Alla fine Raffaele Iavazzi ha ceduto. Un copione già concretizzatosi lo scorso anno, quando disse di non essere capace di poter mantenere da solo un altro anno di serie A ma alla fine, anche per via di spiacevoli episodi che coinvolsero il ‘sedicente’ Mister Williams e la Fortune, si ritrovò nuovamente al timone della barca Juvecaserta sobbarcandosi tutte le spese. Nella giornata di oggi l’ancora numero uno bianconero ha messo da parte la sua volontà di mollare pagando l’iscrizione alla Fip, che aveva come termine ultimo la giornata di domani. Su “Il Mattino” Iavazzi ha voluto sottolineare il suo operato: “Ho inviato la documentazione per l’iscrizione, ottemperando alle necessarie incombenze. L’ho fatto principalmente per i tifosi, quindi anche per me stesso”. Il vero scoglio è però rappresentato, come sempre, dalla fidejussione da 250mila euro da presentare entro il prossimo 10 luglio, oltre ai vari pagamenti da fare. Ad oggi però Iavazzi rimane ancora da solo. La trattativa con Oreste Vigorito sembra essersi arenata ad oggi, sia per questioni economiche che…calcistiche. Il numero uno del Benevento sarebbe interessato, come sappiamo, solo ad una sponsorizzazione, ma nell’ambito dei centomila euro, ancora pochi per poter pensare ad uno Iavazzi tranquillo; in seconda battuta, il suo Benevento è ancora in lizza per la serie A di calcio, e semmai arrivasse un simile traguardo sarebbe complicato gestire al meglio due realtà di massima serie. Ad ora l’imprenditore eolico, nonostante tutto, rimane l’unico interessato ad un investimento. Una variabile purtroppo non percorribile è la Givova. Dall’estate 2016 marchio della Juve, nella conferenza stampa dello scorso 19 settembre l’azienda di Scafati,  rappresentata dal proprietario Giovanni Acanfora e dal direttore commerciale Antonio Mandile, annunciò di non escludere di aumentare il proprio impegno in società a partire dalle stagioni successive. Da allora però le campane dello sponsor tecnico non si son più sentite. Molto probabilmente queste parole avrebbero significato soltanto un aumento di sponsorizzazione da parte dell’azienda, d’accordo con il suo ruolo da sponsor tecnico di scambio merce, ma non un ingresso in società con delle quote importanti. Nulla di nuovo all’orizzonte, con Iavazzi che prospetta anche l’idea dell’autoretrocessione nell’intervista a ‘Il Mattino’. Il mare inizia a farsi veramente troppo agitato.