Panoramica scattata durante la presentazione della HappyCasa (courtesy of E. Iormetti)

Nella decima giornata di lega A che vede la Segafredo Bologna non vincere, ma solo perché è di riposo, e  la concomitante sconfitta di Sassari al Forum di Milano, Brindisi ha una ghiotta occasione per issarsi da sola al secondo posto in classifica. A cercare di impedirglielo c’è la Oriora Pistoia, veniente da 2 vittore in casa consecutive intervallate dalla sconfitta con Milano e vogliosa di confrontarsi con un’altra squadra alta in classifica cercando anche il primo successo esterno del torneo.

I primi 5 minuti sono di basket di buon livello con le squadre che si attengono e seguono bene il piano partita studiato dai due coach: Brindisi vuole togliere certezze alla difesa toscana cercando l’azione ragionata più del contro piede fulmineo, mentre Pistoia è brava in due circostanze a lasciare il tiratore Petteway libero di sparare da oltre la linea dei 6,75 m. Cortocircuito per Pistoia sul risultato di 8-8: Brandt in attacco serve un bello scarico al fantasma formaggino, palla persa con rimessa per la HappyCasa che culmina nella tripla di Darius Thompson ed è 11-8, il primo vantaggio per i padroni di casa. + 5 con un 2/2 ai liberi di Brown, tap-in di Brandt per il 13-10 prima del tiro con piede sull’arco di Thompson lasciato troppo solo dai difensori che costringe coach Carrea al time out dopo 6 minuti e mezzo. L’uscita dallo stesso vede una Pistoia peggio di prima, che subisce un parziale di 13-3 in cui la difesa di Brindisi è corretta ed ineccepibile lasciando solo a Landi la soddisfazione di segnare. Ciò che stupisce però è l’assoluta superiorità dimostrata dal quintetto di partenza brindisina, rimasto in campo insieme quasi per tutti e 10 i minuti, che ha surclassato quello avversario e coloro che sono subentrati dalla panca.

La musica non cambia nella seconda frazione e l’inchiodata di Stone è già sinonimo di ventello (33-13) e nuovo time-out di Pistoia dopo neanche 2 minuti di gioco. Vitucci ne approfitta per dare minuti importanti e scevri di particolari pressioni sia a Ikangi e Iannuzzi, in ombra nelle ultime uscite per alterni motivi, nei quasi Pistoia prova a raddrizzare qualcosa con 5 punti in fila di Petteway e Johnson ma tosto Stone la ricaccia indietro con le sue bombe (39-20). Vitucci chiama time-out a questo punto non perché le cose non girano come dovrebbero, ma sia per fare entrare pure Gaspardo e Campogrande, sia per dare ulteriori minuti a uno Iannuzzi da recuperare usandolo spesso come pivot. Il ragazzo ci mette più impegno e presenza a sé stesso delle altre volte, gli errori permangono specialmente a rimbalzo ma almeno un punticino per la fiducia lo segna (quello del 40-22, il secondo libero lo sbaglia corretto però da Gaspardo per il 42-22). Brindisi resta martellante in attacco e brava in difesa- solo 6 falli in 20 minuti- Pistoia pensa solo alla fine di questi due quarti, e al riposo lungo il tabellone è già impietoso col suo 52-28.

Il quintetto titolare di Brindisi aveva rifilato a Pistoia tredici punti di distacco nel primo quarto, ruotando essi erano dilatati a 24 e nemmeno l’intervallo ha smosso gli ospiti dal disfattista torpore in cui sono sprofondati dopo alcuni minuti iniziali promettenti: salgono in cattedra Brown e soprattutto Banks che con la loro classe abbagliano gli spettatori, per Pistoia ormai il gioco corale è sempre più sporadico e ci si affida alle conclusioni da fuori di Petteway, allo sparacchiare sovente a salve dei lunghi Brandt e Johnson e ai liberi di Salumu. Più volte Brindisi sfiora il +30 arrivando più volte al +29, raggiunto anche da una tripla pazzesca di Banks con 2,9 secondi da giocare prima della sirena (79-50).

Adrian Banks segna una tripla (courtesy of G. Galluzzo)

Brown e Banks possono riposare, e quale migliore giocatore poteva segnare il +31 se non un sempre più volenteroso Iannuzzi, autore anche dei primi due punti su azioni dopo eoni nel quarto precedente? Sempre in questo quarto si renderà partecipe pure di una stoppata! Il coach Vitucci in questo quarto decide bene di lasciare riposare gli eroi del quintetto iniziale concedendo tanti minuti a un quintetto tutto italiano con Zanelli, Campogrande, Ikangi, Gaspardo e Cattapan, in rigoroso ordine dall’1 al 5, e con anche l’entrata sul parquet del giovane Guido nell’ultimissimo minuto. In tal modo Brindisi ha schierato tutti e 12 gli effettivi e anche Pistoia ha fatto lo stesso coi suoi 10 giocatori a referto, sebbene nessuno dalla panchina abbia dato una scossa a una squadra arresasi troppo presto.

Buon ritorno per Brindisi dalla pausa forzata del weekend scorso con vittorie utili in coppa e campionato, mentre Pistoia i punti salvezza dovrà cercarli in altre sedi e con un atteggiamento più positivo di quello mostrato in terra pugliese.

LE CONFERENZE STAMPA

Coach Carrea

Coach Vitucci