Interessato. Il vocabolario per questo termine dice : 1 – che ha, che mostra interesse in qualcosa; 2 – Che è parte attiva in qualcosa; 3 – Che agisce per tornaconto personale; che ha uno scopo utilitaristico; chi ha una specifica convenienza, degli interessi personali in una faccenda.

Eduardo Lubrano

Eduardo Lubrano

Sembra chiaro quindi che io stesso, giornalista che segue la pallacanestro da tanti anni, che sono stato un ex giocatore, allenatore e dirigente posso rientrare per molti motivi nella categoria degli interessati alla pallacanestro.

Poi però leggo il 2° rapporto Rapporto su Basket&Business dal titolo «Campionato di Basket di Serie A: analisi del seguito e posizionamento dell’evento», diffuso dalla Lega Basket Serie A e contenente i nuovi dati della ricerca quadrimestrale Sponsor Value di StageUp e Ipsos, e mi accorgo di essere un interessato di minoranza. Il che mi starebbe anche bene visti i tempi se non fosse che alcuni tra i dati diffusi non mi convincono. Ma forse sbaglio io.

Andiamo con ordine.

I numeri, relativi all’indagine demoscopica svolta nel mese di gennaio 2013, sottolineano come il massimo Campionato italiano di basket abbia incrementato il seguito del 9,3% rispetto allo scorso ottobre e del 15% a confronto con un anno fa” Impressionante. Siamo una comunità enorme e non ce siamo mai accorti. Ah! Ecco perché nessuno guarda il basket in tv, non per gli orari ed il trattamento, ma perché siamo tutti nei palazzetti a vedere le partite in diretta…Vedi a volte a pensar male si fa peccato. E cosa è successo da un anno a questa parte per avere un così straordinario aumento? Vuoi vedere che i risultati della Nazionale che si è qualificata sul campo con 8 vittorie su 8 hanno trascinato l’interesse della gente? Come in tutti gli altri sport che non siano il calcio. Ma forse sbaglio io

Il pubblico della Serie A si conferma, in particolare, per l’elevata concentrazione di persone benestanti e con potere decisionale: 5.7 milioni sono responsabili degli investimenti familiari, 5,1 milioni hanno un reddito medio-alto e 1.7 milioni sono possessori di una seconda casa”. Ah però…a Roma si direbbe in un certo modo…vediamo come posso tradurlo…ecco forse ci sono: cui prodest come dicevano gli antichi romani? Siamo uno sport per ricchi? Dunque in questo momento in Italia non siamo essere uno sport molto popolare, anzi. Ma forse sbaglio io

Chi segue la Serie A si caratterizza anche per un elevato livello di istruzione: 1.6 milioni è laureato, e di evoluzione tecnologica, 2.8 milioni, ad esempio, dichiarano di possedere un tablet”. Siamo anche uno sport di intellettuali e di gente che non vuole perdere mai il contatto con la realtà, sempre connessa con il mondo e bla, bla, tutte quelle cose che ci servono a giustificare un tablet in un paese dove il wi-fi non esiste e dove quindi l’utilità dello strumento stesso è pressochè limitata. Ma forse sbaglio io

Riassumendo per oltre la metà degli intervistati di questo rapporto la pallac…scusate il basket, è uno sport per gente che non deve chiedere maiche ha un portafoglio bello gonfio…e che può scegliere di vedere una partita nella propria città o in quella dove ha la casa di vacanza…per fighetti e gente di cultura. Di conseguenza va tutto bene no? Ed infatti ecco la dichiarazione del presidente della Lega Basket di serie A, Valentino Renzi : “Questi dati confermano come, pur in un momento economico particolarmente difficile, i nostri club sono riusciti a far crescere un prodotto che piace sempre di più”.

Ad ognuno di voi trarre le conseguenze di queste parole e soprattutto sull’importanza reale di questi dati. Io ho solo una nota: non ho un reddito medio alto, non ho una seconda casa, sono responsabile solo di me stesso e di chi metto sotto in macchina eventualmente, non ho un tablet. Chissà se rientro ancora tra gli interessati al basket.

E poi ho una domanda. Visto che il pubblico di riferimento è di così alto livello sociale, economico ed intellettuale, perché non gli è stato chiesto: che ne pensate del basket italiano? Come pensate che venga amministrato il prodotto basket nel nostro paese? La diffusione televisiva del basket in Italia vi soddisfa?

Io credo che almeno uno di quel 1.6 milioni di laureati, avrebbe risposto che per esempio, è uno scempio quello che è stato fatto domenica 21 aprile di Trenkwalder Reggio Emilia-Lenovo Cantù. Programmata come sempre alle 20.30, la partita è iniziata in contemporanea perfetta, ore 20.45, con Juventus-Milan… Eh già, non ci siamo ma questo è un argomento difficile da far entrare nella tesa di quelli del calcio, oh son dei testoni: quando c’è il basket la sera in tv è inutile che programmate le partite più importanti della serie A… ma chi ve le guarda?!

La partita tra l’altro è cominciata così tardi perché prima è andata in onda la finale di ritorno della Coppa Italia di Lega Pro, Latina-Viareggio di calcio, che ha avuto una coda lunghissima con ben cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro. Solo che si trattava di una differita perché la partita era stata giocata nel pomeriggio, alle 15. “Siamo in ritardo, ehi ma cosa c’è dopo? Il basket? Meno male va, tanto quelli non protestano e non li vede nessuno…”

 Solo due parole: imbarazzante. Raccapricciante. Ma forse sbaglio io…