Dell'Agnello (Foto R.Caruso 2016)

Dell’Agnello (Foto R.Caruso 2016)

Dopo sei giornate la Pasta Reggia Caserta può considerarsi a mani basse la sorpresa di questo inizio di stagione. In molti tra gli addetti ai lavori avevano piazzato i bianconeri nelle zone basse della classifica, tra le squadre che avrebbero dovuto lottare fino all’ultimo secondo per potersi salvare. Invece all’ombra della Reggia è stata costruita una squadra competitiva, con Sandro Dell’Agnello che ha costruito un gioco molto più improntato sull’attacco ed i ritmi alti rispetto al passato. Nelle prime sei gare i bianconeri costruiscono ben 77 possessi a gara, con solo Brindisi capace di fare meglio, ed è il quinto attacco della massima serie con 80.8 punti di media. Finora la strategia di Sandrokan ha ben pagato, con quattro vittorie a fronte di due sole sconfitte; la Juve, dal suo ritorno in massima serie, non era mai riuscita a partire così bene. L’unica eccezione è quella del miglior campionato della storia post-scudetto, il 2009/2010 dove si arrivò ad un passo dal giocare la finale scudetto con Siena, dove i bianconeri ebbero lo stesso ruolino di marcia (includendo anche la gara con Napoli poi cancellata dagli almanacchi). A sorprendere però è la sicurezza avuta nelle tre gare giocate al Palamaggiò: sia nella sfida combattuta con Reggio Emilia che nei due successi, molto più agevoli, con Pistoia e Trento, la Juve ha dato idea di cavalcare al meglio il fattore casa, che non accadeva da molto tempo. Andiamo dunque ad analizzare le partenze stagionali dei bianconeri e il rapporto finale dei tutte le partite casalinghe.

palamaggio

Come possiamo osservare, questa Juve ha raggiunto la sua versione 2009/2010 anche nel rendimento casalingo, con tre successi in altrettanti match. Ora è evidente che una rondine non fa primavera, ma concentriamoci sulle partite casalinghe a fine stagione. Solo una volta nel corso degli ultimi sei anni Caserta ha ottenuto almeno dieci vittorie al Palamaggiò, nel 2013/2014 quando i playoff vennero sfiorati nell’amara partita di Pistoia. Nelle altre annate i bianconeri hanno avuto un rendimento altalenante in casa propria: sul complessivo, e appena sufficiente, 64-56 delle prime otto stagioni in Serie A, escludendo gli anni dal 2008 al 2010 si scende ad un mediocre record di 45 vinte e 46 sconfitte. A parte l’annata di Jeff Brooks e del compianto Cameron Moore, il fattore Palamaggiò è venuto letteralmente a mancare negli ultimi anni, trasformando quello che dovrebbe essere un vero e proprio fortino in una lotteria da far assistere al proprio pubblico. Il vento però sembra cambiato: Caserta si tramuta in un leone inferocito quando gioca al Palamaggiò, riuscendo ad essere performante in attacco e quasi insuperabile nella propria metà campo. La squadra di Dell’Agnello, undicesima difesa del campionato concedendo 80,3 punti di media ad allacciata di scarpe, fa crollare il dato a 69 punti netti quando mette piede sul parquet di Pezza delle Noci, ottenendo il miglioramento più netto punti subiti/punti subiti in casa dell’intera massima serie. Questi sono alcuni dei motivi che rendono Caserta la grande sorpresa di questo avvio di stagione. Se i numeri venissero confermati, e la nube societaria si dissolvesse, all’ombra della Reggia ci si può veramente divertire.