antonello nevolaTesta bassa e pedalare. Questo il credo di Antonello Nevola, nuovo DG della Juvecaserta: poche parole, ma significative, e la testa proiettata perlopiù a fare il miglior lavoro possibile. Una impressione già data durante la presentazione della squadra al Centro Campania e ribadita nell’intervista telefonica rilasciata in esclusiva. Nato e cresciuto, come dirigente e come uomo, ad Avellino, si ritrova dall’altra parte della barricata, dall’altra parte della Campania cestistica: all’ombra della Reggia. Il DG non ne risente affatto: “Ho vissuto tranquillamente il passaggio da Avellino a Caserta, due realtà abbastanza simili, certi campanilismi non fanno parte di me, l’essere un professionista è un dettaglio in più. Conoscevo bene la realtà casertana avendola vissuta da vicino e sono consapevole del calore che può regalare il cospicuo gruppo di tifosi bianconeri. Credo che il ripescaggio in serie A abbia riacceso l’entusiasmo che era un po’ scemato dopo l’ultima annata, e saranno una componente molto importante nella nostra stagione”.

Chiamato in corso d’opera, quando non si sapeva ancora quale campionato avrebbe disputato la Juve, Nevola ha fatto del suo meglio e ha costruito una squadra capace di lottare contro tutti. Ma quanto è stato difficile prendere il timone nel bel mezzo della tempesta? Creare questa squadra è stato meno complicato di quanto possa sembrare dall’esterno. Quando si pensava all’A2 si erano presi degli italiani validi e funzionali ad un discorso di massima serie. Sugli stranieri non si erano ancora compiute delle scelte e ho potuto agire nel modo migliore, senza particolari problematiche collaborando al meglio con Dell’Agnello, un uomo che ha nel suo passato qui a Caserta il suo miglior biglietto da visita. Abbiamo creato una squadra basata sul carattere e le motivazioni, composta da alcuni giocatori con esperienze importanti che potranno fare da traino per i meno esperti. Dicevamo delle motivazioni: queste ultime potranno essere fondamentali: quelle dei singoli possono essere amalgamate per farne la forza della squadra. Tutti i giocatori tesserati, chi per un motivo chi per un altro, erano fortemente interessati a vestire la canotta bianconera ed è un bel punto di partenza. L’infortunio di Downs? Ha già cominciato la fase di recupero, sa quanto è importante per noi, ha l’intelligenza di capire che un recupero ottimale è in funzione dei suoi interessi e di quelli della squadra”.

Intanto si avvicina il ‘Città di Caserta – Trofeo Irtet’ del 12-13 settembre che si disputerà… dove ancora non si sa, visti i due furti di fili di rame che ha subito il Palamaggiò. Il DG è però ottimista: “L’impianto di Castelmorrone non ha vissuto un buon periodo, con i due furti nel giro di pochi giorni. Una ditta esterna si sta già mettendo all’opera per ripristinare il danno subito affinché la squadra possa tornare quanto prima sul proprio parquet. Non ci saranno problemi per l’inizio del campionato, non ho ancora visionato i lavori ma siamo fiduciosi anche per il torneo che si disputerà fra una decina di giorni”.

L’atmosfera è tranquilla all’ombra della Reggia, nonostante i problemi che si accavallano. E come se non bastasse la grana palazzetto, stamattina ne è arrivata un’altra. Questa mattina le società che fanno capo al patron della Juve Raffaele Iavazzi e al fratello Francesco, la Impresud e la Ecologia Iavazzi, sono state commissariate dalla Procura di Caserta dopo la dichiarazione, secondo Il Mattino, di alcuni collaboratori di giustizia. Alla base del provvedimento ci sarebbero dei contatti da parte di Francesco con alcuni esponenti del clan Belforte e un vecchio processo, conclusosi con assoluzione, per Lello con accusa di riciclaggio. Le due aziende resteranno in mano ai commissari fino al 9 settembre, giorno in cui si esprimerà il Tar. E nel malaugurato caso in cui venissero congelati i conti delle società anche la Juve, secondo quanto dichiarato dal suo numero uno, sarebbe a rischio. Per Nevola i problemi non ci sono: “La situazione non ci pesa più di tanto. Da parte della società arrivano segnali confortanti, di tranquillità e serenità per lo svolgimento del nostro lavoro. Per il momento non abbiamo alcun motivo di preoccupazione”. L’ex Avellino risponde con la solita calma, pensando soltanto al suo lavoro e a farlo nella maniera migliore possibile. Testa bassa e pedalare.