Jamel McLean, sempre un fattore vicino a canestro (Savino Paolella 2016)

Jamel McLean, sempre un fattore vicino a canestro (Savino Paolella 2016)

ASSAGO – Una giornata indimenticabile per i tifosi di Milano e per chi ha contribuito concretamente a dare continuità alla storia della società. Citato per ultimo, durante la festa, ma primo per impegno e sforzi quotidiani, ovviamente Giorgio Armani. Una passerella delle leggende che hanno vestito la casacca biancorossa e che hanno guidato la squadra dalla panchina. Un elenco illustre di persone, prima che sportivi, in grado di portare le scarpette rosse ad essere la squadra più titolata ed importante d’Italia. 80 anni di storia, tra gioie e dolori, e un forte legame con il presente. Ma non sarebbe una festa totale senza aver prima portato a casa due punti importanti, sulla carta semplici da ottenere vista la sfida contro l’ultima della classe. Ed è proprio qui che è stato commesso l’errore più grosso, anche se è più che doveroso dover ammettere i grandissimi meriti della squadra di Frank Vitucci. Una partita giocata per 45 minuti da due squadre che hanno troppi punti di distacco in classifica, se bisogna essere onesti. Non perché l’Olimpia non meriti il primo posto, ma perché questo piazzamento sta molto stretto a Torino.

Christian Eyenga, al tiro contro Krunoslav Simon (Savino Paolella 2016)

Christian Eyenga, al tiro contro Krunoslav Simon (Savino Paolella 2016)

Anche Jasmin Repesa ha ribadito questo concetto in conferenza stampa, specificando che la posizione della squadra avversaria è frutto di cambiamenti e problemi avuti dall’inizio della stagione fino a pochi giorni fa, com’è stato confermato qualche minuto prima da Vitucci stesso. Di certo, il gioco della Manital e la voglia di rimanere davanti fino alla fine hanno riscosso grande successo e consenso agli occhi del Forum, gremito per l’occasione. Le squadre che si trovano pochi punti davanti a Torino adesso cominceranno a tremare, perché questa società vorrà dimostrare a tutti i costi di poter valere la categoria, puntando ad obiettivi di grande rilevanza se dovessero rimanere in Serie A. Ben 5 giocatori in doppia cifra per la squadra piemontese ma, soprattutto, un DJ White da 23 punti e 11 rimbalzi che ha causato un’enormità di problemi all’Olimpia. Grande atletismo, grande senso della posizione e grandissima efficacia sui due lati del campo. Grande impatto anche per Jerome Dyson, letale sia in penetrazione che nel tiro da fuori, rispolverando brutti ricordi nella mente dei tifosi biancorossi. Non ci si aspettava una partita così importante da parte di Mancinelli, autore di 15 punti sanguinosi e di un paio di errori che hanno consentito, però, l’allungo decisivo ai padroni di casa.

Kruno Simon, da oltre l'arco (Savino Paolella 2016)

Kruno Simon, da oltre l’arco (Savino Paolella 2016)

Positivo per Milano il ritorno in campo di Alessandro Gentile con un minutaggio di tutto rispetto, ma ancora tanta fatica nel riprendere ad essere parte integrante del gioco di Repesa. Questione di tempo e di meccanismi, in una serata in cui l’allenatore croato ha dovuto fare i conti con gli infortuni che hanno colpito la sua squadra, ricordando molto la situazione di qualche mese fa. Ora la panchina è più lunga e dovrebbero riuscire a far fronte alle varie necessità delle competizioni in corso, ma è pur vero che bastano pochi sfortunati eventi per creare difficoltà nelle rotazioni di una squadra come l’Olimpia.
Ancora un buonissimo Sanders, ancora un superlativo Simon. McLean è in grado di consentire il salto di qualità alla sua squadra come in pochi sanno fare e Lafayette si sta conquistando un posto importante, partita dopo partita. Un Cinciarini più in ombra rispetto ad altre occasioni, ma sempre utile alla causa. Il confronto a rimbalzo dice 49 a 35 per Milano, ma la sensazione è che certi rimbalzi di Torino siano stati usati in modo più sapiente per lanciare contropiedi e per correggere a canestro, rispetto a rimbalzi catturati da Milano che hanno avuto un peso specifico nettamente minore.

La cornice per gli 80 anni dell'Olimpia Milano (Savino Paolella 2016)

La cornice per gli 80 anni dell’Olimpia Milano (Savino Paolella 2016)

Se la squadra di Vitucci avesse giocato così da inizio stagione, con la sua guida in panchina e il roster come l’abbiamo visto al Forum, allora  staremmo parlando di una squadra che lotta per una posizione interessante nella griglia playoff, parola di Repesa.
Due squadre con ambizioni diverse, ma con tanti punti in comune, più di quanto si possa pensare. Una salvezza da conquistare per la Manital e un campionato da vincere per l’Olimpia, senza dimenticare un Eurocup che si potrebbe e vorrebbe vincere.
Di certo la cornice e l’intervallo lungo, con la festa al suo interno, sono stati due elementi che fanno bene al basket italiano e alla memoria di Milano. Spetterà alla squadra di Repesa onorare un passato glorioso, dando vita ad un presente pieno di soddisfazioni e di consapevole continuità.

 

La sala stampa