EA7 Emporio Armani Milano

Bruno Cerella, praticamente l'unico a "salvarsi" per Milano (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Bruno Cerella, praticamente l’unico a “salvarsi” per Milano (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Gentile: 5. Provarci, ci prova. Da solo però. Come tutti gli altri. Segna 11 punti, con percentuali pessime, figlie anche di scelte avventate, tra cui una tripla forzatissima nell’ultimo quarto.
Cerella: 8. Sia chiaro, non ha cambiato le sorti dell’incontro, come forse speravano le migliaia di suoi tifosi al Forum. Però, dopo due partite sedute inspiegabilmente in panchina, l’argentino rientra in campo e fa capire quanto sarebbe stato utile anche nelle due sconfitte senesi. Non è un “campione”, non segna 30 punti, non infila triple da 9 metri, ma difende, fa sempre “la cosa giusta” e gioca per la squadra. Scusate se è poco.
Melli: 5. Otto minuti impalpabili nel primo quarto, poi Banchi decide che può fare a meno di lui. Nell’ultimo quarto, però, forse sarebbe stato più efficace di un Lawal in difficoltà.
Hackett: 5,5. Quasi sufficienza perché si vede che le sue difficoltà sono soprattutto fisiche. E se manca il fisico, di chiunque sia la colpa (sfortuna, preparatori fisici, notti di baldoria), è tutto più difficile. Hackett ci prova, nel terzo quarto è tra i protagonisti del sorpasso, ma in difesa fatica a tenere chiunque e in attacco, le poche volte che riesce a battere l’uomo, fatica poi a concludere: il 2/9 da due punti è piuttosto indicativo; il -15 di plus/minus anche.
Langford: 5. Tanti canestri quante forzature, anche lui nel finale si iscrive alla sagra dell'”adesso la risolvo io”.
Samuels: 5. Guardando il tabellino ci si stupisce che abbia giocato 26 minuti: in campo non si nota, nonostante la squadra provi a servirlo con una certa continuità. Non sbaglia niente al tiro (4/4) solo perché le altre volte non riesce proprio a concludere, costretto a palle perse o a scaricare fuori la palla.
Wallace: 6. Gioca solo 4 minuti ma, più o meno come Cerella, entra con determinazione e voglia: 2 rimbalzi, 1 stoppata, 1 recupero. Avessero tutti il suo atteggiamento…
Lawal: 5. Parecchio in difficoltà contro Hunter, mostra un paio di lampi, ma è tutto tranne che affidabile.
Moss: 4. Irriconoscibile: 0/6 al tiro da una parte del campo, e dall’altra tanta fatica e inefficacia contro qualunque attaccante, a partire da un Janning che, nonostante non sia quello di gara 4, lo batte dal palleggio quando vuole. Le opzioni sono due: o qualcuno ha sbagliato la sua gestione fisica negli ultimi mesi, o sono tornati gli alieni di Space Jam a rubare il talento ai giocatori…
Jerrells: 5. Insieme a Gentile e Langford compone il trio del “ghe pensi mi” (dopotutto siamo a Milano), mettendosi in proprio nell’ultimo quarto. Come per i suoi compari, le cifre non lo condannano (del tutto), l’atteggiamento sì.

Montepaschi Siena

Keith Langford ingabbiato dalla difesa di Viggiano (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Keith Langford ingabbiato dalla difesa di Viggiano (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Viggiano: 6,5. Non una gara particolarmente brillante nel complesso, ma due triple pesanti in un momento cruciale della gara.
Hunter: 8,5. Nonostante prenda solo 7 rimbalzi, di fatto domina l’area; certo, l’immobilità di Samuels e la smania salterina di Lawal gli facilitano il compito, ma riesce sempre a farsi trovare nella posizione giusta al momento giusto, e sbaglia pochissimo (18 punti, 8/11 al tiro). E, soprattutto, piazza un paio di schiacciate in grado di ammutolire il Forum.
Cournooh: 5. Forse il peggiore dei suoi, gioca 14 minuti solo per i problemi di falli di Haynes, ma combina ben poco, a parte  un paio di rimbalzi offensivi (?!).
Haynes: 7,5. Limitato dai falli, quando è in campo mette in difficoltà gli avversari, battendo praticamente chiunque, in particolare Hackett e Jerrells, sul primo passo. Non gioca una partita eccezionale, ma fa capire a pubblico e dirigenza che forse (forse eh) tanto scarso non era… Vendetta dell’ex dal dente avvelenato se ce n’è una…
Carter: 8. Forse la miglior gara nella serie, segna 14 punti e “sceglie” accuratamente i momenti in cui fare canestro, bloccando ogni tentativo di break milanese; 6 rimbalzi e ottime percentuali (2/3 da due, 3/5 da tre) completano l’opera.
Janning: 6,5. Molto meno efficace in fase offensiva rispetto a gara 4 (5 punti, 2/10 al tiro), riesce comunque a far girare la squadra e a trovare l’uomo libero dopo aver battuto il suo in penetrazione, come dimostrano i 4 assist serviti ai compagni.
Ress: 6. Parte bene, poi un po’ si spegne, ma alcune giocate di esperienza e la sua leadership lo rendono un elemento insostituibile.
Ortner: sv. Pochi minuti in campo per far rifiatare Hunter, ingiudicabile.
Nelson: 7. Per lo più evanescente, piazza però una tripla importante nel primo tempo e poi è decisivo nel finale con 7 punti negli ultimi due minuti.
Green: 5,5. Due canestri in momenti chiave della gara, ma nient’altro, se non una serie di errori (2/6 al tiro) e tanta difficoltà nel portare palla quando è chiamato a farlo.