Umana Reyer Venezia – Dolomiti Energia Trento 77 – 66

Mestre (VE)“All I want for Christmas is You”. 

Non c’è modo migliore per sintetizzare il pensiero dei 3509 (tutto esaurito, dopo tanto, tanto tempo) che hanno visto la miglior Reyer della stagione mettere in campo un’energia ed una grinta che sembrava essere perduta, trovando una vittoria di prestigio contro un’ottima Trento. Un successo che arriva in diretta tv, in un momento decisivo dell’anno e che rimette Venezia in una dimensione che sembrava non appartenerle più: quella di contender per lo scudetto.

E questa volta le parole non sono affrettate, perché pur restando evidenti i limiti della compagine orogranata, la prova di questa sera mette in mostra quei valori che nella passata stagione avevano portato la squadra di Recalcati ad un passo dalla finale. In più, la pazzesca prova di Owens permette di dimenticare i limiti fisici della squadra, che come accaduto contro la Dolomiti, possono essere sopperiti con un lavoro impeccabile in difesa, capace di forzare 22 palle perse per Pascolo e compagni. Che a dir la verità, sembravano essere davvero in controllo fino a metà del secondo quarto, con una partenza sprint valsa anche i dieci punti di scarto, frutto dell’ottimo attacco della squadra di Buscaglia incentrato su un Pascolo formidabile in grado di scherzare su Peric, non dimenticando l’ottimo Lockett. Poi la svolta, con Venezia ad alzare in maniera netta l’intensità difensiva riuscendo a sporcare ogni pallone e chiudendo bene le linee di passaggio, rimettendosi in carreggiata e chiudendo sotto solamente di due punti la prima metà di gara (41-43). Nella ripresa il capolavoro di De Raffaele e degli orogranata, che mandano fuori giri Trento grazie alla difesa e sfruttando un Owens on fire, piazzando un break di 19-3 che infiamma il palazzetto e ribalta l’inerzia della partita. Pascolo e Wright provano a tenere gli ospiti in partita, ma due triple consecutive di un ritrovato Mike Green valgono game, set and match per i lagunari. Finisce 77-66.

MVP Josh Owens: A lungo, uno dei più grandi limiti della Reyer è stata l’assenza di un credibile gioco interno. Nel momento più importante della stagione, Venezia (ri)scopre di avere tra le mani un atleta pazzesco in grado di firmare 21 punti in area che permettono così di allargare notevolmente il campo, permettendo ai compagni di avere tiri più puliti e poter sfruttare meglio le proprie caratteristiche. Non da meno il lavoro a rimbalzo, con i tanti palloni sporcati e conquistati lottando ferocemente. Forse in laguna hanno trovato il lungo che tanto cercavano.

Le statistiche: In primis la scelta dei tiri: 44 da 2, 24 da 3, “anomalia” per la squadra di Recalcati che normalmente tende ad uguagliare questi numeri. Le 22 perse di Trento (a fronte delle sole 10 di Venezia) danno l’idea del lavoro difensivo degli orogranata e permettono inoltre alla squadra di casa di tirare ben 11 volte più degli avversari, nonostante la lotta a rimbalzo sia stata vinta dalla formazione ospite (38-32).  

Venezia ha vinto perché ha saputo fare quello che la ha resa grande: lottare su ogni pallone, difendere alla morte, generare contropiedi. Senza dimenticare quanto già detto sopra: ovvero la prova di Owens, capace di dare credibilità al gioco in post ed allargare notevolmente il campo. Contro questa difesa, in questo ambiente, è obiettivamente durissima avere la meglio su Venezia.

Chi sale:

Phil Goss: Altra prova convincente per il capitano orogranata, che continua a prendersi i giusti tiri nei giusti momenti della partita senza forzare mai. Un segnale importante per una squadra che cerca sempre più stabili punti di riferimento.

Davide Pascolo: Una delizia vederlo giocare. L’attacco di Trento ne esalta le caratteristiche, lui gioca una prova da 8/11 contro una grandissima difesa prendendosi più volte gioco del proprio marcatore.

Chi scende:

Hrvoje Peric: Un saliscendi a livello di prestazioni difficilmente spiegabile. Bene contro Varese, malissimo oggi, dove Pascolo in difesa lo ha fatto impazzire. A lungo costretto in panchina vista la situazione, il problema è che Venezia ha disperatamente bisogno di lui vista la carenza di ali forti.

Tomas Forray: Venti minuti senza sussulti per il play della Dolomiti, che seppur sbagliando poco, non riesce mai a dare un cambio di marcia alla sua squadra nei momenti difficili della sua squadra.

Umana Reyer Venezia – Dolomiti Energia Trento 77 – 66 (16-24, 25-19, 23-13, 13-10)

Venezia: J. Owens 21, P. Goss 16, M. Green 13; Rim(32): J. Owens 7; Ast(18): M. Green 5

Trento: D. Pascolo 17, T. Lockett 13, J. Wright 12; Rim(38): J. Wright 14; Ast(16): G. Poeta 5

Coach Walter De Raffaele: “È stata una bellissima vittoria, contro una squadra molto importante che gioca una grande pallacanestro formata da grandi interpreti. Per questo per noi è una vittoria di spessore, conquistata grazie alle nostre armi migliori che abbiamo messo in mostra per 30 minuti. Unico neo sono stati i primi dieci minuti, abbiamo approcciato male la partita, lasciandoli giocare come meglio sanno fare. Poi siamo saliti bene, forzando palle perse, alzando il livello di fisicità e consolidando il piano partita nel secondo tempo, soprattutto nel terzo quarto, dove siamo riusciti a trovare spazi e contropiede importanti. È una vittoria limpida che ci da tanta convinzione, soprattutto per le prove di Green e Owens, autori di due prestazioni importanti con il secondo a darci una dimensione in area permettendoci di aprire il campo consentendoci di attaccare anche da fuori. Siamo alle Final Eight, ed è una cosa da non sottovalutare, non dimenticando che abbiamo anche passato il turno in Eurocup e siamo ben piazzati in classifica. Sono traguardi che ci danno fiducia, frutto del nostro lavoro, che continueremo a fare con umiltà e devozione, come sempre”. La stessa messa in campo nel secondo tempo dalla Reyer: “Abbiamo cambiato un paio di cose tra il primo ed il secondo tempo, dando maggiori responsabilità individuali in difesa, trovando le risposte che cercavamo”. Compresa quella di Mike Green: ”Siamo molto contenti lui, ci tiene molto a far bene, non ha da dimostrar niente, sa di essere un giocatore importante e si preoccupa tanto di giocare per gli altri. Sono stato molto contento per lui su quella tripla a dir poco liberatoria, se la merita”.


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