Questa rubrica settimanale punta l’obiettivo (fotografico) sul nostro basket e la schiacciata è probabilmente uno dei gesti più spettacolari e che meglio si presta ad essere fotografato. E’ da sempre la conclusione che suscita più ammirazione tra i tifosi e un po’ più di rabbia del solito per chi la subisce. E poi, depositando con forza la palla nel cesto, il giocatore è certo dei 2 punti, gli passa la paura di sbagliare.

Anni fa, quando non c’erano i tiri da 3 punti, rappresentava forse il canestro più bello da realizzare, anche perché non tutti i giocatori di Serie A ci riuscivano. Playmaker e guardie difficilmente saltavano come i giovani atleti di oggi e, se qualche playmaker schiacciava, lo si ammirava solo nel riscaldamento: personaggi tipo Giotto, Calligaris, Manuel Raga…  Il “piccolo” ( solo 165 cm) Marques Green di Avellino riesce probabilmente a schiacciare. Guardatelo vicino a Giachetti, alto ben 25 cm più di lui.

Oggi il basket è molto atletico, penso che non ci sia giocatore di Lega A o B che non riesca a schiacciare come si deve. Eppure una bella schiacciata strappa sempre gli applausi del pubblico e carica la squadra. Anche le strutture dei canestri/tabelloni sono state cambiate per assecondare lo spettacolo e l’atletismo esagerato di campioni che si appendono e dondolano i loro 100-150 kg al cerchio rosso. Meglio così, abbiamo ricordi di tabelloni di vetro frantumati prima dell’avvento dei canestri con molla. Avete mai visto un canestro da questa prospettiva, dall’alto in basso? Ebbene, James White si, lui arriva con la testa al ferro, senza scaletta ma volando. Non ci credete? Guardate le prossime immagini.

Con la fotografia si “coglie l’attimo”, il momento decisivo della schiacciata, lo si “congela” per mostrarlo in tutta la sua bellezza. In aggiunta, la moderna tecnologia e i software di post-produzione fotografica consentono di scattare oltre 10 foto al secondo per poi unirle in un’unica immagine altamente spettacolare che rende godibile all’osservatore il gesto tecnico e atletico in tutte le sue fasi. Ecco che così riusciamo ad apprezzare quanto vola alto e “cammina” nell’aria il magico James White detto “The Flight”,  vincitore degli ultimi due Slam Dunk Contest agli All Star Game nostrani. In una foto White schiaccia addirittura compiendo l’ultimo passo fuori area, alla Michael Jordan! A dire il vero White, guardia alta “solo” (si fa per dire!) 200 cm., vince gare di schiacciate da quando era al college, nel 2001! White possiede un’elevazione che lo pone sempre ai primi posti anche ai rimbalzi. Un suo problema, forse, sarà  evitare di urtare il canestro con la testa!

Anche Andre Smith di Caserta ha fatto vedere quanto salta…

Smith schiaccia durante lo Slum Dunk Contest del 2012 a Pesaro – Foto di Savino Paolella (C) 2012

E guardate Rowland, l’anno scorso accasato a Cremona, col gomito nel canestro pur essendo un playmaker di “soli” 188 cm.

Pazzesco Rowland, un giocatore di “soli” 188 cm – Foto Savino Paolella

Aubrey Coleman, guardia dell’Angelico Biella, ha divertito il pubblico accorso all’All Star Game di Pesaro, riuscendo a schiacciare nonostante gli ingombranti mascheramenti da Batman e Uomo Ragno!

Coleman ha il giusto spirito ed entusiasmo per gli eventi tipo gara delle schiacciate o All Star Game, e  entusiasma anche i fotografi. Show a parte, schiaccia sorridendo anche in partita. Che personaggio!

Il nostro giovane e longilineo Achille Polonara della Banca Tercas Teramo, all’ASG di Pesaro si è cimentato in una schiacciata addirittura con 2 palloni. Stessa altezza ma differente corporatura quella di Sofoklis Schortsanitis del Maccabi!

Una cosa sono le schiacciate per esibizione, ai contest o nel riscaldamento, altra cosa sono quelle in partita, dove se sbagli vieni fischiato dai tifosi avversari e la tensione agonistica è preponderante!

Richard Hickman, play della Scavolini Pesaro, qui schiaccia all’indietro arrivando in contropiede nel match contro l’Italia.

Antonis Fotsis dell’Olimpia Milano schiaccia in alley-oop, “al volo”, su passaggio ad alta quota e in contropiede. Devastanti queste schiacciate per gli avversari…

Tipica anche la schiacciata in azione, effettuata soprattutto per evitare stoppate e assicurarsi che la palla entri a canestro, come in queste azioni dell’Olimpia Armani, con protagonisti Malik Hairston, Stefano Mancinelli (anche all’indietro!), Alessandro Gentile, Leon Radosevic e Danilo Gallinari, ma anche Tomas Ress di Siena.

Come si può bloccare la schiacciata? Non è facile, e oltretutto ci si può far male: qui Nicolò Melli dell’Armani prova a stoppare Kevin Fletcher di Caserta, battaglia tra giganti di oltre 200 cm. Coby Karl di Montegranaro fa un fallaccio nel tentativo (riuscito) di impedire una prepotente schiacciata a Melli. Se non ci fosse stata la fotografia, certi dettagli possono sfuggire, vero?

Se avete idee o suggerimenti per nuovi articoli che diano grande rilevanza alle fotografie, scrivete alla redazione o a [email protected]

 


Savino Paolella (foto e testo) 2012