sala-stampa-emanuele-molin-hqdefault.jpgDifesa, difesa, difesa. E’ questo l’aspetto su cui Lele Molin ha voluto insistere durante la classica conferenza stampa del venerdì, tenutasi nella sala conferenze dell’Istituto Salesiani. Il coach mestrino ha voluto dire la sua sulle recenti critiche avanzate verso il gioco offensivo della sua Pasta Reggia Caserta: ”Molti si sono soffermati più sull’aspetto offensivo della squadra, ma io vedo i problemi più sul lato difensivo. Non possiamo essere competitivi se giochiamo in maniera così soft, con poco senso di responsabilità e poca attenzione negli aiuti e nelle rotazioni viste nel finale di domenica con Brindisi, molto più delle palle perse nel finale. Bisogna avere un atteggiamento, sia di squadra che individuale, assolutamente diverso per migliorare anche il nostro attacco.” Molin spiega in questa chiave il quintetto schierato nelle fasi calienti della gara, quando ha lasciato in panchina negli ultimi minuti un Frank Gaines produttivo a correnti alterne durante la gara: “Ammetto di non aver distribuito bene i minuti degli esterni. In quel momento avevo bisogno di una squadra difensiva ed altruista schierando Moore, Mordente e uno fra lui e Sam Young, non al 100% fisicamente ma che ha certamente dato il suo apporto”. Mentre l‘ex Maine Red Claws ha dimostrato il suo talento soltanto a sprazzi, non riuscendo a dare alla Juve quella marcia in più che ci si aspettava. Qui entra in gioco l’infortunio a Michele Vitali, uno che avrebbe dovuto fargli da ‘chioccia’ nelle prime fatiche del massimo campionato: In questo momento ci manca il giocatore italiano di riferimento. Il ragazzo mette in campo sempre tanto carattere ed impegno e avendolo a disposizione avremmo un rookie capace di dare un enorme apporto offensivo ma pur sempre con i problemi di un giocatore di 24 anni alla prima esperienza in Europa; invece così Frank deve offrire un contributo maggiore rispetto a quanto programmato, soprattutto sul piano difensivo. Sta facendo un corso accelerato, ci vuole un po’ di pazienza.”

Ed è sempre sul piano difensivo con cui il coach spiega le statistiche delle prime due giornate di questa Juve:  “Le nostre percentuali sul campo nascono dalle selezione dei tiri che facciamo e anche dai nostri secondi tiri, ma le difficoltà a rimbalzo sono frutto del poco lavoro in tagliafuori e dell’aiuto da parte degli esterni in questo fondamentale. Se poi aggiungi che Howell finora non è stato un gladiatore, escono fuori queste statistiche raccapriccianti. Per dare un nuovo inizio alla stagione c’è bisogno dell’aspetto fisico e mentale: “Fisicamente stiamo meglio. Young sta recuperando il 100% ed Howell si è allenato meglio rispetto all’ultima settimana, nonostante qualche acciacco ieri. Moralmente ci siamo, seppur rammaricati di non aver sfruttato le occasioni che ci ha dato Brindisi. Giorni positivi, ma non siamo al top”.  Si arriva dunque al match con la Virtus Bologna, anch’essa ferma a zero punti: “Sappiamo che Bologna è una squadra operaia, non è più la squadra di Ginobili e Rigadeau. Giocheremo contro una squadra affamata, eclettica, sapendo che per loro, come dovrà essere per noi, ogni partita dovrà essere una battaglia.”

Anche Marco Atripaldi dice la sua, chiedendo pazienza: “Fino al Trofeo Irtet sembravamo una squadra unita, ora dei brocchi. Il nostro massimo rendimento non è questo, alcuni elementi fanno fatica ad entrare nei meccanismi del campionato italiano. Siamo una squadra che non ha le risorse economiche per cambiare in corsa ogni elemento. Siamo solo alla seconda stagionale. Per chiudere, Carlo Barbagallo risponde alla presunta voce lanciata da bolognabasket.it per cui Lele Molin sarebbe sulla graticola: “Mai pensato una cosa del genere, Lele non si muove dalla Reggia”.