Consultinvest Pesaro – Fiat Torino 65-66
Pesaro– Sembra non avere fine la crisi della Consultinvest, che si scioglie per l’ennesima volta nel finale come neve al sole. A gioire è una Fiat Torino che nonostante una prestazione offensiva di non eccelsa qualità è stata capace di rimanere attaccata alla partita, per emergere nel finale grazie alla freddezza, alla lucidità e alla leadership dei suoi uomini di punta. I padroni di casa, nonostante un terzo periodo da 23-13 che gli ha permesso di riacciuffare la partita, sono ricaduti nei limiti offensivi che li rendono prevedibili e hanno pagato la mancanza di lucidità dei fin troppo spremuti uomini decisivi nel finale. La Consultinvest incappa così nella seconda sconfitta consecutiva, a causa di un episodio davvero dubbio nel finale, ma denunciando, nonostante il giusto approccio mentale alla partita, limiti tecnici ai quali è necessario provare a porre rimedio.

(Fabrizio Stefanini 2017)

(Fabrizio Stefanini 2017)

Cronaca – E’ una partita che si gioca in un clima strano, con il pubblico che si aspetta una dimostrazione di forza mentale dopo la brutta sconfitta con Brescia. Ed è subito sfida tra lunghi con Nnoko a fronteggiare Dj White. Torino parte forte con i canestri dall’arco, Pesaro sbaglia tiri aperti ma insiste a cercare il camerunense in area, per caricare White di falli. E’ un primo periodo particolarmente nervoso: condizionata da un antisportivo a Jasaitis e un tecnico a Bucchi, Torino vola sul 6-13. Ma la Consultinvest insegue e con i canestri di Jones e le scorribande in campo aperto di Harrow riesce a rientrare in partita: ad inizio secondo periodo la pressione difensiva della Vuelle a tutto campo comincia a funzionare; 6-0 di parziale e la Vuelle torna sotto di due. Il time out di Vitucci è immediato e la Fiat ne esce bene, riprendendo il controllo grazie ai canestri di Washington, Harvey e Dj white. Di fronte una Vuelle che perde di nuovo i riferimenti, soffre le difese torinesi, è sterile in attacco e sbaglia anche canestro facili: all’intervallo il punteggio dice 28-36, con Ceron autore di 10 punti.

Il rientro in campo vede una Vuelle più concentrata, attenta in difesa e in grado di sfruttare i suoi vantaggi: palle recuperate, tanta fisicità in area, Jones che si sblocca e ogni comprimario che fa il suo dovere. Pesaro è decisamente in partita e con un grande terzo quarto, di voglia ed energia, riesce a trovare prima la parità e poi il sorpasso (51-49). E’ un ultimo quarto in cui bisogna stringere i denti, e in cui vengono fuori i campioni: comincia una lotta senza esclusione di colpi, di nuovo estremamente nervosa. E quando Torino torna prepotentemente in vantaggio (53-57), i ragazzi di Bucchi ritornano ancora in partita, e sorpassano, guidati da Jones che in post e’ una certezza e dall’estro offensivo di Harrow. Ancora una volta un finale punto a punto: Pesaro prova a conquistarsi l’inerzia, Torino risponde colpo su colpo con White e Wilson. A 18 secondi dalla fine il punteggio dice 65-64. Harrow prova a prendersi responsabilità, ne esce un attacco pessimo. Torino ha la palla in mano, Pesaro sceglie di difendere ma a 2 secondi dalla fine, un contatto veniale viene sanzionato a Jones. Wilson in lunetta è glaciale: 2/2. Time out Bucchi, jones prova il tiro della vittoria che non va.

washington-deron-foto-r-caruso-2016

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Vince Torino 65-66.
Tabellini:
Pesaro: Jones 23, Harrow 14, Ceron 10. Rimbalzi 40 (Jones 17); Assist 5 (Thornton 2)
Torino: Wilson 20, Washington 12, Harvey 11. Rimbalzi 36 (Washington 8), Assist 10 ( Wright 6)

 

La sala stampa
Vitucci: “Non è stata una partita spettacolare. Abbiamo fatto fatica a trovare fluidità in attacco ma abbiamo difeso molto bene nei primo venti minuti, accumulando un vantaggio che abbiamo dilapidato con un brutto terzo quarto che ha fatto rientrare in partita i nostri avversari. Pur con scarsa lucidità siamo rimasti attaccati nel finale, più grazie al carattere che alla nostra qualità. Siamo stati premiati dal risultato che poteva essere o per uno o per l’altra. Noi soddisfatti ci prendiamo la terza vittoria in trasferta, che ci da fiducia è energia per continuare a progredire.”
Bucchi: “Decidere la partita con un fischio del genere è impossibile. Se è fallo quello bisogna fischiarne altri 50. Se questo è un fischio per decidere la partita mi chiedo che senso ha stare qui a lottare per vincere una partita. È dura da mandare giù. Tutti possono sbagliare ma un fischio del genere non c’entra. Nella seconda parte di campionato tutto è più difficile, il livello si alza, le difese sono più toste e le squadre si rafforzano. Le difficoltà aumentano e ci vuole più tecnica e talento. C’è chi riesce ad adeguarsi a questo livello e chi no. Questa sera alcuni ragazzi non ce l’hanno fatta.”