Il Palapentassuglia delle grandi occasioni, con i biglietti sold out già da giorni, è pronto ad accogliere i suoi eroi per la prima partita di questo dittico di partite in casa con anche la curiosità di vedere per la prima volta da alleato Dominique Sutton, che curiosamente avrà come coach avversario quel Buscaglia che tanto lo ha esaltato e reso un grande della Legabasket ai tempi di Trento.

L’anno scorso la Grissin Bon inflisse un inatteso 2-0 in campionato alla Happycasa, unica squadra insieme alla Vanoli Cremona, facendo ad essa perdere punti fondamentali in ottica playoff, mentre la stagione ancora precedente invece fu l’esatto contrario, con una Happycasa che ringraziò proprio quei quattro punti per riuscire a salvarsi, nonostante avesse nel roster gente sciagurata quale Giuri, Suggs e Oleka, solo per citarne alcuni…

Panoramica del Palazzetto (courtesy of G.Galluzzo)

Comincia in maniera veemente e convinta Brindisi, anche perché più che per una buona difesa Reggio Emilia litiga col canestro: 12-2 e subito time out Buscaglia perché c’è da trovare una contromisura al solito Stone che come suo solito non dà punti di riferimento (5 punti iniziali per lui). Brindisi dall’alto del vantaggio già conseguito ha alcuni minuti in cui pecca di sufficienza ( brutto e molle passaggio di Banks per la rubata di Johnson Odom del 12-4 e azione sempre della Happycasa degna del basket armeno con almeno due airball e un tiro che si stampa in modo ridicolo sul lato del tabellone) in cui Reggio si avvicina fino al 15-8 ma in conseguenza di un time out chiamato da Frank Vitucci la squadra di casa torna in sé e ritorna in doppia cifra in termini di vantaggio (25-13).

Aveva già scaldato la mano nel primo quarto col canestro del 18-8, e il momento di grande forma dall’arco di Campogrande prosegue con ben altre quattro segnature dalla lunga distanza che mettono a dura prova la tenuta mentale di Reggio Emilia nel restare attaccata ancora al match, aiutata più che altro da un Pardon in grande spolvero e dalle iniziative personali di Johnson Odom, ed è così che dopo 16 minuti effettivi di gioco è già +15 Brindisi (43-28). Nei restanti quattro minuti, purtroppo, torna a vedersi una brutta difesa Brindisina tipo quella “ammirata” nella doppia disfatta bolognese e Reggio torna a crederci chiudendo sul -8 al 46-38. Da segnalare negli ultimi secondi un tape out di Sutton su libero di Owens , con conseguente cavalcata verso il canestro per segnare una tripla avvenuta però leggermente oltre il fischio della sirena di metà partita.

Brown ai liberi (courtesy of G.Galluzzo)

Non cambia molto la faccenda nel terzo quarto: Brindisi scava solchi profondi ma ancora non decisivi, Reggio con sforzo torna sotto- stavolta fino al 59-52 di Owens- per poi ritornare indietro. Importante, in senso negativo, per la Grissin Bon il terzo fallo in apertura di tempino di Johnson Odom, che costringe la matta guardia a più miti consigli e il quarto di Fontecchio, autore però di una prestazione ben più spenta. 66-56 il risultato prima dell’ultimo quarto.

La resa di Reggio Emilia è sancita dall’80-67 segnato da Banks dopo un fallo tecnico fischiato a Mekel, più che altro perché non è cambiato niente dal terzo quarto e il cronometro è sempre stato più alleato della Happycasa, a tal punto che il clima della partita si è così rasserenato che negli ultimi minuti coach Vitucci ha concesso gloria a chi non aveva giocato affatto come Ikangi, Cattapan e Guido. Termina così 87-72, con Brindisi che conquista due punti importanti per le final eight di Coppa Italia, che invece vede la Grissin  Bon allontanarvisi, a due giornate dal termine del girone di andata.

Le conferenze stampa

Coach Buscaglia (con ficcante domanda del sottoscritto) 

Coach Vitucci