NONSENSE DI COPPA

Il teatro Ariston di Sanremo

Il teatro Ariston di Sanremo

Oscar Eleni dal pub più rumoroso di Limerick, Irlanda, dove ha scoperto che non soltanto i francesi s’incazzano se perdono nel rugby con l’italia, ma pure i figli del cielo più bello e turbolento del mondo si agitano, anche dopo il capolavoro in Galles, e allora  si scatenano in composizioni umoristiche di vacuità spesso geniale. Ci siamo andati apposta dopo aver scoperto il Libro dei Nonsensi dello scrittore e pittore inglese Edward Lear perché abbiamo imparato via C.E. che è stato uno dei primi ad incazzarsi sul serio quando la speculazione  edilizia,  già nel 1842, aveva oscurato la vista sul mare di Sanremo dalla sua villa. Ecco. Nonsensi aspettando la coppa Italia che è un po’ come il Festival della musica da noi. Coppa prima delle canzoni. Il Forum di Assago con meno fiori dell’Ariston, ma con la stessa ansia di scoprire chi la spunterà fra voci nuove, Varese prima di tutto,  poi Sassari e a seguire Roma, Reggio Emilia e Brindisi, e quelle del mito:  Milano, Cantù, Siena.

In sala scommesse se entri e dici Emporio Armani non hai quota anche se re Giorgio, inebriato dalla cavalcata su Avellino, ma anche osservatore privilegiato dalla collina regale di una battaglia impari contro gli sdentati lupi d’Irpinia ancora a zero con la nuova guida tecnica del paziente Pancotto che ora spera di trovare almeno giocatori oltre a certe promesse, ha detto che la “ sua squadra” ha il 50 per cento  delle possibilità di riportare un trofeo in città dopo l’anno di grazia 1996 quando Tanjevic e Stefanel, in pratica, chiusero la storia aurea della vera Olimpia lasciata poi andare alla deriva dalla crisi economica, zattera sballottata dalla micragna, con naufraghi raccolti dall’Emporio e proposti al mondo dello sport con fragranze sempre diverse

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