L’Acqua Vitasnella si impone 77-69 su Varese, con ottime indicazioni da Feldeine, Johnson Odom e Mbodj. La corazzata del Poz ha già carattere, ma una panchina piuttosto corta

PAVIA – Vince il  basket, il vero basket, quello fatto di passione, di oltre 600 ragazzi, dai più piccoli agli adolescenti, che sfilano sul parquet del glorioso Palatreves, dove negli anni Novanta giocava la gloriosa Annabella, poi Fernet Branca, di Mao Santa Oscar, Bob Lock, Mimmo Fantin, del grande Tonino Zorzi in panca, di Barbara Bandiera. Here you can, la scuola basket della famiglia Di Bella, ha organizzato un bellissimo pomeriggio di basket, ricordando nel migliore dei modi Aldo Di Bella, padre di Fabio, scomparso di recente e a cui è stato appunto intitolato il Memorial. Che è servito per un’ottima causa: tutto l’incasso è stato devoluto a Telethon Pavia, per la ricerca sulle malattie genetiche rare. Applauditissima anche la passerella dei Legnano Knights, la squadra dove quest’anno è approdato Fabio. Un bellissimo spot per il basket, insomma, nobilitato anche dalla diretta di Rai Sport. Non c’è che dire: solo cose belle, per una volta.

Diawara, l'usato sicuro

Diawara, l’usato sicuro (foto C.Devizzi Grassi 2014)

LA PARTITA TRA CANTU’ E VARESE.

Le formazioni di Pino Sacripanti e Gianmarco Pozzecco partono coi seguenti quintetti:

CANTU’ Johnson Odom, Jones, Buva, Feldeine, Mbodj

VARESE Daniel, Robinson, Diawara, Kangur, Rautins

Cantù priva di Abass e Gentile, Mbodj rompe il ghiaccio servito da Buva e con un recupero offensivo: 4-0, Varese fatica nella transizione offensiva, primo time out di Pozzecco dopo 80 secondi. Odom in lunetta per il 5-0, Daniel recuper rimbalzo offensivo, subisce fallo e sblocca Varese. 7-1 con jumper di Odom, Kangur recuper palla e s’invola per il 7-3. Jones per il 9-3, fluido l’attacco canturino. Diawara schiaccia su assist di Kangur, Rautins cicca la seconda tripla, Robinson ruba palla e accorcia (9-7), Rautins dall’arco dà il primo vantaggio a Varese 10-9.  Diawara è in palla, sesto punto e Varese ancora avanti. Robinson propizia il primo allungo varesino, 18-15 all’ottavo minuto. Hollis pareggia con una brillante tripla, Diawara continua il suo personal show, il nigeriano Okoye infila il libero del 21-18, Diawara segna il punto numero 10 e porta Varese sul 23-18 al termine del primo quarto. Terzo fallo di Robinson in avvio di secondo quarto, Jones sbaglia due volte  dall’arco, Varese scappa con Daniel: 25-18. Eric Williams segna due buoni punti in post basso, Rautins sbaglia due triple ma Daniel schiaccia il 27-20. Cantù s’appanna offensivamente, terzo fallo di Buva. Un positivo  Zugno sigla la tripla del 28-29,poi Feldeine con due liberi riporta Cantù avanti, 30-29. Okoye pareggia, 34-34. Feldeine per il 36 pari, ancora Daniel da sotto per Varese, ancora Feldeine dalla lunetta per la parità, Robinson infila il decimo punto e il 40-38 per Varese alla sirena del 20′. Nel terzo quarto ingrana la marcia offensiva Johnson Odom, prima dalla lunetta (40-42), a seguire terzo fallo di Daniel e tripla di DJO che mette Cantù avanti, 43-42. Ancora una schiacciata di Daniel, quindi Odom sale in cattedra e fa 46-42, poi Jones schiaccia il 49-44 al 24’. Mbodj arpiona in attacco e fa 51-44, Varese s’appanna, Mbodj raccoglie l’errore di Feldeine e Cantucky va sul 53-44. Quarto fallo di Jones. Ancora errori di Varese dalla lunetta, che recupera sul 47-54, ma Hollis riprende a bucherellare e Feldeine in penetrazione segna il 58-47, poi mette i liberi del 60-47: 15 punti e top scorer del match. Okoye segna dall’arco, imitato da Rautins che accorcia il margine. 60-53 al 30’.  Nell’ultimo quarto la sinfonia non cambia;  Feldeine è un crack, continua il suo show, segna anche la tripla del 72-58 e mette la partita nel congelatore. Robinson non si arrende, ma alla fine è Cantucky ad alzare la coppa del trofeo.

Johnson Odom, l'emule del Kadir

Johnson Odom, l’emule del Kadir (foto C.Devizzi Grassi 2014)

L’ANALISI 

Feldeine, in Italia da tre giorni, dimostra tutte – e anche di più – le cose buone fatte vedere ai Mondiali. Ottima presa di Daniele Della Fiori, che ha tutti i crismi per diventare la risposta canturina a Nicola Alberani. Un crack offensivo, disciplinato e collaborante. Johnson-Odom ha un fisico da extraterrestre, comunque inferiore al potenziale di carisma e leadership. Point guard diversa da Joe Ragland, ha l’allure per diventare idolo del Pianella e successore del leggendario Kadir livornese, al secolo Abdul Jeelani. Mbodj segna, cattura rimbalzi ovunque (ieri 13) e stoppa qualsiasi cosa (4). Williams ha movimenti eleganti e di classe in post, se (ri)trova la condizione fisica e l’asse esterni-lunghi si consolida, Cantù se la giocherà per un posto al sole delle prime 4, 5 squadre del campionato. Jones ha fatto vedere ottimi sprazzi, ma serve più continuità, come Hollis. Buva volitivo, ma da registrare. Mancavano, e parecchio, gli innesti di Abass e Gentile. E allora sì, che l’Acqua Vitasnella avrà una fisionomia precisa e definita. Ottimo, come sempre, il lavoro di Pino Sacripanti. Varese: pensavamo peggio, in vero. Diawara è una polizza offensiva, Kangur un metronomo cui l’Eurolega ha dato ulteriore spessore, se poi infila le triple ancor meglio. Robinson sente il canestro come pochi, Daniel salta sino al tetto ed ha molta voglia, Rautins – figlio di cotanto padre – ha lo smalto del cecchino, e appena può tira. E dalla panca? Poco assai, tranne Okoye, davvero niente male. Eccolo, il limite di Varese. Che peraltro potrà essere compensato dalla personalità e dall’energia di un coach che è tutto fuorché una macchietta. Occhio al Poz. Se Varese vale 50, con Pozzecco può arrivare a giocare da 70. E tutto grazie alla “Mosca Atomica”.

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