E’ il giorno della gara 3 di playoff tra Brindisi e Sassari, con la serie portatasi in terra pugliese dopo il netto 2-0 della Dinamo nelle prime due gare ma che la Happy Casa non vuole assolutamente che termini anzitempo seppur consapevole che sarà difficile fermare la formazione di coach Pozzecco che non perde in Italia da undici partite e in ambito internazionale da diciotto!

Bellissimo il colpo d’occhio dell’impianto con quasi tutti i tifosi vestiti di azzurro e “pittoresco” il lancio di rotoli di carta igienica contro i giocatori di Sassari al momento della presentazione delle due squadre.

Il primo spartiacque del match, in seguito a un iniziale equilibrio, avviene dopo il risultato di 9 pari che viene seguito da un 0-12 sassarese che costringe Vitucci al primo time out dopo circa sei minuti: la tattica di fermare Cooley e rendergli difficile l’avvicinamento a canestro sta funzionando ma in compenso continuano a spadroneggiare i giocatori che già erano stati decisivi in Sardegna come Pierre e Thomas. Abbastanza buono è il ritorno dalla stessa interruzione, con il distacco dimezzato anche grazie allo spettacolare buzzer beater in schiacciata di un Gaffney che sembra essere in una giornata in cui è fattore offensivo oltre che difensivo.

Nel secondo quarto Sassari continua a riempire molto bene l’area nelle due fasi, si riporta anche sul 21-31 con sette punti fra Pierre e Gentile, con Brindisi che però con il solito coraggio di chi sa di giocarsi tutto e non ha la benché minima voglia di arrendersi continua a difendere allo stremo sulle potenti ali sassaresi e riesce a portarsi all’intervallo lungo sul 42-43, e casualmente a mettere l’ultimo canestro è indomito Tony Gaffney.

L’abilità di Sassari è riuscire a trovare sempre un giocatore capace di spezzare la partita e che consentisse di rintuzzare continuamente il tentativo di rimonta brindisino che, in definitiva, non si era mai realizzato del tutto dopo il 9-21 del primo quarto. Nel terzo quarto, in special modo, è un Marco Spissu che sta vivendo un ottima post season e che sta vedendo migliorate tantissimo le percentuali da 3, ma nonostante tutto Brindisi continua a mordere le caviglie e all’inizio dell’ultimo quarto è ancora sul -2 (65-67).

Un Marco Spissu che sta raggiungendo l’apice della condizione(Foto Peppe Mura 2018)

Gli sforzi di Brindisi raggiungono l’estremo spasimo dopo la tripla di Banks dell’83-81, ma un Smith incredibilmente freddo segna da posizione centrale la tripla dell’83-84 che è una mazzata psicologica incredibile per la Happycasa, oltre al canestro mancato facilissimo di Moraschini che sarebbe stato l’85-86. Finisce così 87-92 per Sassari, con i tifosi brindisini che comunque applaudono i loro beniamini per l’impegno profuso nella partita e in tutta la stagione.

Vedere questa serie dimostra come Sassari stia legittimando la semifinale appena raggiunta: grande difesa del pitturato sfruttando la fisicità di Colley (che però è bene ricordare essere stato scelto su placet di Vincenzo Esposito, rispettando le caratteristiche di pivot molto piazzato come sono piaciuti a lui come i vari Ivanov, King,ecc…) e Thomas e grandi tiratori come Spissu e Smith, e ovviamente vincere aiuta a vincere ancora. Brindisi ha da recriminare sia sull’infortunio di Wojciechowski, in pratica non rimpiazzato, che sull’abbinamento ai quarti contro il peggiore avversario possibile.

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