Jeff Brooks e Marco Atripaldi in conferenza stampa (Foto di Alessandro Aita, presente su Goldwebtv.it)

Jeff Brooks e Marco Atripaldi in conferenza stampa

“Una buona squadra è quella che gioca bene in attacco. Una grande squadra è quella che difende bene nella propria metà campo e vince le partite in casa propria.” Parole di Jeff Brooks, ala polivalente della Pasta Reggia Caserta, assistito da Marco Atripaldi in qualità di traduttore “d’eccezione” durante la conferenza stampa che si è appena svolta nella sala clinic del Palamaggiò. Ovviamente il primo accenno è sulla grande vittoria contro la Umana Venezia: “Domenica abbiamo difeso alla grande, per questo abbiamo vinto. La chiave delle partite bianconere  sarà sempre nella nostra metà campo. La nostra gara non è stata una sorpresa per me. Sapevamo che Venezia era una buona squadra ma con il nostro roster, il nostro tifo ed energia possiamo sempre dominare in casa. Chi mi ha sorpreso è stato Hannah, è stato un leader in campo. Se ero nervoso domenica? Un po’ sì, dopo i due falli fischiati dopo cinque minuti, di cui uno non c’era. Ma quando sono rientrato ho dato il massimo e credo di essere riuscito a farlo, nonostante il fallo tecnico per proteste.” Un giocatore ma soprattutto un ragazzo con la testa sulle spalle, che snocciola con dovuta calma, magari involontaria, i propri pregi mentali, mentre parla dei motivi del suo sbarco in Terra di Lavoro, consapevole di essere il leader della squadra: “Quando ho visto i giocatori a disposizione alla chiamata della Juve ho subito accettato, ho subito capito che si poteva costruire qualcosa di grande con questa squadra. La ragione principale è Lele Molin. L’ho avuto lo scorso anno a Cantù e sapevo che mi avrebbe fatto crescere sia tecnicamente che mentalmente.” Al terzo anno in Italia dopo Jesi e Cantù, Jeff è un ragazzo maturo; una delle persone che tiene particolarmente a ringraziare è il fisioterapista Domenico Papa, appena diventato papà (“Non mi sono mai sentito meglio fisicamente nelle mie esperienze italiane”). Ma adesso tocca pensare alla prima trasferta con la Scavolini Pesaro: “Sono eccitato all’idea di affrontarli, non vedo l’ora. Sia noi che loro abbiamo fatto un “colpaccio” per i critici con le avversarie (Avellino per Pesaro, ndr) che hanno giocato male. Ma se noi siamo riusciti a far giocare i lagunari, i marchigiani hanno giocato ad alto livello, la Sidigas ha pur sempre segnato 77 punti in casa che non sono pochi, quindi i meriti vanno sia a noi che a Pesaro.”