Trinchieri (foto R.Caruso 2012)

Recita la Treccani dei nostri giorni ovvero Wikipedia che “Il sistema, nel suo significato più generico, è un insieme di elementi interconnessi tra di loro o con l’ambiente esterno tramite reciproche relazioni, ma che si comporta come un tutt’uno, secondo proprie regole generali e che la caratteristica di un sistema può essere l’equilibrio complessivo che si crea fra le singole parti che lo costituiscono.”

Ma nel basket, che è più appassionante e complesso della vita stessa, un sistema è il Princeton Offense. Lasciamo al nostro Aldo Oberto il piacere di spiegarvi un giorno coi suoi mitici diagrammi come ci si muove in campo secondo il sistema che creò Pete Carrill all’università di Princeton, dove allenava atleti mediocri ma dal cervello fino, ma il vostro cronista, che sia pur a bassi livelli ha allenato, può semplificare il concetto in un sistema di gioco basato su movimento continuo senza palla, tagli back door, poco palleggio e tanta disciplina. Il Princeton Offense lo puoi fare divinamente bene (come fecero i Sacramento Kings di Chris Webber, non a caso un passatore divino) o dannatamente male ma di certo Carrill inventò un modo nuovo di giocare a pallacanestro e chi ne segue i principi lo si riconosce facilmente in campo.

Il cosiddetto “sistema Trinchieri” nacque nel dicembre del 2009 quando Othyus Jeffers, ragazzo del ghetto duro di Chicago dall’infanzia difficile, decise che la Brianza non faceva per lui e, essendo comunque un ragazzo educato, avvisò che non sarebbe tornato a Cantù dopo le vacanze di Natale. Allo stesso tempo a Vitoria un altro ragazzo era triste e malinconico, si chiamava Vlado Micov e con un sergente di ferro come Dusko Ivanovic proprio non riusciva a convivere tanto che giocava poco nonostante mostrasse dei lampi di classe. Trinchieri lo vuole a tutti i costi ed il serbo arriva rapidamente. L’impatto è difficile: i tifosi erano preoccupati perchè “O” era l’unico salterino in una squadra povera di atletismo e questo serbo non solo era indubbiamente lento ma non era nemmeno un tiratore/lottatore come gli slavi avevano abituato gli appassionati italiani e giocava pure con una faccia perennemente svogliata. Coach e nuovo giocatore si annusarono per un po’, poi il Trinka, che è uomo dalle notevoli intuizioni, capisce che Vlado aveva bisogno di avere la palla in mano e che si trattava di un giocatore dalla visione di gioco inusuale, aspetto che nemmeno il giocatore aveva mai esplorato sino in fondo.

Vlado Micov

La squadra comincia allora a volare anche perché assieme a Micov pure Leunen è un passatore sopra la media ed anche Markoishvili, Mazzarino, Jerry Green e lo stesso Ortner amano passarsi la palla, la circolazione di palla si fa sempre più sicura e rapida, la mancanza di atletismo non si nota perché si trovano giocatori liberi per un buon tiro, la stagione finisce con una gara5 epica contro la Virtus Bologna e le provocazioni di Sabatini ed una semifinale giocata contro la grande Siena con Urbutis centro titolare. Va poi ancora meglio l’anno dopo con Mike Green che è play migliore dell’omonimo Jerry ed un giocatore d’esperienza come Marconato: finale scudetto e spettacolo in campo e sugli spalti.

Ma dove stava il sistema? Come gioca(va) Cantù? Doppie uscite per i tiratori, blocchi tandem per Mazzarino, un maestro nel muoversi senza palla, pick&roll laterali fra tutti gli esterni (e non solo il play) ed i lunghi con Leunen bravo ad aprire gli spazi e servire i taglianti. Cose nuove? Rivoluzionarie? No.

Tutto già conosciuto e visto, il sistema Trinchieri nasceva da un semplice fatto: giocatori in campo con ottimi fondamentali di passaggio e la gioia di passarsi la palla fra di loro. Poi essendo un ottimo allenatore e motivatore Trinchieri fa la sua parte trovando il timing giusto nei movimenti e convincendo i giocatori della bontà dei risultati nel dividersi la gloria.

Già nella scorsa stagione però  le cose e la bella circolazione di palla si vede assai meno ma avendo come play Andrea Cinciarini che ha tante caratteristiche importanti (ed a Reggio Emilia le stanno apprezzando) ma è un passatore appena discreto ed uno come Doron Perkins, (non) regista atipico, un’ala che porta palla ma che monopolizza il gioco oltre che un centro da Eurolega come Shermadini che va servito in un certo modo era ovvio che Cantù doveva cambiare il modo di muoversi in campo. In più Micov praticamente gioca (benissimo) sino a gennaio per poi cominciare la telenovela del suo ginocchio privando la Bennet del faro del suo gioco. E quando Vlado decide di correre da Messina al CSKA, essendo impossibile sostituirlo, Arrigoni e Trinchieri pensano ad una squadra totalmente diversa, cercando muscoli ed atletismo e decidendo di trovare nuove vie. Ed il famoso sistema? Gli schemi più o meno sono gli stessi, i giocatori cercano di eseguirli con diligenza ma Aradori e Brooks sono all’opposto per caratteristiche di Micov e Jerry Smith pare in tilt nel tentativo di passare dal ruolo di guardia tiratrice che aveva al college a quello di play ed in difficoltà dopo due anni di nefasta (ma quando verrà abolita?) NBDL. Questa estate poi molti varesini si lamentavano dell’acquisto di Mike Green ritenendolo un giocatore solo da “sistema”, chissà se si sono ricreduti ora?

La voglia di Smith, qui vola fuori dal campo, non si può negare (foto Caruso 2012)

Il problema di Cantù è allora metabolizzare il sistema? No. Il problema più importante sono le amnesie difensive con Cusin che commette troppi falli banali, con Tyus che non sa posizionarsi per un aiuto difensivo, con Smith, Aradori e Brooks che a volte si dimenticano di difendere. Essendo a nostro parere Trinchieri non l’inventore di un sistema di gioco bensì un eccellente allenatore della difesa riteniamo che il coach sia alle prese con attorcigliamenti addominali causati dalle amnesie difensive e non tanto dal fatto che la palla si muova meno velocemente, ma essendo un uomo brillante ed allenando ragazzi di buona volontà è in grado di sistemare questi problemi difensivi. Poi l’attacco ne verrà di conseguenza, in fondo il sistema non esiste… o forse il sistema si chiamava Vlado Micov?