Biancorossi pronti a sognare Recalcati suona la carica: «Ci riproveremo». Così, dopo aver fatto l’impresa lunedì in gara 3, la Cimberio può sognare di ripetersi stasera in gara 4: una vittoria significherebbe serie in parità, 2-2 contro la corazzata Montepaschi Siena nei quarti di finale.

Carlo Recalcati (Foto Tonghini)

Un sogno, appunto. «Ci riproveremo – suona la carica coach Recalcati – anche se un conto è vincere una singola partita, un altro prevalere in una serie. Siena è abituata a giocare certe sfide a distanza ravvicinata, io dopo un’impresa come quella di lunedì devo fare la conta dei giocatori». Effettivamente la Cimberio ha speso tanto per battere i campioni, per di più in rimonta. Ieri Kangur non si è alienato mentre Rannikko ha fatto solamente stretching. Stasera ci saranno, ma in dondizioni fisiche tutt’altro che ottimali. Da valutare anche lo stato fisico del 36enne Fajardo, dopo il partitone dell’altra sera. Ripetersi nell’arco di 48 ore sembra impossibile, anche perché il Montepaschi stasera (alle 20.45, arbitrano i signori Cicoria, Begnis e Filippini) scenderà in campo con una carica agonistica impressionante, decisa a ristabilire le gerarchie dopo la sbandata di gara 3, dove in casa senese hanno steccato un po’ tutti, forse anche per un eccesso di sicurezza, fisiologico quando si è da anni i dominatori. Per quanto riguarda Varese, invece, bisognerà soprattutto verificare quanta benzina è rimasta in corpo dopo lo sforzo di lunedì. Per il resto, sul piano tecnico e tattico c’è poco da inventare al quarto capitolo di una serie, se non qualche accorgimento qua e là, mentre a livello di pubblico non mancherà il calore del Pala Whirlpool, già decisivo lunedì nonostante i 2.500 spettatori, non certo il record di presenze. Ieri però, nella prevendita organizzata in fretta e furia dopo la vittoria, sono stati staccati 1.400 biglietti, più di quanti fossero stati acquistati per gara 3. E oggi i botteghini saranno aperti dal mattino fino a un quarto d’ora prima delia partita. Insomma, le «proiezioni» danno gli spalti un po’ più gremiti. E allora è lecito aspettarsi di tutto, un’imbarcata clamorosa sotto i colpi rabbiosi dei campioni feriti o un altro guizzo vincente, una resa onorevole o un bei successo biancorosso sulle ali deii’entusiamo. «L’atmosfera dei palazzetto con trombette custiche e tanti colori ci darà la carica – afferma Recalcati – in queste situazioni conta molto l’adrenalina, che può aiutarti a giocare oltre il dolore e gli acciacchi fisici».

Fonte: Michele Mezzanzanica – QS