Dopo i siparietti tra Drake Diener e Meo Sacchetti, ieri in casa Dinamo Banco di Sardegna è stata la volta di Omar Thomas che ha pronunciato quella fatidica parola (che inizia per s e che finisce con ‘..to‘), scatenando l’entusiasmo e la scaramanzia dei presenti.

Linton Johnson durante la conferenza stampa (Fonte www.dinamobasket.com)

Linton Johnson durante la conferenza stampa (Fonte www.dinamobasket.com)

Oggi invece, nell’ormai nota cornice della Club House, ci ha pensato Linton Johnson ad ammaliare i presenti conquistandoli con le prime due parole, rigorosamente in sassarese. Sorridente e scherzoso, Linton ha fatto sfoggio del suo italiano “Sono molto contento di essere qui, mi piacciono le piazze dove c’è grande passione e cuore, sono convinto che questa sarà un’ottima annata”. Non si spinge oltre questo ragazzone di Chicago, forse perchè minacciato dal Presidente Sardara che quella parola lì non la vuole sentire fino al 2014. Ci pensa lo stesso Johnson a tenere i piedi per terra “Se c’è una cosa che ho imparato nel 2005, quando ho vinto il titolo con i San Antonio Spurs, è che non è importante vincere quanto il duro lavoro che si fa ogni giorno durante il campionato. L’obiettivo deve essere divertirci, noi ed i tifosi, tutti i giorni”.

Mi impegnerò a dare il massimo” ha continuato the PresidentIl ritrovare qua i miei ex compagni di squadra è molto importante: soprattutto con Marques c’è sempre stato un grande rapporto fuori dal parquet e sono entusiasta di giocarci ancora insieme. Sono contento di avere un Coach come Meo Sacchetti e fisicamente mi sento bene, al 100% della condizione. L’anno scorso ho avuto un problemino ma adesso sono completamente a posto, sono un vero bronzo di Riace” dice esibendosi in una perfetta rappresentazione della nota statua greca.

Il campionato si prospetta competitivo “Sia Milano che Roma sono molto forti sulla carta, io sono felice perchè amo le sfide e sono convinto che noi potremo fare ottime cose”.

Le aspettative che un roster così genera sono ovviamente tante, per questa ragione il presidente Sardara ne approfitta per chiarire un paio di cose: “Non voglio fare il guastafeste ma è assolutamente importante non commettere l’errore che in tanti hanno fatto prima di noi. E’ vero, abbiamo oggettivamente costruito una squadra competitiva ma è importante non perdere l’umiltà. Lavoriamo con serenità giorno per giorno, quando e se sarà il momento apriremo la nostra scatola dei sogni. Fino ad allora preserviamo quegli elementi che da sempre sono la nostra forza: un clima sereno in cui lavorare, dove l’entusiasmo è la nostra linfa. In questi giorni abbiamo visto perplesso il nostro nuovo assistant coach, Massimo Maffezzoli, nel rendersi conto che in questo ambiente non c’è ipocrisia né falsità. Siamo davvero una famiglia e come tale ci comportiamo, sono valori che io stesso ho ereditato con la società: da sempre la Dinamo punta all’aspetto umano prima di tutto, non a caso questa è una delle particolarità che attira i giocatori nella nostra piazza. Se Linton, Omar e Marques sono qui è anche per questo”.

Ci pensa Johnson a fornire una motivazione perfetta per il suo approdo sull’isola “Dopo tutta la neve di Chicago ci vuole un bel po’ di sole per una persona come me. Sono nel posto giusto”.

E sebbene ad inizio conferenza ci sia subito stata una precisazione tra il vertice biancoblu e Johnson (“Linton..we have a problem..I am the president, not you” – Linton abbiamo un problema, sono io il presente – ha specificato il patron Dinamo) lo stesso Sardara ha dovuto ammettere con un sorriso alla fine “Il presidente è lui, è ufficiale”.

Perchè questo ragazzone di oltre due metri ha conquistato tutti in pochissimi minuti con il suo modo di fare solare e caloroso, capace di cancellare qualsiasi rancore per quando, da avversario, ha fatto soffrire i tifosi biancoblu.

Tifosi che da stamattina sono ufficialmente e totalmente innamorati di lui.