Richard Hickman: (17.2 p., 46.7% da tre, 18.4 di valut.) nel corso di tutta la serie, mostra un’ottima costanza realizzativa, con percentuali al tiro importanti. In gara 5 chiude con il punteggio (11) più basso in valutazione nelle cinque sfide disputate, ma i suoi tiri pesanti risultano alla fine dei 40′ fondamentali. Nelle cinque partite, 4.6 falli subiti, ma anche 3,5 palloni persi, contro l’1.6 recuperati.

Drake Diener: (22.3 p., 45% da tre, 22.3 di valut.) diventa l’eroe di Sassari allo scadere di gara 2, quando con un niente sul cronometro inventa il canestro che gela la Virtus e nello stesso istante manda in paradiso un’intera città. A Bologna, in gara 3, viene limitato nei punti da Peteri Koponen, ma negli ultimi 40″ è capace di segnare 3 punti, 2 dei quali arrivati dopo un rimbalzo offensivo. Nel mezzo di queste due prodezze, una gara 1 da 26 punti e 28 di valutazione. Per lui, nel corso della serie, anche 5 rimbalzi di media e 3.0 assist. Sentenza.

James White: (17.0 p., 67.4% da due, 18.2 di valut.) anche nei play off si conferma come uno dei giocatori più concreti del campionato. In gara 5, liquida Cantù con una doppia doppia da 21 punti e 10 rimbalzi. Nel quarto periodo sigilla il successo dei suoi con una schiacciata in campo aperto. Sfrutta le sue doti atletiche per colpire vicino a canestro, tanto che le sue percentuali nell’area sfiorano il 70% su 49 conclusioni. Bene anche sotto le plance con 5.6 carambole di media.

Ksistof Lavrinovic: (14.5 p., 4.8 rimb., 17.5 di valut.) i suoi movimenti in post basso sono un bijou per gli occhi di un appassionato di pallacanestro. In poco più di 21 minuti a partita, offre cifre spaventose, con una percentuale nel tiro da due del 65.5%. In gara 2 commette solo un errore dal campo e subisce ben 8 falli, segnando 19 punti. Principesco.

Angelo Gigli: (11.3 p., 10 rimb., 20.0 di valut.) cerca in tutti i modi di trascinare la Virtus in Semifinale, ma la maledizione degli ultimi centesimi, oltre alla bravura di Sassari, gli nega la possibilità di un nuovo duello con David Andersen. Chiude i suoi play off con la doppia cifra sia nella casella punti che in quella rimbalzi. Nel pitturato avversario tira giù 4.7 rimbalzi e subisce 5.7 falli ed inoltre non si esenta da responsibilità segnando sia in gara 2 che in gara 3 diversi canestri nei momenti caldi.

All. Luca Dalmonte: per Meo Sacchetti avrebbe meritato lui il premio come migliore coach dell’anno. Si dovrà accontentare di essere il migliore della prima fase dei play off. Dopo le batoste in gara 1 e gara 2, ha il merito di tenere in vita a livello psicologico i suoi giocatori. Tutto ciò produce il clamoroso ribaltone per la meritata Semifinale.