RED OCTOBER

Parrillo 6+ 14 minuti in campo per l’Ascaro Beneventano, che non sfigura affatto all’esordio canturino nel massimo campionato. Una bella tripla e la solita, ammirevole dose di dedizione difensiva e team spirit. L’impressione è che possa persino crescere ancora, e non sarebbe male considerando l’appunto del coach alla carenza di punti dalla panca

Il fiumano (foto R.Caruso 2016)

Il fiumano (foto R.Caruso 2016)

Laganà 5+ Quanto ci piacciono le movenze e l’eleganza del Ragazzo di Calabria, figlio di un grande fromboliere come Lucio Laganà. Sullo stesso parquet aveva convinto, e parecchio, al Lombardia. Ieri meno assai, nei 7 minuti di comparsa sul parquet. Ma ha tempo, modo e l’assoluto diritto di riprovarci, fino allo sfinimento

Pilepic 6/7 Non è affatto un giocatore monodimensionale, il nostro Fran, nato in una città che evoca grandi imprese: il Cecchino Fiumano (è nato in quella che un tempo era proprio Fiume), in avvio, incenerisce la retina lagunare. Poi l’obice si smorza, però finisce ugualmente con 17 punti, 4 assistenze e 16 di valutazione. In lizza per entrare nella top ten dei marcatori di questo nuovo campionato

Callahan 6- Polveri bagnare, alquanto inconsueto per l’Ispettore, che termina con 1 su 5 dal campo, 4 rimbalzi e il miglior plus minus di squadra (7). Parte titolare, ma il bottino è magrino (3 punti). Può, deve produrre di più

Kariniauskas 6+ Al ‘Lombardia’ avremmo preventivato che  non sarebbe arrivato neppure alla ricorrenza dei Santi e dei nostri defunti, quindi a novembre. Ieri invece ci siamo ricreduti: il giovane lituano ha sacro fuoco, mette pulizia nel gioco offensivo e picchia duro (5 falli, segno di ‘sbattimento’ difensivo). 3 assistenze. E’ giovane, e come disse Benedetto Croce ‘può soltanto crescere’

La classe di Darden (foto R.Caruso 2016)

La classe di Darden (foto R.Caruso 2016)

Darden 7.5 Incanta, sprizza mestiere, leadership, fa impazzire gli esteti del beau geste tecnico tattico. Alla fine il Professore di Inglewood dice 21, col 75% dal campo e 3 assist. Condizione fisica invidiabile. Che gli Dei del Basket lo conservino a lungo..

Dowdell 7 Anche lui, da oggetto non misterioso ma quasi, dimostra che la cura Kurtinaitis funziona, eccome se funziona: 18 minuti e 9 assistenze, poi il polso non risponde (sperando non sia una frattura). Recuperato, il Predicatore della Florida (the Floridian Preacher) avrebbe i numeri per eccellere tra i pari ruolo nella corrente stagione tricolore

Travis 6- Alquanto spaesato nei primi minuti sui 17 in totale spesi (è arrivato da 10 giorni, non potrebbe essere altrimenti), finisce con 4 punti, 4 rimbalzi e più che discreta intensità. Che speriamo sia ben convogliata e meglio organizzata in futuro. Potrà essere MOOLTO utile alla causa canturina

Johnson 5 The Lethal Butterfly, la farfalla letale, ha le ali ferite. Bottino scazonte, 6 punti e 3 rimbalzi, per quello che lo scorso anno fu probabilmente l’ala forte offensivamente più performante del campionato. Colpa della difficoltà di accoppiamento tecnico con Lawal? Chissà.. Forse non solo, ci verrebbe da dire..

The vertical danger (foto R.Caruso 2016)

The vertical danger (foto R.Caruso 2016)

Lawal 8 Si sveglia tardi,dopo la sonnolenza del primo quarto. Però poi è un’iradiddio: 28 punti, 9 rimbalzi, 10 falli subiti. Il trionfo della verticalità nella sua forma più alta. The Vertical Danger si candida a primeggiare nelle classifiche di punti e rimbalzi

Rimas Kurtinaitis 7+ E’ bravo, molto bravo”. L’investitura, alla fine del primo tempo, arriva da uno che ne capisce ed è pure disinteressato (non è un suo assistito): don Virginio Bernardi vede sempre lontano. Impossibile dargli torto: l’ex pretoriano del Principe Sabonis è riuscito a dare identità e forza ad un gruppo aggregato nella sua interezza da poco più d’una settimana.. Chissà dove potrà arrivare (se poi ci fossero aggiunte nel roster…)

UMANA VENEZIA

Haynes 7- Parte in sordina, finisce performando assai: 10 punti (preziosi) e 7 assistenze

Hagins 6+ 9 punti e 4 rimbalzi. Non riscriverà la storia del suo ruolo

Ejim 5/6 Potrebbe spaccare i ferri al mondo del grande Rudy Valenti jr, invece si limita a fare il compitino

Peric 6+ 9 punti e 11 di valutazione in 19 minuti: mostro di continuità, anche senza punte eccessive

H. Peric prova ad aggirare R. Cervi ( Foto Alessandro Montanari 2015 )

H. Peric( Foto Alessandro Montanari 2015 )

Bramos 5+ 4 punti e 6 di valutazione. Varrebbe molto di più

Filloy Sv Mah..

Tonut 9 La nostra ‘Generacion Dorada’ più recente sembra essere la classe 1993, quella che Pino Sacripanti portò all’oro europeo nel 2013. L’avesse avuto Boscia Tanjevic, forse ‘Tonuttino’ (che deve aver mitragliato il  canestro dopo aver visto il grande papà Alberto conversare con Nembo Kid Riva all’intervallo) avrebbe esordito in A1 a  16 anni. Per adesso, a 23 anni non ancora compiuti, sfodera una partita da crack, 26 punti con l’83% al tiro, 6 falli subiti e 4 assistenze, due delle quali incantevoli. Progressione spaventosa, nell’arco di poco tempo. Non vogliamo pensare cosa direbbero quelli che spingono, da tempo, per un diverso impiego dei giovani talenti prodotti da (quel che resta) dei nostri vivai..

Stefano Tonut, chiamato alla consacrazione ( Foto Alessandro Montanari 2016 )

Stefano Tonut ( Foto Alessandro Montanari 2016 )

Ortner 7+ Affidabile e certo come una cartella di Equitalia se non pagavi (un tempo) il canone Rai. 15 punti e 7 rimbalzi. Non vincerà l’Oscar dell’esplosività, ma legge i movimenti offensivi dalle parti del pitturato in modo sublime

Viggiano Sv

McGee 6/7 Il giocatore di medio livello essenziale alle formazioni che puntano in alto: può supplire alla carenze dei leader. L’esperienza cremonese ne fa una pedina importante, per De Raffaele: 14 punti, 7 rimbalzi e 18 di valutazione. Difetta solo in continuità

Walter De Raffaele 7 Faceva bene, Charlie Recalcati, a sottolinearne l’affidabilità e l’ormai acquisita esperienza. La Reyer vista a Desio- ancorché non perfetta e forse ancora carente di qualcosa, per poter primeggiare e raggiungere l’obiettivo sperato (essere seconda forza dopo l’Olimpia)- è una formazione solida, compatta, capace di giocare quasi a memoria nei frangenti più bui. Se poi Tonut è quello visto ieri, l’ex playmaker livornese può davvero sognare a occhi aperti