Finita la stagione regolare, è il tempo di tirare le somme. Cominciamo dal basso, dalle otto squadre che hanno chiuso la loro annata 2016/2017…

Vanoli Cremona: Dopo il sorprendente quarto posto della scorsa stagione, si aveva l’impressione che il progetto del patron Aldo potesse avere ancora un seguito. Invece in estate si è smantellata l’ossatura della squadra che tanto aveva sorpreso lo scorso anno, liberandosi a cuore forse troppo leggero dell’asse Vitali-Cusin e dell’americano più sottovalutato del campionato Deron Washington per mettersi nelle mani di due incostanti per natura come Tu Holloway (fuggito all’improvviso) e Darius Johnson-Odom. Ha pagato prima il decano degli allenatori Pancotto, poi con Lepore seduto in panchina la Vanoli ha avuto più sulla sua racchetta la possibilità di salvarsi, ma alcune occasioni, come i suicidi con Caserta e Sassari, Cremona ha buttato letteralmente alle ortiche le sue chance. Voto 4

Rotnei Clarke ai tempi dei Illawarra Hawks

Consultinvest Pesaro: per i marchigiani è stata la solita stagione di passione. Partita con ben pochi favori del pronostico, la dirigenza ha costruito una squadra con qualche falla di troppo ad inizio anno, leggasi le condizioni di Jasaitis, uno dei fiori all’occhiello della campagna acquisti. Con l’addio di Piero Bucchi ed il ko in casa con Cremona la situazione sembrava realmente disperata, ma ne finale è uscito fuori il solito orgoglio della Consultinvest, grazie ai veri leader della squadra Jarrod Jones e Rotnei Clarke (ennesime belle prese di Costa). Salvezza doveva essere e salvezza è arrivata, grazie alla sorprendente vittoria con Milano: a Pesaro si può essere soddisfatti. Voto 6

Recalcati (Foto R.Caruso 2017)

MIA Cantù: Dopo la scorsa stagione di assestamento, la proprietà, nella persona di Dimitri Gerasimenko, si auspicava un 2016/2017 da protagonista. Invece anche quest’annata si è distinta per numerose scelte sbagliate: Cantù aveva fatto all in con coach Kurtinaitis costruendo la squadra che desiderava, ma il lituano non ha trovato la giusta quadratura, rimettendoci il posto e lasciando spazio prima a Bolshakov e poi al decano Recalcati. Charlie, di ritorno in Brianza, ha dato una identità alla squadra, ma i buoi erano già scappati dalla stalla. Scelte sbagliate in sede di mercato, come quella di Romeo Travis, e tante polemiche hanno tenuto banco a Cantù, che si aspettava ben altro da questa stagione. Ora bisognerà ripartire da zero, per l’ennesima volta. Voto 4,5

esultanza-di-marco-giuri-foto-r-caruso-2016

Pasta Reggia Caserta: Alla fine la salvezza è arrivata, e anche con tre giornate di anticipo; un passo in avanti rispetto alle ultime due stagioni, ma l’impressione è che quest’anno i bianconeri potessero aspirare a qualcosa di più. Le sette vittorie nelle prime dieci gare hanno illuso, poi sono cominciati i problemi, con il Palamaggiò che ha visto cambiare giocatori come se fosse dotato di porte girevoli. Le questioni societarie hanno tenuto banco da marzo in poi, mese nel quale è deflagrata la bomba-Sosa che ha ulteriormente scosso l’ambiente, ma non vengono cancellate le sole cinque vittorie in venti gare. L’obiettivo minimo è stato raggiunto, ma con un po’ più di continuità si poteva lottare per la post season. Voto 6-

Foto V.V.2017

Openjobmetis Varese: Un girone di ritorno quasi perfetto, dove i lombardi hanno conquistato la salvezza grazie alla cura Caja. Dopo delle settimane di assestamento e l’innesto di una bocca da fuoco come Dominique Johnson, Maynor e compagni sono diventati dei veri e propri rulli compressori, conquistando una salvezza quasi insperata all’inizio del 2017. Tutto bello, a bisogna ricordare che la Openjobmetis era partita con altri obiettivi, con un roster che inizialmente, con il ritorno del dinamico duo Eyenga – Maynor, sembrava potesse dar fastidio per la seconda parte della griglia playoff. È per questo che più di una sufficienza non può essere data. Voto 6-

DJ White

Fiat Torino: Questo voto farà discutere. Perché i piemontesi, forti del nuovo sponsor, non avevano voglia di ripetere la stagione dello scorso anno, conclusasi con una rocambolesca salvezza. Con i soldi FIAT il GM Atripaldi ha costruito a Vitucci una squadra di grandissimo potenziale, con l’asse play-pivot Wright-White come uno degli osservati speciali del campionato. La squadra di Vitucci non è riuscita mai a trovare continuità, altalenando prestazioni da grande squadra ad altre senza  né arte né parte. A poco è servito l’innesto di Hollins, più di 500 gare in NBA ma senza lasciare il segno. A parziale discolpa, gli infortuni nel momento più caldo dell’anno. Le assenze di Wright e soprattutto di Washington hanno pesato tanto nell’andamento stagionale, che ha comunque visto Torino salva con largo anticipo. Voto 6-

Foto V.V.2017

Germani Basket Brescia: In molti nutrivano dubbi sul roster costruito in estate. Un buon quintetto, ma con una panchina fatta di veterani di A2 come Cittadini, Bushati e Passera. Dopo le prime difficoltà, fisiologiche per una neopromossa, la Germani ha cambiato marcia con l’innesto di Christian Burns, che ha dato solidità al pacchetto lunghi lombardo e soprattutto un buon sidekick a Marcus Landry, realizzatore di alto livello a queste latitudini premiato con il titolo di MVP. A questo bisogna aggiungere una nota all’annata di Luca Vitali, sempre un vero e proprio padrone in una squadra senza pressioni. Aver centrato subito le Final Eight di Coppa Italia ha dato soddisfazioni, e per questo la dirigenza vuole mantenere il nucleo di questa stagione. A Brescia possono tranquillamente affermare ‘Buona la prima’. Voto 7

Romeo Sacchetti (Foto R.Caruso 2017)

Enel Brindisi: I pugliesi erano partiti con ambizioni molto alte. L’arrivo di Meo Sacchetti sulla panchina biancazzurra era garanzia di un progetto che puntava alle posizioni alte di classifica, ma la squadra costruita ad inizio anno ci ha messo un po’ a carburare. Merito, o anzi colpa, degli infortuni e dall’inesperienza europea di quasi tutti gli stranieri passati quest’anno al Palapentassuglia, che ci hanno messo un po’ a capire i dettami del nostro campionato. L’innesto di Goss a stagione in corso ha portato equilibrio, non ha invece pagato l’azzardo Samardo Samuels, arrivato a Brindisi molto lontano dalla forma migliore. Questa stagione ha portato in dote dei giocatori interessanti come Nic Moore e Robert Carter, ma resta poco per giudicare positiva l’annata della Enel. Voto 5