Micah Downs non è ancora al meglio (Foto Buco)

Micah Downs non è ancora al meglio (Foto Buco)

Ecco le pagelle della gara fra Pasta Reggia Caserta e Manital Torino.

Pasta Reggia Caserta

Micah Downs 5+: Dei piccoli miglioramenti rispetto alla trasferta di Varese, ma la condizione fisica è ancora quella che è. Un po’ lo specchio della Juve in attacco: devastante in campo aperto, tremolante in difesa schierata, prendendo delle conclusioni quantomeno azzardate. In assenza di Siva dovrebbe essere lui a prendersi responsabilità offensive in più, ma quelle prese con Torino sono quelle sbagliate.

Dario Hunt 6-: Il lungo si sacrifica per tanto tempo. Non chiede troppi palloni in attacco, occupando la posizione più comoda per lui e per la circolazione di palla della Juve; in difesa i problemi arrivano con Ebi ed Ivanov che sbucano in ogni posizione e non sa a che santo votarsi. Poco protagonista a rimbalzo nonostante la buona prova sul profilo numerico (12 e 6 carambole)

Daniele Cinciarini 5,5: Daniele continua a sparare a salve. Dopo il 2/10 di Varese, arriva un 4/15 complessivo frutto di volersi prendere determinate responsabilità per fare il bene della Juve. Ma il Cincia sbaglia alcune conclusioni che non sono da lui, come un appoggio in contropiede ed il tiro che poteva dare il supplementare. Volontà tanta, lucidità poca…

Valerio Amoroso 5,5: Il buon Valerio inizia bene ma cala alla distanza. Il primo tentativo di fuga della Juve è il suo, dando in pasto al pubblico un movimento preso a piè pari da Hakeem Olajuwon; più passano i minuti e più l’ex della sfida perde lucidità, uscendo fuori dal match.

Bobby Jones 7: Senza Peyton Siva l’anima spirituale ed emotiva di questo gruppo è lui. Più di una volta prende il rimbalzo e conduce il contropiede, si sbatte in difesa, fa le cose giuste senza scavalcare i suoi limiti, provando a portare per mano la squadra alla vittoria. Da solo però le cose diventano difficili, quasi impossibili…

Viktor Gaddefors 6: Il soldatino svedese fa sempre la sua parte. Giocatore che ha limiti ma li conosce bene, fa il suo lavoro senza eccedere in preziosismi. Dell’Agnello sembra volerlo premiare con le presenze nei momenti importanti del match, potrebbe anche conquistarsi il posto in squadra. Ma in luogo di chi?

Marco Giuri 5,5: Doveva partire dalla panchina e concedere una quindicina di minuti di energia. Con l’infortunio di Siva deve prendersi compiti che non fanno parte di lui per lunghi momenti, mostrando i limiti che fanno di lui un giocatore da rotazione alla seconda partita in massima serie. Con un po’ di malizia in più le cose possono migliorare, perché le qualità ci sono. Bisogna solo sfruttarle al meglio.

Muhammad El-Amin 6-: La guardia passata da Patrasso non ha demeritato. In difesa non riesce a coprire tutti i buchi, nella metà campo offensiva se la cava avendo spesso la palla in mano. Con i compiti di playmaking non è propriamente a suo agio. Nel finale anemico della Juve sarebbe potuto tornare più utile.

Sandro Dell’Agnello 6: La sua squadra fa della difesa il principio fondamentale, e ce ne siamo accorti. Senza Siva gli attacchi a difesa schierata sono un pianto greco. Le rotazioni risicate non lo aiutano, ma il dilemma Gaddefors rischia di chiudere la strada ad El-Amin, l’uomo che dovrebbe dare punti facili dalla panchina.

Manital Torino

Dejan Ivanov 7: Il bulgaro lo conosciamo, ha sempre dato il meglio al Palamaggiò. Lo abbiamo visto lo scorso anno nella sfortunata stagione della Juve, ma i tifosi lo ricordano anche nelle passate stagioni da avversario. E lui tiene bene l’incontro: mena come un fabbro, prende tanti rimbalzi e si rende sempre pericoloso. Segna i canestri decisivi, non esulta e in conferenza fa i complimenti al tifo casertano. Chapeau.

Jacopo Giachetti è fondamentale nella rimonta di Torino

Jacopo Giachetti è fondamentale nella rimonta di Torino

Jacopo Giachetti 6,5: Intelligenza al servizio di Bechi. Fa girare meglio la squadra rispetto al compagno Robinson e infonde calma e serenità ai suoi. È un caso se la Manital vince la gara con lui in campo per tutto l’ultimo parziale?

Guido Rosselli 6: Fa un po’ di legna a rimbalzo, si fa sentire con i suoi interventi portandosi anche un antisportivo a casa per sostituire Mancinelli

Tommaso Fantoni  6: Parte in quintetto per far arrivare Ivanov riposato ai momenti giusti. Non c’è in campo quando Torino vive i momenti migliori, ma in fondo non demerita.

Dawan Robinson 5,5: Non replica la gran partita dello scorso anno al Palamaggiò. Inizia benino, ma sceglie troppo spesso la soluzione personale. Bechi preferisce affidarsi ad un playmaker vero nei momenti importanti e il risultato gli dà ragione.

Andre Dawkins 7: L’ex Duke riscatta la partita scialba dell’esordio in A risultando decisivo al Palamaggiò. Il più continuo della Manital, intelligente e pericoloso in ogni situazione. È solo la prima tacca, se continua così il suo anno in Italia sarà ricco di soddisfazioni.

Ian Miller 6,5: Il killer silenzioso. All’oscuro per gran parte della partita, all’improvviso ricorda di essere colui che ha esordito in A2 con 43 punti segnati. I suoi 7 punti nel finale di gara inebetiscono Caserta.

Ndudi Ebi 7,5: Sempre stato un giocatore umorale, il caro Ndudi. Se sbaglia i primi due tocchi può farti una partita orrenda. Ma se colleziona cose buone su cose buone, si esalta e diventa inarrestabile. Al Palamaggiò è andata la seconda opzione: puntualissimo in attacco, non andrà tanto a rimbalzo ma oscura la vallata alla Juve chiudendo con sei stoppate, il suo massimo in Serie A.

Coach Luca Bechi 6,5: La sua Torino va in difficoltà ma non sbraita, non si arrabbia. Confida nelle sue idee e le porta avanti, senza snaturare i suoi ragazzi. Capisce di aver bisogno di un vero playmaker e di un lungo come Ivanov per poterla vincere; e indovinate chi l’ha vinta?