Jamarr SANDERS (foto Alessio Musolino 2014)

Jamarr SANDERS (foto Alessio Musolino 2014)

TRENTO – Per la neopromossa Trento un’altra partita con una delle più titolate squadre italiane: dopo la Virtu Bologna è la volta di Cantù. Gli atesini offrono una buona prestazione, ma nulla possono contro lo strapotere della più quotata avversaria, che si aggiudica il torneo. Un’ottima esperienza sia per la squadra che per il coach in vista dei più importanti impegni di campionato. Il rientro di Pascolo dovrebbe agevolare il lavoro sotto le plance, ma i reali limiti e le qualità della squadra le scopriremo solo a partire dal 12 ottobre.

Gli starting five: Buscaglia sceglie Forray, Sanders, Grant, Baldi Rossi e Owens, Sacripanti manda invece in campo Gentile, Jones, Williams, Buva e Odom, che va subito a canestro dal pitturato, imitato immediatamente da Forray. Entrambe le squadre partono con marcatura rigidamente a uomo e i brianzoli si caricano subito di 3 falli in 2′; gli atesini provano ad imporre un gioco ad alta velocità, mentre Cantù pare preferire il ragionamento. Il gioco appare interessante e si procede su binari di equilibrio (11 pari al 4′, 17 pari all’8′); le compagini si affrontano a viso aperto e Gentile è una continua minaccia per la difesa bianconera. Il quarto si chiude con Cantù in vantaggio 21-17.

Dequan JONES (foto Alessio Musolino 2014)

Dequan JONES (foto Alessio Musolino 2014)

Spanghero mette subito la tripla su assist di Flaccadori, poi Vitasnella mette la freccia e in meno di 2′ si porta a + 8 (28-20), costringendo Buscaglia al timeout; Trento gioca piuttosto bene, ma è imprecisa al tiro (27% nel primo quarto, contro il 53% degli avversari), oltre a soffrire sotto le plance, come già palesato contro Bologna. In questo scorcio l’incontro è impari: la maggior prestanza sotto canestro e la maggior esperienza canturina hanno la meglio, scavando un solco pesante (40-24 al 16′); i bianconeri continuano a litigare con il canestro e Cantù apre ulteriormente il gap: 48-30 all’intervallo lungo. Il primo tempo in due dati: Percentuali al tiro: Trento 28%, Cantù 56%; rimbalzi: Trento 16, Cantù 26, complice anche, oltre all’assenza di Pascolo, anche quella di Armwood.

Josh OWENS  (Foto Alessio Musolino 2014)

Josh OWENS (Foto Alessio Musolino 2014)

Si riparte con 5 punti di Grant, ma gli ospiti non stanno a guardare, anzi, al 24′ il distacco è immutato (57-39), ma almeno la partita è più equilibrata, dopo lo sciagurato secondo periodo atesino. Fiammata degli uomini di Buscaglia che al 26′ si portano sul 57-47, costringendo Sacripanti a parlarne con i suoi; Odom però è una sentenza e lunghi della stazza di Williams sono difficilmente contrastabili per i bianconeri. Flaccadori riporta lo svantaggio sotto la doppia cifra, ma la tripla di Hollis spegne la rimonta. Si va all’ultimo minibreak sl 64-54.

Cantù continua ad avere doppie e triple opportunità sui rimbalzi d’attacco, allungando subito sul +14; Jones offre uno show di livello assoluto e Odom resta un rebus insolubile per la difesa trentina. Trento ci prova fino alla fine, senza mai demordere e senza demeritare, ma la differenza in campo è piuttosto netta: si chiude sul punteggio di 91-76

TRENTO: Mitchell 18, Sanders 4, Pascolo, Grant 14, Forray 5, Bellan, Flaccadori 4, Owens 26, Bertocchi, Baldi Rossi 2, Armwood , Spanghero 3. All. Maurizio BUSCAGLIA

CANTU’: Odom 29, Molteni, Zugno, Cesana, Mbodj 12, Jones 13, Hollis 18, Buva 2, Gentile 13, Williams 4. All. Stefano SACRIPANTI


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