The Flexx Pistoia-Banco Sardegna Sassari 69-80

Prima vittoria per Zare Markovski sulla la panchina di Sassari, in una sfida fondamentale per restare nel gruppo che punta ai playoff. Sassari ha disputato una partita essenziale, ben concentrata verso un obiettivo, la vittoria, da non fallire per non complicare la strada verso la post-season. Pistoia, anche infastidita da alcuni fischi arbitrali giudicati sfavorevoli, ha commesso l’errore, una volta in svantaggio, di non avere la calma di chiudere un paio di azioni importanti che avrebbero potuto girare nuovamente l’inerzia, permettendo a Sassari di chiudere i giochi. Pistoia parte con il botto, inanella triple su triple, manda a referto chiunque metta piede sul parquet ed impaurisce non poco Sassari che sembra imbavagliata ed incapace di qualsiasi reazione. Ma dura solo un tempo: già nel secondo quarto gli ospiti trovano schemi e grinta per reagire anche se sono i padroni di casa a mantenere un vantaggio prezioso alla sirena dell’intervallo lungo. Poi è la difesa di Sassari, che subisce solo 29 punti nella seconda metà di gara, a fare la differenza, oltre ad Hatcher che sale in cattedra e con 13 punti nel solo terzo quarto guida rimonta e sorprasso per la Dinamo. Pistoia ha il merito di non uscire mai dalla partita, ma dopo l’ennesima tripla di Moore (il migliore dei suoi), non ha la forza per completare il controsorpasso permettendo a Sassari di espugnare la roccaforte toscana.

Sidigas Avellino-Vuelle Pesaro 103-81

La Sidigas Avellino rispetta il pronostico e batte Pesaro, trovando due punti importanti per continuare a sperare almeno nel terzo posto. La squadra di Sacripanti parte forte e finisce forte, perdendo per strada una Vuelle che con coraggio nei primi 18′ ha provato a tenere il passo della Scandone. Si parte fortissimo con Jason Rich (15 punti) e Rotnei Clarke (19 con l’80% al tiro) che monopolizzano l’inizio di gara con 14′ pirotecnici (40-35 il punteggio) in cui Avellino tira 7/10 da 3 punti ma Pistoia risponde con il suo 5/7, rimanendo attaccata ad un match equilibrato e più che piacevole alla vista. Lawal ha un ottimo impatto a rimbalzo e quando Pesaro inizia a sporcare le percentuali, Avellino tocca il +11 che sembra indirizzare la sfida, ma Pesaro si affida a Mika e riesce a ricucire fino al -3. Sacripanti, però, ha risorse infinite in panchina e trova le giocate di D’Ercole e Leunen per rientrare negli spogliatoi sul +11 con 59 punti a tabellone. Jason Rich continua da dove aveva finito toccando in fretta i 30 punti e permettendo ad Avellino di allungare in fretta oltre i 20 punti di margine, anche perché dall’altra parte Clarke perde di efficacia ed il solo Mika non basta a caricarsi la squadra sulle spalle, mandando così in archivio il match quando mancano ancora 10′ da giocare.

Openjobmetis Varese-Grissin Bon Reggio Emilia 80-73

Partita piacevole con Varese che sembra in controllo dopo il primo quarto dominato, ma non fa i conti con il grande cuore della Grissin Bon che pur fortemente rimaneggiata, importanti le assenze di Della Valle e De Vico, ribalta la partita arrivando in vantaggio fino a 2’ dal termine. Un parziale di 12-4 finale con Avramovic, Larson e Cain sugli scudi regalano a Varese un pezzo di accredito playoff. Avramovic perfetto all’inizio della contesa con il 100% dal campo sospinge i padroni di casa sul 28-10 dopo i primi 10’ di gioco. La squadra di coach Caja sembra in completo controllo del match, ma non fa i conti con il veemente ritorno dei reggiani che con in cabina di regia un ottimo Llompart, 6 assist finora, dirige l’orchestra Grissin Bon fino al 43-35 dell’intervallo. Nella seconda metà della gara, la squadra di coach Menetti continua nella sua rincorsa coronata al 25’ con il primo vantaggio degli ospiti sul 49-50. Grande prestazione di Julian Wright con 17 punti e un’ottima difesa di squadra che limita i lunghi varesini e ne abbassa anche le percentuali da fuori. Reggio Emilia difende 5/6 punti di vantaggio fino a 2’ dalla sirena finale, quando Varese ritorna in vantaggio sul 71-69, sfruttando il grande lavoro nel pitturato da parte di Cain e la minor energia disponibile degli ospiti nel finale, che subiscono la panchina corta a disposizione con solo 7 uomini a referto. Le due triple di Larson, questa sera determinante, e le percussioni di Avramovic (21 punti alla fine) frantumano le residue speranze di Reggio Emilia e consolidano il grande girone di ritorno della Openjobmetis.

Vanoli Cremona-Dolomiti Energia Trento 89-96

A 5 giornate dalla fine della regular season, lo spareggio playoff più intrigante della classifica fa sorridere Trento, che prosegue l’ottimo momento di forma mantenendo il diritto esclusivo di profanazione dell’ostico PalaRadi. Di contro, Cremona esce con le ossa rotte dal proprio fortino collezionando la seconda sconfitta di fila, complice una gara inefficiente nelle manovre e probabilmente contraddistinta dal peso psicologico dei playoff. Dopo un avvio di gara estremamente equilibrato, nella seconda frazione Trento prende il largo sfruttando le inesplorate potenzialità dall’arco ai danni di una Vanoli intimorita; nel secondo tempo Cremona tenta l’arrampicata alla Dolomiti Energia, presto demolita dallo sfruttamento totale di conclusioni dall’angolo delle Aquile; la Vanoli non ci sta e, complici dubbiose chiamate arbitrali da entrambe le parti, cerca col cuore di piantare la bandiera biancoblu in cima ai versanti irti di una Dolomiti Energia che esce comunque vittoriosa.

Umana Reyer Venezia-Germani Brescia 68-61

I campioni d’Italia dell’Umana Reyer Venezia confermano la seconda posizione in campionato grazie al successo 68 a 61 sulla Germani Leonessa Brescia. Partita quasi sempre in mano dei lagunari che hanno dimostrato una maggiore intensità nell’arco dei 40 minuti, solo nell’ultimo quarto la Germani ha provato a rientrare in un match saldamente in mano alla Reyer. Grazie ad un’ottima difesa sul perimetro gli uomini di De Raffaele non hanno concesso praticamente nulla alla Germani che ha tirato dall’arco con il 17%. Vinta la sfida anche sotto i tabelloni 41 a 35 per i padroni di casa. In casa Umana Reyer una buona prova corale, in evidenza Haynes 15 punti (3/4 da 2 e  3/5 da 3) e Peric che ha segnato 14 punti con il 100% al tiro (4/4 da 2 e 6/6 dalla lunetta). Dopo 5 vittorie si ferma in Laguna la striscia di vittorie della Germani nelle cui fila ben 4 giocatori sono andati in doppia cifra, Michele Vitali top scorer del match con 16 punti (5/11 da 2 e 1/4 da 3), ma troppi giocatori sono stati al di sotto degli standard ai quali hanno abituato durante questo campionato, davvero poco incisivi soprattutto nella metà campo offensiva.

Red October Cantù-EA7 Emporio Armani Milano 93-98

Davanti ad un Pala Desio caldo e pieno (quasi 7000 spettatori) l’Olimpia Milano fa suo il big-match di giornata, vincendo un derby bello ed intenso e prendendosi una piccola rivincita della pesante sconfitta in Coppa Italia. Cantù ha inseguito praticamente dalla palla a 2, soffrendo sia le basse percentuali al tiro da 3 (gli uomini di Sodini chiudono con 7/22) ma soprattutto la grande fisicità a rimbalzo d’attacco per Milano (10 carambole offensive concesse), che hanno impedito a alla Red October di correre in transizione. Anche se Milano ha accettato una sfida ad alti possessi, forte di un Andrew Goudelock (22 punti) a tratti immarcabile ed ingiocabile (anche se con atteggiamenti rivedibili nei confronti del pubblico). Il Mini-Mamba è il grande protagonista dei primi due quarti, in cui mette i primi 11 della sua serata, guidando un’Olimpia da 52 punti che sembra lasciare poco spazio a Cantù. E la stessa musica sembra suonare nella seconda metà di gara, in cui Milano viaggia agile oltre la doppia cifra e non si scompone neanche quando Cantù risale sul -5 piazzando, in uscita da un time-out, un parziale di 12-0 che spinge gli uomini di Pianigiani sul +17. Qui però si accende Smith, che ne mette 15 nel solo ultimo quarto guidando un 23-12 interno che riporta Cantù a due possessi a 2′ dalla sirena. Qui però ci pensa ancora Goudelock con 5 punti consecutivi a mettere in ghiaccio il successo per Milano

Happy Casa Brindisi-Betaland Capo d’Orlando 74-75

Capo d’Orlando impiega un girone a vincere, ma alla fine ci riesce battendo ancora Brindisi, l’ultima squadra battuta, ed impedendo alla squadra di Vitucci di chiudere anzitempo il discorso salvezza, che resta invece aperto per la squadra siciliana stasera salva e che lascia il cerino in mano a Pesaro. In una gara in cui la tensione si taglia con il coltello in avvio, Capo d’Orlando prova a fare la partita, grazie soprattutto gli 11 punti di Knox nel primo quarto e poi con Adam Smith che si accende all’improvviso a metà secondo quarto con tre triple in fila. Brindisi commette tanti errori e fa fatica a mettere in ritmo Donta Smith e Moore, appoggiandosi soprattutto su Mesicek. La svolta mentale per la squadra di Vitucci arriva nel momento psicologicamente peggiore, con Moore a terra e fuori dal match. Giuri (17 punti con il 70% al tiro) si prende in mano la squadra e Brindisi mette la freccia sulla sirena di fine secondo quarto e poi, grazie anche ad un positivo Suggs, tiene in mano il match, in un terzo quarto in cui la tensione si scioglie ed entrambe le squadre iniziano a trovare il canestro, ma il vantaggio per la squadra di casa non va mai oltre il doppio possesso. Capo si aggrappa a Knox (27 punti ed 8 rimbalzi), Faust e Adam Smith ma è soprattutto con la difesa che la squadra di Mazzon resta attaccata al match, nonostante qualche errore di troppo in attacco, presentandosi sul -3 a poco più di 90″ dalla sirena finale. Brindisi resta inchiodata a 74, pasticciando in attacco, mentre non sbaglia nulla Knox che trova il canestro del -1 e poi, dopo lo 0/2 ai liberi di Mesicek, appoggia anche il  facile lay-up che regala a Capo d’Orlando ed ai suoi eroici tifosi una vittoria di speranza.

(a cura di Alessandro Giuntoli, Fabrizio Quattrini, Simone De Palma, Bruno Crippa, Klaus Krug, Gianluca Lo Masto)


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