Jerome Dyson 31 punti ed MVP contro Cremona (foto di E.Zito 2013

Jerome Dyson (foto di E. Zito 2013)

Apriamo col botto: ma non è che per caso Brindisi si vuol mettere a fare il Real Madrid?

Non me ne vogliate ma ho questo tarlo in testa da quando la compagine di Bucchi è passata per Venezia in quella che fu una prestazione mentale propria di una squadra di livello altissimo. So che il paragone potrebbe essere azzardato, ma se analizziamo il tipo di roster ed il gioco dell’Enel con quello dell’invincibile armada, non posso fare a meno di trovare somiglianze. Mi spiego meglio, prima che qualcuno decida di chiamare il manicomio più vicino: come per i blancos, non c’è una vera e propria punta di diamante sul quale puntare ogni domenica gran parte delle attenzioni, ma tanti ottimi giocatori dediti ad una sola causa comune, ognuno dei quali può risultare decisivo per le sorti della partita. Ed è questo il mio ricordo più limpido della sfida giocata in casa dell’Umana, quando chi decise quella gara nel post-partita si soffermò più sulla prestazione dei compagni, sottolineando singole giocate decisive di Bulleri, in campo per soli 11 minuti o sulla tripla di Zerini, che ne giocò 5. Stiamo parlando di Jerome Dyson, un giocatore che si sta affermando come uno dei migliori play attualmente impiegati nel nostro campionato, vicino alla tripla doppia nella sfida contro Cantù. Una grande PG proprio come a Madrid, dove in cabina di regia c’è Sergio Rodrìguez. Per concludere, se due indizi fanno una prova, sette sono più che una certezza, perché oltre a Dyson troviamo Lewis, Delroy, Campbell, Aminu e tutti gli altri. Tanti ottimi giocatori dediti ad una causa comune.

Travis Diener (Foto Alessandro Montanari 2013)

Travis Diener (Foto Alessandro Montanari 2013)

Ma non c’è solo Brindisi in quello che sarà a mio avviso uno dei campionati più imprevedibili di sempre, perché non sta di certo a guardare Sassari che continua a conquistare successi segnando valanghe di punti, confermandosi, oltre che divertente, solida e vincente. La prestazione dei Diener di domenica si commenta da sola, ma più che le percentuali irreali al tiro dei cugini e di tutta Sassari lascia davvero colpiti la facilità della squadra di Sacchetti di costruire tiri puliti grazie alle qualità di Travis e Drake, in grado di battere l’uomo con una facilità disarmante, oltre che un roster che ha confermato di essere davvero fenomenale. Proprio per questo la Dinamo va attualmente al primo posto in questo personalissimo Power Ranking dopo il primo quarto di stagione, senza però dimenticarci dei soliti sospetti (si veda Siena e Milano).

Daniel Hackett (Fabrizio Stefanini 2013)

Daniel Hackett (Fabrizio Stefanini 2013)

Perché la Montepaschi è pur sempre la Montepaschi, e con l’Hackett visto contro Pistoia, sempre più maturo, la squadra di Crespi parte favorita nel 90% delle volte che scende sul parquet. Il 23 infatti la smazza con molta più facilità rispetto a quanto ha mai fatto in carriera: rispetto alla passata stagione, fornisce 2.2 assist in più ai compagni, passando da 3.6 a 5.8 (attualmente il migliore), ad evidenziare decisioni di gioco che si rivelano sempre più corrette oltre che una sempre crescente fiducia nei suoi confronti, a dimostrazione del suo ruolo di leader nell’attacco dei campioni d’Italia.

E nonostante la rocambolesca sconfitta di Roma, il periodo decisamente no, i tecnici di Gentile e l’infortunio di Samuels, non si può escludere dal cerchio delle top anche l’EA7. Sono pur sempre quelli che hanno girato la partita con l’Efes, quelli che col 17-0 di parziale han battuto Reggio, quelli che hanno un roster che fa invidia a molti. Jerrels resta pur sempre un’incognita in cabina di regia, ma restano Langford, Melli, Gentile, Lawal e Wallace. Non è sicuramente il miglior momento della stagione, ma un paio di vittorie in fila per una squadra dal potenziale altissimo potrebbero girare la stagione per la squadra di Bucchi.

Proprio quello che è successo a Venezia, anche se qui è servito il cambio di allenatore per dare una scossa a giocatori che sono sembrati rivitalizzati da Markovski. Anche nella sconfitta contro Sassari si sono visti buon gioco e soprattutto un ottimo Taylor, anche se contro la sassaiola della Dinamo c’è stato ben poco da fare. Sembra comunque passato il periodo di crisi, con la fiducia di giocatori e tifosi tornata ai livelli pronosticati ad inizio anno.

Andrea Cinciarini (Foto Alessio Brandolini 2013)

Andrea Cinciarini (Foto Alessio Brandolini 2013)

Chi invece fa un passo indietro è Bologna, che settimana prossima se la vedrà con la capolista, fermata da una Reggiana in grande spolvero dove White, Bell (perché non abbiamo il trofeo per il sesto uomo in Italia?) e soprattutto un Cinciarini nelle vesti di trascinatore hanno confermato la legge del PalaBigi, ancora inviolato quest’anno. Una delle note più positive arriva proprio dal derby della via Emilia, dove il play azzurro si è messo nuovamente in luce con una prestazione da leader e da vincente, a conferma della crescita continua del nativo di Cattolica.

Torna a vincere anche Caserta, dopo 5 ko consecutivi, levandosi dalla zona calda delle classifica sbancando una Montegranaro davvero carente difensivamente parlando, come ha sottolineato anche coach Recalcati.

Avellino vince anche se sembra essere ancora aggrappata alle giocate dei singoli (Richardson in questo caso) nell’attesa che arrivi una maggior coesione ed un sistema di gioco da collaudare, a scapito di una Vanoli incapace di concretizzare dall’arco (2/22) ed in lunetta (45%) pagando a caro prezzo queste defezioni. Alla squadra di Gresta va però riconosciuto il merito di aver tenuto in piedi fino all’ultimo una gara contro un avversario che compete per altri obiettivi e con un roster decisamente più lungo.

Infine, la sfida tra due formazioni alla disperata ricerca della vittoria per risollevarsi premia Varese, che grazie ad uno strepitoso Adrian Banks, interrompe la striscia di sei sconfitte consecutive tra campionato e coppa, condannando invece Pesaro alla settima L di fila e relegando la Vuelle all’ultimo posto della graduatoria in solitaria. Posizione dalla quale la squadra di Dell’Agnello, con una maggior cattiveria ed una maggior lucidità nei momenti chiave della gara (4 sconfitte delle 7 entro i 5 punti di scarto), può svincolarsi senza difficoltà.


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