In un Palapentassuglia con qualche seggiola vuota in più rispetto alle precedenti uscite, i quintetti iniziali scendono in campo.

Per Torino entrano dall’inizio Wilson, Harvey, Wright, White e Washington. Per Brindisi Goss, Scott, Cardillo, M’bayé e Agbelese.

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Washington

Torino comincia a spron battuto la partita, implacabile da oltre l’arco con un 4/4 firmato da Wilson (2 volte), Harvey (unico canestro per lui dal campo) e Washington. Brindisi di contro continua a litigare dalla linea della carità con il solito Scott (1/4) e prova a scuotersi con una tripla di M’Bayé, ma quando Washington penetra con troppa facilità in area per il 6-16 coach Sacchetti si sente obbligato a chiamare il primo time out e a sostituire con English un Goss non entrato in partita, che ripaga la fiducia accordatagli con 5 punti, ma non servono per calmierare il gap, perché Torino continua a viaggiare a medie realizzative difficilmente ripetibili anche dentro l’arco al contrario di un’Enel che, anche con più di un pizzico di sfortuna, vede respingersi dal beffardo ferro dei tiri anche non contestati da sotto canestro. Il suggello dell’ottimo primo quarto di Torino, dovuto però anche alla difesa ballerina dei padroni di casa, è caratterizzato dalla tripla di Alibegovic a tempo scaduto: 19-35, +16 e massimo vantaggio torinese.

Goss Phill _(Foto R.Caruso 2016)

Goss Phill (Foto R.Caruso 2016)

Brindisi, all’uscita dalla pausa fra primo e secondo quarto, si scuote consapevole che continuando così rischierà una brutta figura davanti al pubblico amico e piazza il primo break con un 4-0, e Vitucci decide di spezzare questa leggera inerzia negativa chiamando time out, e pare riuscirci perché Alibegovic segna la seconda tripla di giornata, ma d’ora in avanti Brindisi inizierà, tipo formichina, a rosicchiare punti su punti agli avversari, infatti Agbelese e uno Scott che inizia a macinare gioco e punti la portano a -8, ma Wilson, Wright e Washington, silenziosamente arrivati in doppia cifra, mantengono quei punti di vantaggio, quando s’infiamma Wilson e il Palapentassuglia contro di lui, causa il suo provocatorio gesto di mettere il dito davanti la bocca come per intimare il silenzio alla tribuna dopo una tripla, che con nove punti da oltre l’arco porta Torino sul +15 (sospetta la seconda realizzazione, segnata con uno stoico Cardillo dolorante per terra per una botta sul volto), prima che una nuova scossa Brindisina targata Scott e M’baye riporti Brindisi sul +9 e poi al +7 finale, frutto di uno scellerato passaggio a Wright di un sempre più fischiato Wilson e incapace di reggere la pressione, siglato da Cardillo.

Brindisi riprende da dove aveva cominciato, continuando a colpire e tenere all’angolo la compagine piemontese con l’apporto dei suoi lunghi (pregevole il -2, sul 55-57, di Carter in post basso su un White, eufemisticamente, non nella sua giornata migliore) e dando la prima spallata per il vantaggio sul +1 (58-57) con una tripla di uno spento, fino ad allora, Goss. Potrebbe essere una brutta botta psicologica per Torino, ma reagisce al meglio riportandosi subito sul 58-61, e Sacchetti chiama un nuovo time out per ragionarci su con i suoi e il risultato è il quarto fallo di Washington, fino ad allora il migliore dei suoi in termini di minuti/punti,costringendo il coach a rimpiazzarlo, e la tripla di Scott per il nuovo pareggio sul 61-61. Il quarto termina con un M’Baye grande protagonista, con un’azione degna di entrare nella top ten della giornata dove dapprima stoppa Poeta in maniera del tutto similare a come James ha cancellato Igoudala nelle battute finali di gara 7 della scorsa finale NBA e poi segna da 6, 75m per il + 3 per Brindisi. Un canestro da 3 di Wilson, uno di Joseph e un layout di White fissano il risultato sul 67-66.

Il quarto quarto vede estrinsecarsi l’onnipotenza difensiva di un sempre prezioso Cardillo, sempre più calato nei panni che erano di Devecchi quando Sacchetti ancora allenata la Dinamo Sassari. L’ala beneventana è sempre la prima a rimbalzo difensivo e la sua ottima prestazione è coronata dalla tripla del 72-71, uscendo in seguito dal campo gratificato dall’ovazione del palazzetto, che sente che la vittoria potrebbe concretizzarsi, nonostante l’inizio horror dei primi dieci minuti. A sostituirlo è pero un Joseph in giornata no e con lui in campo Torino riprova l’allungo sul 72 a 74, ma Sacchetti capisce le difficoltà di una difesa in affanno a partita ormai conclusa e ributta Cardillo nella mischia e Brindisi piazza l’allungo decisivo sul +4 con Scott e M’Baye, ma con Cardillo che ci mette ancora del suo impedendo un facile tiro a Wilson dai limiti del semicerchio. Vitucci capisce che la partita gli sta sfuggendo di mano e chiama un disperato time out a 55 secondi dal termine ma indarno. I tiri liberi di Scott ( ne ha tirati 13, frutto di 12 (12!) falli subiti. Che poi ne siano entrati solo 7 è un altro discorso) e le penetrazioni individuali di Poeta contribuiscono a fare scorrere i secondi fino al 87-79 finale.

Brindisi ottiene una preziosissima vittoria per smuovere la classifica, mentre Torino si dimostra ancora incapace di vincere lontana dal Palaruffini ( 0/3 fino ad ora)

Nel post partita

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SACCHETTI:  Loro ( i giocatori di Torino, n.d.r) sono stati irreali al tiro nel primo quarto, poi noi l’abbiamo messa più sul piano della battaglia, non consentendo tiri così facili e aperti, e anche quelli aperti hanno iniziato a non metterli dentro. In questo modo, con una buona difesa, si sono mascherate anche alcune lacune in attacco per Brindisi

La squadra per raggiungere la malizia e cattiveria di Cardillo, quella che a English, Carter –i due rookie in campo- e Joseph ancora manca. Migliorando ciò si potrebbe anche cominciare a vincere fuori casa, due partite che vedevano Brindisi per lunghi tratti con un ampio vantaggio di punti non concretizzato alla fine. Si è deciso di mettere poco in campo Spanghero non per punirlo ma per mera scelta tattica.

VITUCCI: La sconfitta è amara, ma a condannarci sono i numeri, come le tante palle perse e i troppi concessi in più a Brindisi, rendendo l’attacco poco produttivo nel secondo tempo (da aggiungere una sola palla rubata per Torino nel corso di tutto il match, strano per una squadra che era la migliore a recuperarne nelle gare in trasferta, n.d.r).

E’ mancata “durezza” nel corso dei  40 minuti, e se si è perso non è stata colpa di White, che pure ha fatto un buon secondo tempo seppur non continuo, ma solo da come si era messa la partita

BRINDISI- TORINO 87-79

ENEL BASKET BRINDISI: Agbelese 10, Scott 19, Carter 6, English 7, Cardillo 7, M’Baye 24, Joseph 5, Spanghero, Goss 9

Rimbalzi: 38 (Scott 10)

Tiri da 2: 22/48 (46%) ; Tiri da 3: 10/25 (40%) ; Tiri liberi (13/19) 68%

Assist: 18 (5 M’baye)

Usciti per 5 falli: nessuno

FIAT  TORINO:  Wilson 21, Harvey 3, Wright 12, White 16, Alibegovic 7, Poeta 5, Washington 17, Okeke, Mazzola 2

Rimbalzi: 40 (Scott e Washington 8)

Tiri da 2: 18/35 (51%); Tiri da 3: 11/25 (44%); Tiri liberi: 10/19 (53%)

Assist: 19 (Wright 10)

Usciti per 5 falli: nessuno