Grande partita di Alessandro Gentile, che ha coniugato grinta e canestri importanti (Foto di Savino Paolella)

Scariolo: Devo dire che sono davvero contento, sia per la grande partita giocata dai miei giocatori, sia per la splendida cornice di pubblico, che ci ha dato un’atmosfera davvero da “squadra di casa”. Spero che possa essere così anche in futuro. Tornando ai miei giocatori, siamo contenti di come stanno andando le cose: all’andata abbiamo perso nettamente, e nel corso di questi mesi abbiamo lavorato duramente, riempiendo un gap che era molto evidente e abbiamo battuto, stasera, una grande squadra molto ben allenata. E soprattutto abbiamo vinto dando molti minuti ai giovani e molti minuti agli italiani, cose in cui crediamo. Non posso non citare Giachetti, molto bravo a farsi trovare pronto dopo molte gare senza giocare, e Gentile, in dubbio fino a pochi minuti prima della gara, che ha fatto vedere di essere un giocatore vero. Sul +17 abbiamo disegnato un tiro veloce da tre per Hairston, che però è uscito ballando sul ferro. Lì forse abbiamo perso un po’ quella “fiammella” che ci avrebbe permesso magari di ribaltare addirittura il risultato dell’andata. Purtroppo abbiamo mollato dal punto di vista della concentrazione, e dal +17 abbiamo chiuso a +8. Peccato, ma questo non toglie nulla al valore della nostra prestazione. Abbiamo senz’altro sbagliato alcune scelte in attacco a inizio partita, forse a causa della tensione esagerata: la cosa positiva, però, è che mettendo dentro gli italiani e i giovani nel secondo quarto abbiamo avuto una reazione importante e, alla luce del risultato finale, decisiva. Sono orgoglioso di questa cosa, perché non sono molte le squadre che danno molti minuti a giocatori nati dopo il 1990. Certo, a volte questa scelta non paga, perché i giovani spesso commettono errori che magari non ti aspetti, ma fa parte della logica delle cose.

Trinchieri: Con dispiacere, devo dire che oggi i miei giocatori non potevano dare molto di più. È il secondo quarto quello che ha davvero cambiato l’inerzia della gara, dato che gli altri tre li abbiamo vinti; ma ovviamente questo non conta nulla. Abbiamo pagato lo sforzo di giovedì sera, soprattutto Leunen, ma, pur nella sconfitta, siamo comunque soddisfatti perché, visto come sono andate le cose, siamo almeno riusciti a mantenere a nostro favore la differenza canestri, cosa che può contare, vista la classifica al momento. Gentile e Giachetti hanno fatto bene, forse “troppo” bene: quando prepari la partita, prima che a loro pensi a Hairston, Cook, Mancinelli, Bourousis, Fotsis. Il nostro errore è stato forse sottovalutarli, trovandoci impreparati di fronte alla loro verve offensiva nel secondo quarto: ma contro una squadra come Milano non possiamo permetterci di sottovalutare il settimo, l’ottavo o il nono uomo. Bourousis ha fatto bene e male, secondo me Marconato l’ha tenuto bene, è impensabile tenere a 0 punti giocatori di questo calibro. Perkins giovedì ha fatto una grande partita, oggi no, e lui è il primo a saperlo, ma io non giudico i giocatori da una singola prestazione. Milano ha giocato con quintetti molto grandi: questo ci ha un po’ oscurato la visione di gioco e i nostri tiri da tre punti erano veramente con poco ritmo. C’è quindi molto merito da parte di Milano, bisogna essere onesti, e proprio per questo mi tengo stretto il fatto di avere mantenuto la differenza canestri. Dopo aver visto le due pretendenti al titolo a tre giorni di distanza, posso affermare che Milano quest’anno ha concrete chances di arrivare fino in fondo.

Pagelle

Giachetti segna una delle sue tre triple nel secondo quarto (Foto di Savino Paolella)

EA7 Milano
Giachetti: 7,5. Confeziona da solo il parziale di 6-0 che, a metà del secondo quarto, porta Milano a +11, e poi mette un’altra bomba, per il +13 a 3 minuti dall’intervallo. Immarcabile nel secondo quarto, in cui spacca in due la partita infilando 12 punti con 3/4 da tre.
Mancinelli: 5. Suo il recupero e la conseguente schiacciata del +15 a metà del terzo quarto che fa esplodere il Forum. Purtroppo, fa poco altro.
Hairston: 5. Non la sua miglior serata: solo 6 punti, con un pessimo 1/8 al tiro. Buona però la presenza a rimbalzo (5 di cui 3 in attacco).
Fotsis: 4,5. Come Hairston, anonimo in attacco (2 punti, 1/5 dal campo) e poco presente a rimbalzo.
Cook: 6. Tira poco, ma segna quando serve: suo il canestro del nuovo +17, a 7.30 dal termine, che taglia le gambe a Cantù.
Bourousis: 7,5. Se Giachetti e Gentile hanno dato le scosse giuste nei momenti dei break, Bourousis è stato una presenza costante per tutta la gara: doppia doppia da 17 punti e 11 rimbalzi per lui, con 5/11 dal campo (unica pecca, se si vuole) ma un buonissimo 7/8 ai liberi.
Melli: 5,5. Tripla importantissima all’inizio del quarto periodo, che riporta Milano a +14, ma anche qualche ingenuità difensiva e, in generale, poca incisività.
Gentile: 8. Il migliore dei suoi: dopo il pessimo primo quarto dei milanesi, suona la carica nel secondo, in cui a tratti sembra davvero che possa fare quello che vuole. Chiude con 18 punti, frutto di un 5/7 da due e di un 2/2 da tre, a cui aggiunge anche 4 rimbalzi e 2 assist.
Radosevic: 5,5. Energia e presenza sotto canestro, ma, come spesso accade, un po’ troppo impreciso, soprattutto nel secondo tempo: l’1/6 dalla lunetta è piuttosto pesante.

Markoishvili ha segnato anche canestri impossibili per mantenere a galla i suoi (Foto di Savino Paolella)

Bennet Cantù
Markoishvili: 7,5. L’unico a giocare davvero, per Cantù, e l’ultimo ad arrendersi, finendo di pressare, recuperare palloni e convertirli in canestri solo negli ultimi secondi. Chiude con 20 punti (8/14 al tiro) e 5 rimbalzi.
Leunen: 5,5. Non sta bene e si vede: segna i suoi primi, e unici, due punti al 27º. Prima e dopo, solo 6 rimbalzi e 3 errori con poco ritmo dalla lunga distanza.
Marconato: 6. In difesa fa quello che può su Bourousis; in attacco si fa trovare pronto sugli scarichi a inizio gara, poi si spegne un po’, passando anche qualche tiro ampiamente alla sua portata.
Mazzarino: 6. Come Leunen, segna i suoi primi canestri dal campo alla fine del terzo quarto, nella rimonta che porta Cantù dal -20 al -10 e che lo vede protagonista. Per il resto, fa bottino solo dalla lunetta, soffrendo tremendamente la difesa degli esterni biancorossi.
Perkins: 4,5. Il Perkins di questa sera si può descrivere con tre aggettivi: indeciso, impreciso e confusionario, con il primo aggettivo che è probabilmente la vera causa degli altri due. Segna il suo unico canestro a inizio gara, poi spara a vuoto 10 volte, facendosi sentire solo a rimbalzo (7).
Cinciarini: 5,5. Un paio di penetrazioni che hanno portato due giochi da tre punti, ma poco altro.
Brunner: 6. Come sempre, energia allo stato puro (8 punti e 8 rimbalzi), ma soffre la fisicità dei lunghi milanesi.
Basile: 5. Probabilmente provato dalla gara di giovedì, soffre in difesa e si vede molto poco in attacco, segnando una tripla in transizione ma sbagliandone anche 4, di cui due scheggiando appena il ferro.