La partita di Varese è stata il riassunto dell’attuale stagione della Scavolini Siviglia, un match in cui la Vuelle ha espresso pregi e difetti che la stanno caratterizzando dalle prime giornate: se cercate una squadra spettacolare capace di produrre 90 punti di media con un gioco spumeggiante, alla domenica pomeriggio state lontani dall’Adriatic Arena e continuate nel vostro shopping festivo, ma se vi piace il basket fisico, dove la difesa la fa da padrone e la vostra squadra cerca sempre di dare il massimo, pur fra tanti altri e bassi, quando gioca la Scavolini Siviglia presentatevi all’astronave di Via Gagarin e non prendete impegni per il mese di maggio, perché Pesaro in questo momento è quinta a una sola vittoria dai playoff e sembra intenzionata ad essere una protagonista nei momenti caldi della stagione.

IL MOMENTO DELLA SQUADRA

Daniele Cavaliero

I problemi cronici della Vuelle si sono presentati anche a Varese: le troppe palle perse, spesso in modo gratuito, senza grossi meriti della difesa avversaria, la difficoltà nel tiro da tre, che sembra più una soluzione di ripiego quando il cronometro dei 24 secondi sta per scadere, che una schema preciso, la difficoltà a rimbalzo, specialmente in attacco, accentuata dalla mancanza del pivot titolare Cusin, i troppi tiri liberi sprecati, considerando che Pesaro è la squadra che subisce più falli della Lega.

Ma al PalaMasnago si sono viste anche tutte le qualità che hanno portato la Scavolini Siviglia a soli quattro punti dalla vetta, conquistando l’ottava vittoria in trasferta, record per questa stagione dietro alla sola Siena: la difesa asfissiante, dove ogni giocatore si sacrifica in raddoppi e marcature, la voglia di rimanere sempre incollati al match, recuperando anche break pesanti durante l’incontro, cercando sempre di arrivare a giocarsi il successo nei minuti finali, la conoscenza degli schemi avversari, grazie all’ottima preparazione degli incontri da parte di coach Dalmonte, il non essere condizionati dalla giornata straordinaria di un solo giocatore, cercando di volta in volta un protagonista diverso a cui affidare il tiro quando la palla comincia a scottare.

A Varese è stato Hickman nel primo tempo a ricucire lo strappo, poi nella ripresa Hackett ha dato la prima spallata ai lombardi e nell’ultimo quarto sono arrivati i punti fondamentali di capitan Flamini e i liberi decisivi di Jones, se anche James White riuscisse a incidere nell’ultimo quarto, invece di sparire dal campo, la Scavolini Siviglia avrebbe una cartuccia in più da sparare in un campionato che si sta rivelando sempre più equilibrato.

I PIU’ ……

Panchina: Non tanto per i punti segnati, ma soprattutto per la qualità messa in campo da Flamini e Cavaliero, c’erano loro due sul parquet nella rimonta del primo quarto, e sono stati ancora loro i protagonisti nei minuti finali, con la ciliegina sulla torta della tripla del capitano a due minuti dalla fine – i punti di Flamini non arrivano mai nei momenti banali – se pensiamo che nel supplementare di Ancona, Simone è rimasto in panchina……

Jumaine Jones: Se si guarda l’uno su otto da tre, si potrebbe pensare a una serataccia per Jones, invece il numero 33 si sbatte per trentotto minuti, giocando tanto da finto pivot, conquistando rimbalzi, subendo falli e difendendo con una grinta da vero leader, senza dimenticarsi il due su due dalla lunetta nell’infuocato finale.

Difesa: Solo 63 i punti concessi alla Cimberio, Pesaro è stata bravissima a chiudere l’area con raddoppi sistematici e cambi continui di marcature, lasciando Varese a cercare di risolvere il match con il tiro da tre, fortunatamente per la Vuelle i lombardi non erano in grandissima serata dai 6.75.

…. E I MENO DELLA SFIDA VARESE – PESARO:

Lydeka – Urbutis: La coppia di lunghi lituani non riesce a incidere troppo sull’incontro, con qualche fallo di troppo e parecchie ingenuità, Dalmonte intuisce le loro difficoltà, lasciandoli sul parquet per soli 18 minuti complessivi, affidandosi alla “strana coppia” Flamini-Jones.

James White: 5 su 16 dal campo, due soli rimbalzi in 32 minuti, non ingannino i 15 punti messi a segno, da uno con le sue qualità è doveroso aspettarsi di più. Deve trovare un’alternativa all’entrata sistematica e smetterla di brontolare con la terna arbitrale ad ogni contatto subito.

Tiri liberi: Non si può fare per due volte zero su due – Hackett e White i colpevoli – Pesaro continua a subire più falli di tutte le altre squadre, ma rischia di sprecare tutto con errori in serie dalla lunetta, dieci minuti in meno di corsa e dieci minuti in più a provare i liberi dai prossimi allenamenti.

DAGLI ALTRI PARQUET

Siena rimane da sola al primo posto, dopo essersi aggiudicata con qualche affanno il testacoda contro Casale Monferrato, perde Cantù il derby contro Milano, riuscendo comunque a salvare la differenza canestri, con questa vittoria l’Armani si riporta al terzo posto davanti a Sassari, vincente al fotofinish contro Montegranaro, grazie ad un canestro all’ultimo secondo di Travis Diener, e alla stessa Scavolini Siviglia attualmente quinta, cade Venezia a Cremona sotto i colpi di Jason Rich e Bologna si complica la vita dopo la sconfitta a Treviso, nel derby campano Caserta trionfa contro un Avellino in difficoltà, da disputare lunedì sera Roma – Teramo, riposava Biella.

TRE TOP TEAM DELLA VENTINOVESIMA GIORNATA

Scavolini Siviglia Pesaro

E7 Emporio Armani Milano

Vanoli Braga Cremona

TRE FLOP TEAM DELLA VENTINOVESIMA GIORNATA

Sidigas Avellino

Umana Venezia

Canadian Solar Bologna

Davide Perugini

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