In un match che è snodo imprescindibile per le speranze di play-off di ambedue le compagini, iniziano a calcare il parquet per Capo d’Orlando Tepic, Kikowski, Delas, Diener e Ivanovic, per Brindisi Scott, Carter, Moore, M’Baye e Joseph.

Il primo tempo è come un lungo intramezzo di studio per le due squadre, che sono ancora nella fase di studio dei punti deboli in cui affondare il colpo nelle difese avversarie. Ne esce un primo tempino  in cui nessuna di esse riesce a mettere il naso davanti per più di due punti, fino al 23-21 finale. Per Brindisi un Scott sugli scudi, per Capo un buon Kikowski e Diener letale da 3.

(Foto Savino Paolella 2015)

Durand Scott torna ad essere determinante (Foto Savino Paolella 2015)

Il primo strappo è pugliese, con la tripla di Spanghero (28-24) , che è precedente a uno dei momenti cruciali dell’intera partita, e prosaicamente dell’intero campionato della Betaland: il fallo tecnico fischiato a Nicevic, che, sebbene non sfruttato da Brindisi, che fallisce il libero con Moore in primis e in secundis non sfrutta l’azione guadagnata perché Samuels commette fallo in attacco, destabilizza gli ospiti costringendo coach di Carlo al time-out ( 7’ dal termine), ma serve a poco, è subito 30-24 con Carter. Se la partita finisse ora Brindisi avrebbe ribaltato la differenza canestri (+4 all’andata) e ciò esalta i giocatori ben consci di ciò che allargano la forbice, e pure in maniera spettacolare dapprima con la tripla di Joseph, ma con amplissimo merito del passaggio dietro la schiena di Spanghero (33-24) , poi con un 2/2 di Moore (35-24) e il libero segnato da Delas è solo il preludio al +14 con M’Baye e Carter (39-25), ancora time-out Capo (4’09”) . Il vantaggio di Brindisi si dilata al +16 con Moore (42-26). I minuti finali sono una festival di triple con Capo d’Orlando che pazientemente, o forse solo semplicemente perché Brindisi rifiata dopo la sfuriata , chiude la prima metà di match quasi sotto la doppia cifra di disavanzo: 52-41

Brindisi esce bene dall’intervallo lungo, essendo capace di riportarsi in pochi minuti sul +16 con Carter (59-43). Di Carlo, allora prova la carta della difesa a zona che si dimostra efficace, perché la Betaland piazza un parziale di 8-0 (59-51), che Samuels prova a mitigare con 4 punti di fila (63-51), e nella seconda azione costringe anche un ispirato Diener al precoce quarto fallo.  Con i primi punti di Goss con una tripla Brindisi riscappa sul +13 (66-53) prima del nuovo strappo di Capo d’Orlando che con una tripla di Ivanovic va anche al -7, e alla fine del terzo quarto, causa un ½ di Samuels, sarà un -8.

 

L’inizio del quarto quarto vede il massimo sforzo di Capo per impattare, per due volte è sul -3 con palla in mano, ma la sfera scotta ed è pesante e non riesce ad andare oltre, e la punizione è l’importantissima tripla di Goss del 72-66 e i due alley oop di M’Baye per il 76-66. Tre schiaffoni da cui Capo d’Orlando non si riprenderà mai più. I minuti finali servono solo a limare il risultato verso l’alto per gli ospitanti, anche se la tripla di Kikowski degli ultimi secondi porta Capo sull’85-75 e a non molto vale il 2/2 di Moore finale. Infatti, in un ipotetico arrivo a tre fra Pistoia, Brindisi e Capo d’Orlando, Brindisi per rovesciare a suo favore la differenza canestri totale, essendo la classifica avulsa patta, avrebbe dovuto vincere di almeno 13 punti…

 

COACH SACCHETTI

Un  Romeo Sacchetti dimostratosi nervoso a una capziosa domanda sull’atteggiamento dei suoi (foto di R.Caruso2014)

Avevamo qualche cosa in palio e abbiamo vinto, ma vincere a Venezia non sarà affatto facile. Negli ultimi 5 minuti del quarto finale buoni canestri e buone difese, ma un plauso a Capo d’Orlando per la partita e per la stagione tutta.

Ha cambiato l’inerzia nel secondo quarto l’apporto di Spanghero e Cardillo. Se si gioca con questo atteggiamento, e così come è stato con Milano, a Venezia ce la giochiamo , ma di certo non possiamo affrontare le partite con quello di Milano quando viene a giocare contro di noi o contro Pesaro, ma loro sono giustificati perché stanno preparando i play-off.

Io credo di avere a che fare con dei professionisti, ma a volte mi sbaglio…

 

COACH DI CARLO

 Gennaro di Carlo: “Puoi mettere tutta la difesa a zona che vuoi, ma se M’Baye mette due schiacciate di fila…”  (Foto R.Caruso 2017)

Pagate care delle pecche difensive, specie nei punti critici del match e quando stavamo provando a raddrizzare la partita, ma Brindisi ha vinto meritatamente, e i 12 punti di gap lo dimostrano.

Adesso si è nelle condizioni che i play-off non dipendono più solo da noi, senza scordare che anche Brescia ha velleità di arrivarci adesso (Varese ha gli stessi punti di Brescia, 26, due meno del terzetto a 28 punti con dentro la stessa Capo, ma non può mai arrivare ottava per la classifica avulsa n.d.r.). Comunque vada è stata una stagione piena di soddisfazioni, ricordando che il nostro è un progetto a lungo termine, riuscendo anche a fare giocare diversi italiani.

 

ENEL BASKET BRINDISI- BETALAND CAPO D’ORLANDO 87-75 (23-21/52-41/67-59)

BRINDISI: Scott 12, Carter 13, Goss 10, Cardillo, Moore 16, M’Baye 14, Samuels 7, Joseph 9, Spanghero 6

TIRI DA DUE: 21/41 (51%), TIRI DA TRE: 11/23 (48%), TIRI LIBERI: 12/18 (67%)

RIMBALZI: 39 (Carter e M’Baye 10), ASSIST: 18 (Moore e M’Baye 4)

USCITI PER CINQUE FALLI: nessuno

CAPO D’ORLANDO: Tepic 6, Iannuzzi 5, Laquintana 2, Nicevic 2, Kikowski 20, Delas 10, Diener 12, Ivanovic 18, Berzins

TIRI DA DUE: 16/37 (43%), TIRI DA TRE: 10/21 (48%), TIRI LIBERI: 13/19 (68%)

RIMBALZI: 30 (Iannuzzi ed Ivanovic 6), ASSIST: 12 (Tepic 6)

USCITI PER CINQUE FALLI: Diener