Gli indovinelli del Mago Dedalus

  1) Chi è quel proprietario e sponsor che, come Benetton, dopo un trentennio, visto il disinteresse per il basket dei suoi figli e nipoti, sta decidendo di lasciare la pallacanestro senza che Lega e autorità cittadine gli facciano sentire affetto, riconoscenza e stima, sì da tenerselo ancora vicino???

  2) Chi è quella società pluriscudettata che ha fatto un eccellente acquisto, che non scende in campo ma che sarà utilissimo sia alla società stessa che al movimento intero, migliorando la ormai scadente comunicazione e promozione del prodotto basket???

  3) Negli anni ottanta, e oggi non più, c’era una squadra di basket che era seguita in ogni trasferta dalla polizia di stato (aiutino: il Mossad): gli agenti posizionati dietro e di fianco la panchina non guardavano la partita bensì il pubblico. In compenso, oggi, abbiamo un Presidente di società che si fa accompagnare da alcuni “maldestri ” buttafuori, che più che “proteggerlo” gli attirano epiteti e palle di carta dalle tribune avverse. Domanda: se il detto Presidente si sedesse in tribuna, come tutti gli altri Presidenti,  e non a bordo campo, non sarebbe meglio???

La Grande Impresa Più

Ricordando Ernest Hemingway: “Ogni morte d’uomo mi riduce, perché io faccio parte dell’umanità. E dunque, non chiedere per chi suona la campana. Essa suona per te”. Da qualunque parte arrivi il richiamo. Anche fuori dal basket. Dove oggi rivolgiamo lo sguardo. Dicevano gli antichi greci: “Chi muore giovane è caro agli dei”, ancor di più se la morte lo coglie nell’arena. Dunque, è stata ampia e unanime l’emozione e la partecipazione per l’ingiusto e crudele destrino di Piermario Morosini. Ma è stato quello di Totò Di Natale, chiedendo l’affidamento della sorella disabile di Piermario, un gesto da vero campione mondiale. Come a dire: “Da oggi non hai più tuo fratello, da domani sarò io il tuo fratello”.ne, ci dispiace soltanto che Totò sia un giocatore di pallone e non di basket…

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