Julian Stone, autentico mattatore della partita con la sua energia (11 punti, 13 rimbalzi) Foto: Alessandro Montanari 2015

Julian Stone, autentico mattatore della partita con la sua energia (11 punti, 13 rimbalzi) Foto: Alessandro Montanari 2015

Umana Reyer Venezia – Acqua Vitasnella Cantù 77-72 (serie 2-0)

Mestre (VE)Uragano. O, per lo meno, la cosa che più ci si avvicina. Non inganni il risultato finale, (+30 al minuto 28) perché Venezia è un’onda che tutto travolge, con forza ed impetuosità, lasciando al palo Cantù che si scioglie lentamente, sotto i colpi al fianco di una squadra che muove la palla in maniera armoniosa e difende con un’intensità che lascia davvero senza parole. Il tutto, in una cornice meravigliosa come pochi palazzetti, tra i quali il Taliercio, sanno regalare, con 3509 paganti ad assistere allo show di Stone e compagni, in grado di arginare la fisicità straripante di World Peace e soci portando la gara nella direzione desiderata. Il 10-1 iniziale dà l’impressione di essere una mera illusione, perché sembra davvero tutto troppo facile, con i lagunari a trovare sempre il miglior tiro e gli avversari a faticare a trovare spazio, trovandosi costretti ad affidarsi all’amico del Panda per trovare punti da mettere a referto. Feldine aiuta, ed un area intasata costringe gli orogranata ad affidarsi al tiro dall’arco che non produce risultati eccelsi, permettendo alla gara di restare in equilibrio la gara al termine dei primi 10’ (18-14). Ma è palese che l’Umana sia sul procinto di azzannare la gara, vista la maggior qualità di gioco della squadra di Recalcati ed il

Metta World Peace, una prova caratterizzata da alti e bassi (Foto: Alessandro Montanari 2015)

Metta World Peace, una prova caratterizzata da alti e bassi (Foto: Alessandro Montanari 2015)

sempre maggior nervosismo della squadra di Sacripanti (2 tecnici), che fatica clamorosamente a trovare punti e deve giocare le proprie chances negli uno contro uno di Metta, Feldine e Johnson-Odom (28 tiri su 38 di squadra al 30’). Dall’altra parte inizia lo show, che domina sotto le plance, scardina con pazienza la difesa avversaria e vola senza mai voltarsi indietro. Ed in un amen, la partita si spacca, con Venezia in vantaggio all’intervallo di 19 punti, prima di chiudere la gara nel terzo periodo dove arriva il doppiaggio a quota 56 (56-28). A Cantù non entra più nulla (3/23 al tiro nel break decisivo), Recalcati può far rifiatare i suoi, e nonostante la partita sia abbondantemente in ghiaccio, le “seconde linee” subiscono uno 0-20 che fa venire i brividi. Ma è troppo tardi, e pur rischiando forse troppo spegnendo completamente la luce, la Reyer mette una seria ipoteca sulla serie conquistando il 2-0. Finisce 77-72.

MVP Julyan Stone: Crea problemi al solo pensiero di accoppiarlo in difesa. Con il suo atletismo, è la chiave del dominio a rimbalzo di Venezia, e nell’altra metà campo, guida al meglio i suoi nella circolazione del pallone. Non manca quando c’è da prendersi le responsabilità, ed è l’ennesimo valore aggiunto di una squadra che al momento gira davvero alla perfezione.  

Umana Reyer Venezia – Acqua Vitasnella Cantù 77-72 (18-14, 24-9, 21-15, 14-34)

Venezia: P. Goss 13, J. Stone 11, J. Viggiano 11; Rim(39): J. Stone 13; Ast(22): H. Peric 6

Cantù: D. Johnson-Odom 25, J. Feldine 24, M. World Peace 11; Rim(27): A. Abass 6; Ast(9): J. Feldine 4

Coach Carlo Recalcati: “30 minuti molto bene, 10 minuti molto, molto male. Siamo partiti bene, riuscendo a mantenere una grossa intensità, ed abbiamo sicuramente commesso l’errore di poter pensare di gestire la partita. Era importante che Goss e Stone non giocassero tantissimo perché giocando ogni 48 ore, più si riesce a preservare le energie, più è facile trovarle dopo. La nostra è stata una leggerezza, che io per primo non ripeterò, dobbiamo avere la capacità di mantenere la lucidità anche quando le cose non vanno bene, momenti nei quali bisogna giocare azioni sui 24” e spendere qualche fallo. Faremo tesoro, senza buttare via quanto di buono fatto, abbiamo perso troppi palloni e non dobbiamo permettercelo. Rispetto a gara-1 siamo andati molto meglio a rimbalzo, rovesciando la statistica. Adesso resettiamo, saliamo sul pullman domani e saremo pronti per gara-3”.

Coach Pino Sacripanti: “Abbiamo approcciato male alla partita, non abbiamo capito niente di quanto avevo detto di fare per poter resistere alla loro forza, non siamo riusciti a tenere i giocatori in partita nonostante il planning. L’evidenza sta nel 10-1 con il quale sono partiti, al quale abbiamo risposto con una sterilità offensiva imbarazzante. Poi, giocando insieme di squadra, più intensi su ambedue i lati del campo siamo riusciti a cambiare tutto, riducendo tantissimo la distanza. Questo mi porta una grandissima rabbia, perché credo che bastasse essere più consapevoli di quello che stava succedendo, che loro sono una grandissima squadra che ha provato a darci sberle ed essere aggressivi su tutto. Non siamo stati capaci di fermare l’emorragia, disunendoci e facendo tantissimi errori. Nel finale siamo riusciti a giocar meglio, con più ferocia muovendo meglio la palla dal pick and roll, arrivando a soli 5 punti. Magari con un minuto in più si poteva vincere, dispiace tornare al Pianella sullo 0-2. Adesso c’è gara 3, nella quale vorrei avere tutti i giocatori protagonisti, aspettando il responso sull’infortunio di Gentile. Speriamo di portare a casa la prima vittoria”.

Phil Goss, altra prova importante per il capitano orogranata (Foto: Alessandro Montanari 2015)

Phil Goss, altra prova importante per il capitano orogranata (Foto: Alessandro Montanari 2015)

Pagelle:

Umana Reyer Venezia

J. Stone 7,5: Autentico dominatore, trascina con la sua energia i compagni.

H. Peric 6,5: Contro Metta è dura, ma riesce a contribuire al meglio.

P. Goss 7: Forma smagliante, tiri importanti, leader indiscusso.

J. Jackson 6,5: Sue le triple che tengono a bada la rimonta canturina.

M. Ruzzier 5: Entra sul +30, esce sul +10. Recalcati non può essere di certo contento.

T. Ress 7: Parte in quintetto, mettendo esperienza, agonismo, stoppate, triple. Meglio del vino.

B. Ortner 7: Contribuisce a chiudere i varchi ai lunghi avversari.

S. Nelson 6: Complice del parziale subito, non è la migliore delle serate.

P. Aradori 6: Così così. 7 per i primi 3 quarti, 5 per gli ultimi 10 minuti di black-out.

J. Viggiano 7: La palla non sembra mai pesare nelle sue mani.

D. Dulkys 6: Con l’arrivo di Aradori, sono suoi i minuti sacrificati.

Acqua Vitasnella Cantù

D. Johnson-Odom 6,5: Il migliore nelle fila di Cantù nei primi 30 minuti.

J. Feldine 6,5: 5/6 dall’arco negli ultimi 10 per ridare speranza ai suoi. Bene anche nel disastro dei primi 30’

A. Abass 6: Tanto atletismo, forse serviva qualche minuto in più.

D. Jones 5: Solo 3 minuti (quelli dell’1-10) prima della bocciatura.

G. Shermadini 5,5: Dovrebbe essere una delle maggiori armi di Cantù ma non riesce ad incidere nel pitturato.

I. Buva 5,5: Come sopra.

S. Gentile 6: Ci prova, ma i compagni non sono molto d’aiuto con la loro staticità. Sfortunato al tiro e nella scivolata che provoca l’infortunio alla spalla.

E. Williams 6: Protagonista nel buon finale, prima non molto.

M. World Peace 6: Croce e delizia. Se avesse qualche black-out in meno…


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