, andando subito a cercare un sostituto. Questo sacrificio economico per niente scontato nel basket dei giorni nostri ( molte società sarebbero andate avanti con un roster ridotto pur di non affrontare spese ulteriori )  mi ha dato la possibilità di lavorare bene  facendomi sentire fortunato di essere in una simile piazza. Affronteremo il futuro nei prossimi giorni cercando un accordo definitivo con i procuratori del giocatore e di Czyz per trovare la soluzione migliore per le tre parti in causa.

Domani arriva Cantù.

E sappiamo che sarà dura. L’errore più grosso che potremmo fare sarebbe valutare questa sfida in base alla classifica perchè i due punti di Cantù non sono veritieri: questa è una squadra giovane, buona, che gioca con tanta energia, che ha perso due partite ai supplementari e che ha giocato tre delle cinque gare finora disputate contro candidate ai primi posti della classifica finale. Quindi non si tratterà di una sfida tra una formazione ad otto punti ed una a due, bensì una gara tra due squadre giovani, interessanti, che possono fare molto bene in questo torneo. Ci arriviamo in una discreta condizione fisica e mentale avendo lavorato bene sui piccoli errori fatti vedere a Milano che contro certe formazioni diventano enormi e mi riferisco ad accorgimenti tecnici di letture tattiche di situazioni che possono verificarsi durante una partita. ”

Quale credi possa essere per voi la chiave per vincere questa sfida?

Come sempre mi concentro di più sulle cose da migliorare da parte nostra che non su gli avversari che dobbiamo affrontare. Sicuramente è una partita da vincere per non buttare via quanto di buono abbiamo fatto fino ad ora e per confermare che gli otto punti che abbiamo non sono frutto di casualità. Dobbiamo giocare una partita molto attenta perchè Cantù ha punti di riferimento ben precisi. Sappiamo bene che sarà importante l’aspetto difensivo sui singoli, non per niente la loro e la formazione che tira di più da tre punti. E’ una squadra di grande talento individuale soprattutto nell’uno contro uno specialmente per  quanto riguarda gli esterni e arginare questa caratteristica sarà sicuramente una chiave della partita. Sapere dove attaccare l’area nei momenti giusti e nel modo giusto sfruttando le loro rotazioni un po’ ridotte.

Al ritorno in palestra,  dopo aver subito a Milano la  prima sconfitta, che clima hai trovato nello spogliatoio?

Paradossalmente posso dirti che ritrovarci in palestra dopo la sconfitta di Milano è stato più bello e intrigante del solito: c’erano più argomenti per stimolare i ragazzi soprattutto mentalmente. Credo che abbiamo lavorato molto bene: è una sconfitta dalla quale abbiamo imparato, sulla quale abbiamo lavorato su, che ci ha permesso di capire determinate cose ed in qualche modo ci è servita per crescere.

Un’ultima domanda: che ne pensi di queste partite da disputarsi all’ora di pranzo?

Anche in altri paesi c’è questa consuetudine di giocare le partite ad orari “strani”. In Spagna ad esempio è un fatto ormai consueto. E’ una questione di mentalità e di abitudine. Se questo non influisce negativamente sul numero degli spettatori presenti e quindi su incassi, non la vedo una cosa negativa o controproducente. Alla fine della stagione si potranno fare le giuste valutazioni nelle sedi opportune. A noi come squadra la cosa non crea nessun problema perchè siamo abituati, una volta la settimana, ad allenarci a mezzogiorno. Oddio, da giocatore lo odiavo ma era molto tempo fa’ ed i tempi sono cambiati.

 


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