Coach Esposito in lacrime dopo la vittoria: l'uomo che ha reso il miracolo possibile (Foto Buco)

Coach Esposito in lacrime dopo la vittoria: l’uomo che ha reso il miracolo possibile (Foto Buco)

Pasta Reggia Caserta

Marco Mordente 7: Il capitano è una delle armi in più del finale di stagione della Juve. Ormai è rigenerato, ci dà dentro in difesa aggrappandosi anche ai pantaloncini degli avversari e si rende presentissimo in attacco. È da una sua tripla che riparte la rimonta della Juve, a cui non può partecipare al suo culmine per una botta al ginocchio che lo mette fuori gioco.

Henry Domercant 7+: Definire il suo primo tempo anonimo è un piacere all’anonimato. Il problema, tutto della Dinamo, è che Domercant ha talento a fiotti nonostante il fisico non è quello di una volta: emerge piano piano ed i suoi compagni si motivano ancora di più, fino all’apoteosi finale che regala ancora più speranze alla Juve. Plus/minus di 15 in 21 minuti, non sarà solo farina del suo sacco ma ha i suoi meriti…

Michele Antonutti 7,5: E che vuoi dirgli di più? Entra ed è subito pronto, ci mette due attributi intensi in tutto quello che fa. Dopo il la di Mordente rimette in piedi la partita quasi da solo e anima tutto il pubblico casertano a suon di punti importantissimi.

Michele Vitali 7: Finalmente Michele! I suoi primi 30 minuti sono al solito anonimi, coach Esposito lo fa rifiatare anche tanto e nell’ultimo parziale torna finalmente il Vitali grintoso e con voglia di mangiarsi il parquet ed il ferro. Ben undici i punti nel finale che fanno pendere la bilancia verso Caserta.

Claudio Tommasini 6: Dà sempre il suo apporto di voglia e di grinta. In difesa soffre tanto contro due esterni come Sosa e Logan, dall’altra parte forza un po’ la difesa avversaria riuscendo nel suo intento il più delle volte.

Andrea Michelori Sv: Troppo poco per essere giudicato, in cui dà un po’ di fiato a Ivanov.

Lorenzo Capuano NE

Ferdinando De Franciscis NE

Ronald Moore 7,5: Un’altra ottima prova per il regista ex Cherkasi. Dopo un inizio in sordina sale di tono minuto dopo minuto e dirige l’orchestra bianconera. Così facendo prende anche le sue responsabilità in attacco senza strafare e mette in cascina punti fondamentali per la vittoria, chiudendo con 12 punti e 7 assist.

Amedeo Tessitori 6: A volte si perde in un bicchier d’acqua, ma si da un gran bel daffare. Vuole essere importante anche lui nel suo utilizzo limitato.

Carleton Scott 6: Vive di fiammate. Puntuale in attacco ma soffre tanto quando deve sgomitare con Lawal e Brooks, e paga anche la grande giornata di Antonutti. Nel finale piazza una stoppata a Dyson che fa tremare il palazzetto.

Dejan Ivanov 7: La solita ancora sulla quale aggrapparsi nei momenti difficili. Mbodj nonj è capace a tenerlo e rimane seduto dopo lo stint iniziale, Lawal deve comunque sfiancarsi per poter tenere botta. Dopo aver tenuto, lascia agli altri l’inizativa avendo ragione.

Coach Enzo Esposito 8: Le lacrime di fine gara significano tutto. Ha preso un’accozzaglia di giocatori allo sbando e li ha resi una vera squadra, motivandoli e dandogli una identità. E a due giornate dalla fine il miracolo è possibile, alla faccia di chi aveva dato la Juve per morta e sepolta.

(Foto Savino Paolella 2015)

Brian Sacchetti, tra i pochi a salvarsi (Foto Savino Paolella 2015)

Banco Sardegna Sassari

David Logan 6,5: Esce fuori alla distanza, puntellando prima i vantaggi ospiti e allontanando fino a che può i tentativi casertani. Nel finale resta da solo e non può far molto.

Edgar Sosa 6: Entra bene in gara sfruttando il maggior tasso atletico su Ronald Moore. Ma diventa sempre più evanescente nel corso della gara, sparacchiando dall’arco senza cercare altri rimedi.

Matteo Formenti 4: Tre falli e una persa in sette minuti. Non siamo nemmeno certi se abbia toccato il pallone.

Rakim Sanders 6-: Per trenta minuti fa il killer silenzioso. I suoi dodici punti sono tutti importanti per tenere la Juve indietro. Poi però arrivano gli altri dieci, in cui si lascia sopraffare dalla voglia e l’atletismo di Vitali.

Jack Devecchi Sv: Pochi minuti per il Ministro della Difesa in cui non lascia impronta.

Shane Lawal 6,5: Inizia dalla panchina, ma quando entra rende difficilissima la vita ai lunghi bianconeri. Vispo come sempre a rimbalzo, il suo atletismo è un’arma che viene sfruttata poco dai suoi compagni, intestarditi dal tiro da tre punti.

Massimo Chessa NE

Jerome Dyson 6: Inizia fortissimo, il primo quarto è un affresco di talento da parte sua che fa ammattire la difesa della Juve. Dopo lo stupefacente inizio perde giri, dimostrando la sua incostanza anche nell’arco di una gara. Alla fine della gara è numericamente il migliore per i suoi, ma anche lui sparacchia da fuori…

Brian Sacchetti 6,5: Se non si considera Lawal, è l’unico della panchina a dare un apporto consistente. Uno dei pochi sardi che tenta di cambiare le carte in tavola nei suoi minuti in campo, prediligendo anche l’affondata a canestro. Tanto è vero che il +/- è l’unico a premiarlo…

Cheikh Mbodj 4: Il camerunense gioca al posto di Kadji, parte in quintetto e ci ricava solo un enorme mal di testa contro Ivanov. Sacchetti pensa bene di richiamarlo in panchina senza rischiarlo

Manuel Vanuzzo SV: Un minuto e poco più in campo.

Jeff Brooks 5,5: Il grande ex della partita ha un avvio impressionante, tra penetrazioni ed un’ottima percentuale da fuori. Il confronto con i suoi ex compagni lo gasa, ma la fiamma si esaurisce presto, forse nemmeno alimentata dai compagni che spingono con il solito meccanismo.

Coach Meo Sacchetti 5,5: La sua squadra quando vuole gira che è un piacere. Ma si incarta prima su di sé che sugli avversari. Esposito inserisce quei granellini di sabbia al punto giusto per inceppare i meccanismi fino all’implosione avvenuta negli ultimi minuti. È il quinto ko per Sassari e coach Sacchetti non ha ancora trovato il rimedio giusto, rischiando di perdere il fattore campo nei playoff.