Girone di ritorno. Dove ogni punto può risultare pesantissimo per le sorti del proprio campionato, con il vantaggio di avere già affrontato una volta l’avversario che avrai di fronte. A Brindisi si respira aria di grande match, resa già elettrica dalla rocambolesca qualificazione in coppa Italia con tripla allo scadere a Trento dell’ex Moraschini, mentre per Milano è solo l’ennesimo allenamento nel territorio dello Stivale in vista dei più ardui confronti di Eurolega.

Con la sfrontatezza del giovane smaliziato verso il maestro più attempato e con la leggerezza di chi è consapevole che in partite come questa si ha tutto da guadagnare e poco da perdere, l’inizio di Brindisi è veramente buono, contraddicendo ciò che invece era successo nelle partite contro Cremona e Avellino che guarda caso sono terminate in sconfitta. Aggressiva in difesa e lesta a dare fastidio ai portatori di palla, e fluida in attacco sotto l’asse Moraschini-Brown (asse play-pivot? Quest’anno? Incredibile dictu! ) con rispettivamente  11 e 7 punti.  Milano fa  vedere qualche sprazzo di talento individuale con Brooks e Gudaitis, ma pare eccessivamente giocare al gatto col topo, anche perché il primo quarto si conclude con uno scarto di dieci punti (26-16), suggellato da una tripla a fil di sirena di Moraschini che sa di essere in serata caldissima.

Ancora convinti che Ricci di Cremona sia il migliore italiano di stagione (foto di Moraschini di Fotoracconti.it-Norberto Maccagno)

Coach Pianigiani ha però un mazzo di fiori pieno di colori e cogliendone due ancora non toccati riesce a raddrizzare la rotta. Il primo fiore è un po’ scuro e risponde al nome di Curtis Jerrells, che mette lo zampino con un assist nei canestri in area di Fontecchio e Gudaitis poi, e poi segna un 3/3 ai liberi per fallo su tiro da 3. Questo parziale di 0-7 è interrotto dai due punti di Wojciechowski (28-23). Il secondo fiore è più chiaro, ha i colori più chiari dell’est Europa ed è Alen Omic, che entrando quasi improvvisamente mette sovente in difficoltà Kuba e segna 7 importanti punti. Tutta questa pressione milanese culmina con il vantaggio di 33-34 siglato da James, su fallo commesso da Brown (rientrato in campo per sostituire un Woijchechowski come già detto sofferente sotto canestro) che se ne vede già 3 sul groppone. Forse la Brindisi dell’anno scorso contro Milano ad una situazione così svantaggiosa si sarebbe sciola- anzi, successe proprio così, sciupando un vantaggio in doppia cifra raggiunto nel secondo quarto- ma quella di quest’anno è assai più solida mentalmente e si rialza, piazza nuovi parziali importanti e con un canestro della new entry Walker, con la difesa di Milano che colpevolmente con un fallo da spendere non lo ferma, che imitando Moraschini segna un buzzer beater da 3 per il 45-39.

Quante volte in una partita di pallacanestro si è capito l’andazzo della contesa nel terzo tempino? Una Milano più presente a sé stessa e vogliosa di vincere avrebbe mostrato un atteggiamento ben diverso di quello effettivamente mostrato: i reparti si fanno più sfilacciati, la palla inizia a essere passata meno efficacemente e anzi Milano inizia ad entrare persino troppo presto in modalità “Palla a James e pregare che combini qualcosa”. Brindisi d’altro canto trova una difesa davvero pulita con solo un fallo speso e canestri continui con Brown, con un Moraschini in versione spaziale (19 punti a fine terzo quarto) e un Banks che fa il folletto onnipresente e con  in testa una unica cosa, ovverosia il canestro. Tutto ciò è fieno in cascina per il 75-64 a 10 minuti dalla sirena finale.

James: tanto talento ma pure testa matta (Foto Peppe Mura 2018)

Inizio quarto quarto con il +13 di Brown, Gudaitis risponde con una azione di 2+1 ma poi pecca di ingenuità commettendo il quarto fallo, che finirà per condizionarlo.  Milano con tutte le forze cerca di evitare una nuova Caporetto e per i primi 5 minuti il divario è sempre nell’ordine dei 10 punti, con Vitucci che prudentemente chiama il primo time out di giornata a 4’ dalla fine non appena il vantaggio è solo di 7 (84-77). Qualche azione dopo uno dei tanti momenti cardine del quarto: James segna da casa sua la tripla del -5 per l’87-82, ma Moraschini da identica distanza e con due attributi pazzeschi ricaccia Milano sul 90-82. Ormai Milano è solo Jerrells ma soprattutto James, che con le loro giocate sono capaci di portare l’Armani persino sul 94-92 (tripla del primo su sanguinoso errore di Chappell), ma non si avvicinerà più ulteriormente. La resa finale è sancita da James che sul 98-92 perde palla e commette tecnico e antisportivo e finisce mestamente sotto la doccia con 5 falli commessi. Alcuni liberi di Moraschini servono per fare gioire ancora di più il pubblico per avere scavalcato i 100 punti, e non contro un avversario qualsiasi.

Brindisi lancia squilli di guerra molto preoccupanti per le avversarie della Coppa Italia, mentre Milano incomincia a sentire il peso del doppio oneroso impegno, e le sconfitte rimediate ultimamente sia contro Avellino e questa con Brindisi potrebbero non essere le uniche fino alla trentesima di regular season.

Conferenza stampa Pianigiani

Conferenza stampa Vitucci


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