Sassari+SponsorSassari.Io tifo sempre Varese tranne quando gioca contro di noi. Giocarci contro sarà una grande emozione” fu una delle primissime affermazioni di Coach Meo Sacchetti appena sbarcato nella massima serie con la neo promossa Dinamo Sassari. Oggi il gigante di Altamura si prepara ad affrontare l’ennesimo scontro contro la squadra lombarda: sfida che però quest’anno ha un carico emotivo molto più pesante Quella di oggi in programma al PalaSerradimigni alle 20:30 ha infatti il sapore di una prova di maturità. E’ vero, nei primi tre anni di serie A la Dinamo ha dovuto affrontare tante prove e la pedagogia sacchettiana ha sempre dato i suoi frutti. Per la prima volta però coach Sacchetti si trova a dover far fronte ad una mini crisi dopo la misera figura fatta contro un’agguerrita Vanoli domenica scorsa e la sconfitta-beffa contro il Cedevita Zagabria, in un ultimo quarto in cui hanno giocato solo i croati. Il problema? Meo Sacchetti non l’ha mandata a dire, com’è nel suo stile, nella conferenza prepartita: “Non mi sarei mai aspettato con questo roster di avere un problema di leadership sul campo” e fa nomi e cognomi: “Abbiamo acquistato due capi abituati a comandare: Travis Diener e Marques Green. Sapevamo che per entrambi non sarebbe stato facile cedere un po’di leadership ma pensavamo che per il bene comune fossero disposti a sacrificare qualcosa. Abbiamo intravisto qualche barlume nelle partite in casa ma quello che è emerso nelle ultime due è che ci sono momenti di totale assenza” .

Sacchetti si sa è molto più di un allenatore: possiede la preveggenza dell’ex giocatore e la lucidità di uno psicologo, motivo per cui le sue squadre hanno sempre beneficiato di un quid in più. “Cambiando ipoteticamente quattro quinti di quintetto sapevamo di fare un passo azzardato ma ora ci aspettiamo delle risposte”. Chi conosce Meo Sacchetti sa che, ad innervosirlo, sono spesso aspetti umani e di relazione: lui è capace di dirsi arrabbiato in sala stampa (dopo una vittoria con venti punti di scarto) per la sufficienza difensiva dei suoi nell’ultimo quarto. “Quello che secondo me è spia della situazione sono le facce che che ho visto sul campo: riflettono l’atteggiamento con il quale si calca il parquet e non mi piace. Noi viviamo di questi dettagli che nascondono la vera essenza dell’essere Sassari, al di fuori del risultato sportivo: è importante cambiare rotta”.

Come in un film dell’orrore sembrano avverarsi quegli oracoli nefasti che avevano accompagnato alla fine di luglio l’annuncio della convivenza Diener-Green. E, a dispetto dei rumors calcistici che vorrebbero un taglio immediato di uno dei giocatori, la società si da tre settimane di tempo per valutare bene la situazione. Perchè essere Sassari è anche questo: sostenere fino in fondo il progetto costruito con tante energie e tentare il tutto per tutto. Eccesso di ottimismo o tempo di maturazione necessario? Le risposte, come sempre, potranno darla solo i giocatori sul parquet a partire da stasera. “Con le parole di ottiene poco” conclude il coach “servono i fatti. Non sono preoccupato ma ci sono dei problemi che vanno affrontati”. Forse una lezione ai suoi potrebbe darla proprio Coach Sacchetti azzardando magari qualche cambio in più, dando fiducia ai giovani della panchina e lasciando le stelle a rimuginare.

Recuperare quella fame da Cenerentola e lavorare a testa bassa con quell’umiltà che ha sempre fatto la differenza: sarà questo il primo passo per risalire la china. Perchè dalle crisi, una volta lasciate alle spalle, si esce sempre più forti e consapevoli.

Varese+SponsorVarese. Che Varese sarà quella che si presenterà sul parquet del Palaserradimigni?La compagine timida ed insicura vista sulle frequenze europee o la squadra tosta e concentrata dei precedenti in campionato, capace di ottenere lo scalpo di tre possibili avversarie in chiave playoff (Reggio Emilia, Venezia ed Avellino)? La domanda è d’obbligo davanti ad una Cimberio dalle tinte cangianti ed alla
vigilia di una trasferta davvero probante, al cospetto di una formazione ambiziosa e completa, sebbene anch’essa falcidiata da qualche angoscia frutto di un inizio di stagione dai risultati altalenanti. Entrambe le squadre vengono da delusioni continentali di matrice, però, diversa: se per Varese è stato impossibile reggere il confronto con il livello nettamente superiore di Valencia, la Dinamo è crollata a Zagabria con la partita in mano, in un ultimo quarto da incubo. Appare gioco forza intuitivo pensare al desiderio di rivalsa degli uomini di coach Sacchetti e le parole del collega in biancorosso Frates rendono bene l’idea di ciò che attenda Varese: “Sappiamo di affrontare un
avversario che da anni rappresenta ormai una realtà consolidata ai vertici della classifica e che in estate ha ulteriormente potenziato la squadra con l’ambizione dichiarata di continuare a migliorarsi per provare a vincere lo scudetto. Sassari è una squadra molto difficile da affrontare per lo stile di
gioco e per l’entusiasmo che trae dal calore del proprio pubblico. E’ una delle trasferte più insidiose del campionato, ma noi dobbiamo essere bravi e preparati ad affrontare la partita con la testa giusta, giocare in maniera intelligente evitando di giocare la loro pallacanestro. Se vogliamo essere
competiti per tutti i 40′ e giocarci la vittoria dobbiamo giocare al nostro ritmo senza farci trascinare dal loro“. Concentrazione e controllo del ritmo dunque, ma non sarà impresa semplice. Esterni del calibro di Green, dei cugini Diener ed un lungo atletico e contropiedista come Linton Johnson sono nati per correre ed imprimere velocità alla partità, senza dimenticare le qualità balistiche della quasi totalità del roster biancoblù. Drake Diener appare, per blasone e stato di forma attuale, il pericolo numero uno: la guardia americana sta tirando con percentuali irreali dal campo, con un impatto sulle partite da top della lega, e la notizia delle cattive condizioni di Aubrey Coleman non è
un buon inizio nell’obbiettivo di contenerlo. L’esterno varesino viene infatti da due giorni di riposo per un problema alla caviglia che ne mette in dubbio la presenza nella contesa di domani sera. Non è tutto dall’infermeria prealpina: sempre la caviglia agita il pre-partita di Eric Rush, vittima di una
distorsione due settimane fa contro Venezia. Con una siffatta situazione tra gli esterni, l’impresa di Varese sarà ancora più ardua e non si potrà prescindere dall’apporto supplementare della coppia Clark-De Nicolao, con il passaportato bulgaro scalato in guardia a fianco del play azzurro.

Valentina Sanna, Fabio Gandini