Valeria Mazzola (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Valeria Mazzola (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

GRANAROLO BOLOGNA

O. White: 7 – Doppia doppia da 10 punti e 11 rimbalzi (a cui aggiunge 3 stoppate), ma soprattutto un energia vicino al ferro che i lunghi di Trento non sanno come arginare. Oggi non deve giocare minuti da 3 e la differenza si vede.

G. Cuccarolo: 6 – Solita presenza fondamentale sotto canestro ed in difesa. A questo punto il maggior difetto da limare e la troppa morbidezza con cui va a canestro quando si trova nei pressi del ferro.

A. Gaddy: 6 – Non servono i suoi punti come a Roma, ma si prende comunque diverse responsabilità. Sbaglia molto (3/10 dal campo), ma la squadra gira bene con lui in regia (6 assist).

M. Imbrò: 6 – Elogiato da Valli in sala stampa viste le condizioni in cui è sceso in campo (s’era infortunato alla caviglia in settimana nell’amichevole con Ravenna), non trova continuità al tiro da fuori, ma per oggi può anche andar bene così.

V. Mazzola: 7 – Tanto lavoro oscuro in difesa e a rimbalzo (dove ne cattura 9). Solite difficoltà al tiro, ma aggiunge anche 5 inaspettati assist per una valutazione straordinaria di 24.

J. Hazell: 8,5 – Continua da dove s’era fermato a Roma, dove ne aveva messi 29. Oggi arriva il trentello, ma soprattutto la consapevolezza di aver finalmente trovato quel realizzatore che ad fino a poco tempo fa aveva tentennato.

A. Ray: 8,5 – Come Imbrò scende in campo in condizioni critiche e nel primo tempo preferisce far giocar la squadra prendendosi solamente due tiri. Nel secondo tempo però sale in cattedra, complice anche il piccolo infortunio che aveva fatto fuori temporaneamente Hazell. Chiude con l’ennesima grande partita in un campionato che per lui sta sfiorando la perfezione.

Coach Valli: 8 – Voto che vuol prendere in esame non solo quest’ultima partita, vinta in condizioni fisiche a dir poco precarie, ma tutto un girone d’andata giocato a livelli inaspettati. Ha saputo dar la giusta identità a questo gruppo a cui a questo punto manca solamente un centro degno di questo nome (e la prossima settimana la gita negli States potrebbe portare qualche buona nuova).

Tony Mitchell (Foto Claudio Devizzi Grassi)

Tony Mitchell (Foto Claudio Devizzi Grassi)

DOLOMITI ENERGIA TRENTO

T. Mitchell: 7 – A tratti pare svogliato, ma appena preme sull’acceleratore sembra che in campo nessuno possa tenerlo. Obiettivamente di un altro livello, ma da solo non basta.

J. Sanders: 4,5 – Fantasma in uscita dalla panchina. Mette una tripla molto difficile, ma per il resto sembra solamente uno spettatore non pagante.

D. Pascolo: 6,5 – Il suo lo fa sempre, segnando 15 punti, a cui ha aggiunto 9 rimbalzi e 3 stoppate. La sconfitta non è certamente da imputare a lui.

K. Grant: 4,5 – Nel primo tempo si fa vedere solamente a tratti. Nella ripresa t’aspetti una reazione, invece il prodotto di Purdue scompare completamente lasciando agli altri il compito di fare la partita. Molto male.

T. Forray: 5 – Poche responsabilità per un regista che predilige far giocare i compagni. Viste però alcune prestazioni singole dei suoi, magari qualche responsabilità in più poteva prendersela.

D. Flaccadori: 6 – Nei 5 minuti che coach Buscaglia gli concede si fa notare per una bella palla rubata con conseguenti due punti in contropiede.

J. Owens: 5 – Stecca completamente la gara. Impotente di fronte ad un pacchetto lunghi avversari che non spicca certamente per talento, ma che ha dimostrato di aver più voglia di lui.

F. Baldi Rossi: 6,5 – A Bologna si mangiano ancora le mani per averlo fatto andar via. Ad oggi probabilmente con lui al posto di Gilchrist non servirebbe nemmeno andare negli Stati Uniti a cercare un altro americano.

M. Spanghero: 5,5 – Fino alla tripla del pareggio gioca una partita da 7 in pagella. Poi, esaltatosi probabilmente troppo, manda baci alla curva casalinga, mettendo in partita gli oltre 6000 presenti. Chiude la sua frittata facendo fallo su un tiro da tre di Ray e prendendo il successivo tecnico.

Coach Buscaglia: 5,5 – Non trova mai le contromisure ad un attacco, come quello bolognese, non certamente tra i più pericolosi del campionato. Le energie e le motivazioni dei suoi sono vicine allo zero e se rimangono così durante tutto l’arco del match la colpa è sicuramente anche di chi siede in panchina.