Torino - Capo d'Orlando (Foto Uff. Stampa Fiat Auxilium Torino)

Torino – Capo d’Orlando (Foto Uff. Stampa Fiat Auxilium Torino)

FIAT AUXILIUM TORINO – BETALAND CAPO D’ORLANDO 91-92 (25-12, 14-27, 29-30, 23-26)

TORINO – Partita strana quella che oggi si è giocata al PalaRuffini di Torino, tra la Fiat Auxilium Torino e la Betaland Capo d’Orlando. Entrambe appaiate a quota 18 punti, si giocavano la possibilità di staccare la rivale e ambire ad una posizione in classifica che permette di sognare i playoff.

Le due squadre si sono divise i primi due quarti, con Torino protagonista dei primi dieci minuti con un parziale di 17-0 che negli ultimi 3 minuti della frazione le ha permesso di raggiungere il +13, caricando di falli gli avversari. Dopo i primi 10 minuti, infatti, il gioco in velocità di coach Vitucci ha messo in seria difficoltà gli ospiti, attaccando con costanza il ferro e trovando spesso giochi da tre punti fondamentali per il parziale, guidato comunque dalla buona prestazione difensiva. Alla prima sirena, Capo già doveva fare i conti con i due falli a carico di Delas, Ivanovic, Iannuzzi e Stojanovic.

Il secondo quarto, al contrario, è stato tutto a favore della squadra di coach Di Carlo, che ha sfruttato alcuni momenti in cui la squadra di casa ha cercato di specchiarsi credendosi troppo bella dopo i primi dieci minuti e in cui ha perso più palloni del dovuto. La squadra ospite, guidata dall’esperienza di Drake Diener è riuscita a piazzare un contro parziale di 15-3 con cui ha ribaltato il risultato e con cui si è riportata in vantaggio, riagguantata solo sul finire sul 39-39 grazie al canestro di Poeta.

La ripresa ha visto nuovamente un susseguirsi di emozioni, con Capo d’Orlando che in avvio di terzo quarto ha piazzato un altro parziale di 14-0 che ha rischiato seriamente di fiaccare ogni velleità di risultato da parte di Torino, zittendo il PalaRuffini, ma con Torino che ha saputo riprendersi subito, grazie ad un Chris Wright voglioso di farsi perdonare una prestazione un po’ scialba offerta a Pesaro e un Dj White che ha approfittato del quarto fallo di Delas per fare la voce grossa sotto canestro. La squadra di casa ha ripreso la testa della gara, ma Capo non ha mai mollato e si è mantenuta sempre a distanza di sicurezza.

Una partita equilibrata ma che a tratti è stata confusionaria, aiutata in questo anche da alcuni fischi degli arbitri che ne hanno spezzettato troppo il gioco e hanno portato a problemi di falli la squadra ospite, che ha dovuto fare a meno a lunghi tratti di Delas e Archie, lasciando a DJ White, autore alla fine di 23 punti, quegli spazi in area che il lungo ex NBA ha saputo sfruttare alla perfezione.

Drake Diener, nonostante i 35 anni compiuti ha però sempre trovato il modo di tenere in partita i suoi e con 5 triple e 18 punti è stata una spina nel fianco della difesa torinese. Il quinto fallo di un Dominique Archie on fire ha rischiato di spezzare gli equilibri della gara, ma la squadra di Di Carlo ha saputo andare oltre le difficoltà, tenendo in difesa fino alla fine e giocandosi l’ultimo possesso sotto di 2 punti a 15” dalla sirena dopo il canestro di Wilson, che ha trovato il canestro del +2 ma ha colpevolmente lasciato troppo tempo a disposizione agli avversari per organizzare l’attacco.

La tripla di Stojanovic, arrivata dopo la penetrazione di Ivanovic, ha trovato il bersaglio e ammutolito il palazzetto, facendo uscire vincitrice Capo d’Orlando, che ha potuto festeggiare una vittoria che vale il quarto posto in classifica.

Per Coach Di CarloUna vittoria molto importante. Sono molto contento per la vittoria, ci contavamo molto ed era complicato giocare con una squadra così in fiducia in trasferta. La chiave è stata rifornire con continuità i lunghi, coprendo il contropiede. Nota di merito a Drake Diener, che ha giocato nonostante un problema alla schiena e fornendo una prestazione fondamentale per la squadra

Una sconfitta amara invece per Torino, che per stessa ammissione di coach Vitucci ha perso un’occasione importante dal punto di vista della classifica, che avrebbe permesso di fare un bel passo avanti in classifica. “Grande merito all’avversario che ha sempre rimesso in piedi la partita quando riuscivamo ad andare avanti. Abbiamo subito la fisicità della partita che ci ha portato a giocare in modo indisciplinato quando dovevamo essere più lucidi. Sull’ultimo possesso abbiamo deciso di difendere, perché in casa sopra di due aevamo la possibilità di mettere pressione agli avversari. Un errore che ci è costato caro e di cui mi prendo la responsabilità. La partita è stata decisa dal tiro di Stojanovic e dal tiro un po’ affrettato di Wilson sul finire. Non volevamo lasciare così tamto tempo agli avversari“.

MVP
Drake Diener, a 35 anni suonati e con la schiena che dà problemi segna 18 punti, frutto di 5 triple e tiene a galla i suoi nei momenti più difficili. Però la palma di MVP va a Nikola Ivanovic, che con i suoi 22 anni uccide la partita con 23 punti, 6 assist e 26 di valutazione.