(Foto Savino PAOLELLA 2015)

Lafayette, qui contro Marcus Smart, è stato uno dei più positivi contro Varese (Foto Savino PAOLELLA 2015)

MILANO – È stata la settimana della contestazione controversa, degli NBA Global Games, della sconfitta in trasferta contro un’ottima Trento. È successo di tutto e di più negli ultimi giorni in casa Olimpia, ed è proprio per questo motivo che l’importanza del derby con Varese era a dir poco capitale.
Osservando i primi minuti di gioco, la musica sembrava che non fosse cambiata per niente e che ci si avviasse ad una delusione davanti al proprio pubblico. Le difficoltà di Varese, col passare dei minuti, risultavano di entità superiore rispetto a quelle della squadra di Repesa. Già a metà partita si era capito fin troppo bene come sarebbe andata a finire, non solo per l’efficienza offensiva degli ospiti, gradualmente in calo, ma anche per la maggiore organizzazione dell’Olimpia abbinata ad un’evidente voglia di riscatto.

Doveva essere la partita che avrebbe dato lo slancio necessario a Gentile e compagni per affrontare il Laboral Kutxa di Vitoria con i giusti presupposti e, finalmente, i segnali sono stati incoraggianti. La stanchezza mostrata da Gentile e Cinciarini è sembrata evidente, con errori dettati da un livello di concentrazione che tende ad abbassarsi velocemente, ma è più che comprensibile, a maggior ragione dopo i tanti impegni nell’ultimo mese e mezzo. Stesso discorso si potrebbe fare per Simon, acquisto di qualità e di sostanza al tempo stesso, giocatore solido e tiratore temibile. Molto buono l’apporto dei neo arrivati, in particolar modo di Jamel McLean e Gani Lawal, sempre però considerando l’inadeguatezza del reparto lunghi a disposizione di coach Moretti. Probabilmente il minutaggio del lungo di origini nigeriane aumenterà col passare delle gare, sempre che il rendimento resti costante, ma se c’è una certezza è l’impatto di McLean sia in fase offensiva che in quella difensiva. Dopo una fase iniziale con qualche incertezza di troppo, Hummel è sembrato completamente a suo agio, mettendo in mostra la sua grande capacità di trovare il canestro da lontano quando si trova in posizione ottimale sugli scarichi.

Gani Lawal ha dominato sotto canestro, incontrando meno difficoltà rispetto a giovedì (foto Alessio Musolino 2015)

Gani Lawal ha dominato sotto canestro, incontrando meno difficoltà rispetto a giovedì (foto Alessio Musolino 2015)

Milan Macvan è un giocatore prezioso per Milano, di grande intelligenza e dall’atteggiamento essenziale, in grado di saper fare male in attacco in diversi modi ed essere aggressivo in difesa quando la palla passa agli altri. Altro elemento fondamentale è Charles Jenkins, sembrato sottotono contro Varese ma che si spende sempre senza riserva e che si è dimostrato senz’altro uno specialista difensivo. La vera sorpresa è stato Oliver Lafayette, poco considerato nelle mosse di mercato di Milano, forse perché il suo arrivo non era inizialmente contemplato nei movimenti che hanno portato in maglia biancorossa l’accoppiata McLean-Jenkins: preciso al tiro, presente a rimbalzo ed efficace nel recuperare palloni. Qualche minuto anche per Andrea Amato e Daniele Magro, con il primo che torna davanti al pubblico della squadra dov’è cresciuto e li saluta con una tripla, abbinata a personalità da vendere.

L’arrivo di Ukic a Varese aiuterà la squadra a sopperire alle assenze di Galloway e Wayns, con un contratto che avrà durata fino a metà dicembre. Giocatore importante, playmaker dalla grande esperienza e classe, direttore d’orchestra che l’Europa conosce molto bene. Milano ha sofferto parecchio le sue giocate per almeno un quarto e mezzo, senza dimenticare come egli sia stato protagonista del parziale per 7-0 con cui l’Openjobmetis ha aperto la gara, lasciando tutti di stucco. Solo Faye e Varanauskas hanno avuto una prestazione accettabile, anche se il primo ha commesso errori grossolani che, insieme ad altri, hanno segnato la condanna dei suoi. Nessun uomo di riferimento quando Ukic non è in campo, questione a dir poco ostica sapendo la sua permanenza limitata, e buona parte della squadra visibilmente impreparata. Vedendo le prime due uscite, il pensiero nella mente dei tifosi varesini sarà stato di sicuro negativo, pensando ad un triste epilogo considerando le premesse. La stagione è lunga e pare che sarà l’equilibrio a farla da padrone, stando attenti a non tralasciare il fatto che vi siano sempre quelle 3/4 squadre che sembrano di un’altra categoria e la solita sorprendente Trento, a punteggio pieno dopo aver sconfitto prima Milano e poi Cremona in rimonta.

Paolo Moretti, in conferenza stampa subito dopo la partita

Paolo Moretti, in conferenza stampa subito dopo la partita

Adesso la squadra di Jasmin Repesa dovrà affrontare il Laboral Kutxa Vitoria, venerdì in casa, e di certo l’impegno non sarà una passeggiata. Ha sottolineato ciò l’allenatore ex Cedevita Zagabria, focalizzando l’attenzione sul giorno di riposo necessario e sul lavoro che seguirà per preparare al meglio il match di Eurolega. Ha inoltre aggiunto che la vittoria è stata fondamentale per il morale dei giocatori e degli addetti ai lavori, oltre che per i tifosi ovviamente, ma che adesso la testa deve essere interamente sulla partita contro i baschi, squadra temibile sotto diversi punti di vista.
Moretti ha invece ammesso come la sua squadra sia ancora incapace di affrontare avversarie con la profondità di Milano, avendo disputato una partita di soli 20 minuti, non sufficiente per uscirne in modo decente. Ha inoltre puntualizzato che la presenza di Ukic in campo doveva essere ad intermittenza, ma così non è stato; soddisfazione, comunque, per l’allenatore di Varese vedendo come si è inserito il play croato.