Bucchi ArticoloTrentaduesima puntata di “Pick’n’Pop”, trasmissione radiofonica di Radio Caserta Nuova (Frequenza 100.0 a Caserta; in streaming su radiocasertanuova.com; podcast ogni giovedì sulla pagina ufficiale Facebook) di pallacanestro e musica condotta da Alessandro Aita e Ruben Romitelli, in onda ogni mercoledì dalle 19 alle 20.30. Nella puntata del 20 aprile è intervenuto in trasmissione il coach della Enel Brindisi Piero Bucchi.

Il ko di domenica con Torino ha precluso la strada dei playoff.

È stata una stagione complicata, che ci ha fatto soffrire. Siamo nel cosiddetto limbo: già salvi ma matematicamente fuori dai playoff. Possono capitare questo tipo di stagioni, dobbiamo solo accettare il verdetto del campo e onorare la nostra stagione fino in fondo.

In molti hanno definito Brindisi una squadra Banks-centrica.

Con la mancanza di un americano, è effettivamente così. Ma non c’è una colpa di qualcuno; lui ha il talento per prendere tanti tiri ed in questo momento, abbastanza difficile, è la nostra arma offensiva principale.

Non crede che ci siano stati degli errori in sede di mercato? Viene in mente l’acquisto di Anosike come ‘doppione’ di Gagic, per non citare altro.

In questo momento non vorrei fare questi bilanci, per potermi concentrare sulla partita di domenica con Caserta. Ma questo concetto non può essere negato. Sono stati compiuti degli errori, come può capitare del resto, perché la nostra società è costretta a cambiare assetto ogni anno vedendo giocatori che si consacrano qui andare da altre parti con stipendi più alti. Con tutto questo può accadere una annata storta; durante la stagione però non abbiamo corretto al meglio i problemi della nostra squadra.

Domenica affrontate Caserta. Quale è la sua opinione della squadra?

La Juve ha trovato una buona miscela di italiani, nonostante abbia dovuto costruire la squadra in ritardo rispetto alle altre per via del ripescaggio. Il suo bilancio rimane positivo; ha avuto tanti problemi di infortuni che capitano nella stagione, ma malgrado questo è una squadra che non molla mai l’osso, lottando in queste condizioni disperate per la salvezza avendo tranquillamente la possibilità di raggiungerla. Credo che per i bianconeri il bilancio può essere positivo. Domenica dovremo essere aggressivi, trovando motivazioni per battere una squadra che sarà inevitabilmente carica a mille; al di là dei discorsi tecnici e tattici, Brindisi dovrà partire da questo fattore.

Come motiverà i suoi giocatori per la sfida con Caserta?

Sarà molto complicato. Tengo tanto a questa gara, è la nostra ultima partita in casa, daremo il massimo per portare a casa una vittoria e per poter disputare una gara all’altezza delle aspettative. Cercherò di inculcare questo concetto ai miei giocatori, i quali dovranno essere più recettivi possibile per poter onorare la maglia per la quale giocano. Sono dei professionisti e come tale devono comportarsi.

Con l’addio di Reynolds si è scelto di dare a David Cournooh le chiavi della regia. Ormai il playmaker compierà 26 anni: è pronto al grande passo?

È cresciuto tanto negli ultimi due anni. Più che essere un regista naturale, possiamo inquadrarlo come una combo-guard, capace di ricoprire entrambi i ruoli; credo che possa dare il suo meglio in carriera dandogli la libertà di agire in questa maniera e non da play puro come può essere un De Nicolao.

Ovie Soko, l’ultimo arrivato: è già incisivo nel suo gioco?

Si è ben inserito nei nostri schemi, difensivi ed offensivo. Non è super esperto ma è un ottimo atleta. Ha ottimi margini di miglioramento, e mi spiace che sia arrivato solo a tre giornate dal termine perché poteva dare una mano importante, mentre invece fa parte del roster quando non ci giochiamo più nulla.

Saranno le ultime due gare con Brindisi. Dopo cinque anni, si chiude un’epopea.

Sono stati cinque anni fantastici, dove abbiamo centrato tutti i nostri obiettivi a parte quest’anno. Un percorso positivo e denso di emozioni, avrò un gran ricordo di questa esperienza. Sono stato accolto e trattato benissimo, tutti mi hanno voluto bene. Ho avuto grande piacere nel stare qui per un intero lustro. Ho un tacito accordo con il presidente che alla fine del contratto il nostro rapporto finisca, è giusto cambiare obiettivi per entrambi. Ma questa esperienza rimarrà nel mio cuore.