Marco Spissu in canotta Virtus

Segafredo Bologna -Banco di Sardegna Sassari 89-72

Bologna – La Virtus continua a dettare legge al Paladozza. Questa volta la vittima è la Sassari dell’applauditissimo ex Marco Spissu. Al playmaker sardo è stato concesso un caloroso tributo prima dell’inizio della partita per celebrare il legame che si è instaurato dopo la trionfale passata stagione culminata con la promozione in Serie A. Pasquini ha fatto esordire in campionato Hatcher dimenticando in panchina proprio Spissu, dopo un buon avvio di partita. Anche Ramagli ha potuto contare su un giocatore in più, Stefano Gentile, che è guarito dall’infortunio muscolare e che ha potuto giocare insieme al fratello Alessandro per la prima volta in carriera. La coppia Aradori-Gentile ha creato il distacco durante il match che è poi stato difeso, nell’ultimo quarto, da Lafayette e Umeh. In attesa dell’arrivo dell’ala forte americana il roster della Virtus appare già solido e coeso.

Cronaca: la Virtus parte subito molto aggressiva in difesa, sporca tanti passaggi e Sassari ha bisogno dell’amatissimo ex bianconero Marco Spissu per rompere il ghiaccio. Il playmaker sardo conosce molto bene i ferri del Paladozza dopo essere stato uno dei principali artefici della promozione della Virtus della passata stagione. Spissu indica la via e Randolph la percorre con successo aprendo con facilità la difesa della Segafredo che di colpo ha allargato le maglie. 21 – 18 per il Banco di Sardegna dopo 10 minuti di gioco. Ramagli manda in campo Stefano Gentile, all’esordio in campionato dopo aver patito un infortunio muscolare. Il fratello Alessandro scalda l’ambiente facendosi fischiare un fallo tecnico per proteste. Il Paladozza si accende e Bologna rimette il muso avanti dopo due liberi di Rosselli (29 – 17). Grazie all’impatto della panchina la Segafredo riporta la partita sui binari dell’equilibrio. Polonara si carica Sassari sulle proprie spalle, mentre per la Virtus si iscrive a referto Aradori. Il primo tempo si conclude con l’istant replay che viene utilizzato dagli arbitri per convalidare il canestro sulla sirena di Planinic. 41 – 37 per i padroni di casa al ventesimo. Inizio di secondo tempo pazzesco per la Virtus che piazza un parzialone di 14 – 0 e scappa via (55 – 37). La Segafredo è trascinata dall’anima italiana, con i fratelli Gentile, Aradori e Ndoja assoluti padroni del campo e con Slaughter pronto a stoppare ogni tiro degli avversari. Nel momento di maggiore difficoltà la Dinamo si rialza attraverso le triple, in particolare di Hatcher e di Bamforth, che la riportano a contatto sul finire del terzo quarto conclusosi sul punteggio di 66 – 60. I “piccoli” della Virtus prendono per mano la Segafredo e la conducono fino alla vittoria. Rispettivamente con 5 punti (più 3 assist) e 7 punti, Lafayette e Umeh, con tanta leadership, guidano l’attacco bianconero piegando le ultime resistenze di Sassari. La schiacciata finale di Slaughter è la ciliegina messa al termine di una partita che lancia la Virtus nei piani alti della classifica. Finisce 89 – 72.