La rivolta dei peones, il trionfo di Davide contro Golia , si potrebbero usare davvero toni facilmente epici dopo l’incredibile terza giornata che vede al comando un terzetto inedito ed inatteso, Cimberio Varese, Saie3 Bologna e Banco di Sardegna Sassari. Nessun dubbio però che la prima pagina spetti alla Sidigas Avellino.

Warren con Dragovic il killer di Milano dal perimetro

E’ davvero straordinaria l’impresa dei ragazzi di coach Giorgio Valli contro la corazzata Milano, non tanto e non solo per una vittoria insperata alla vigilia (out il super rimbalzista Linton Johnson ed il bombardiere Hardy ancora alle prese con le grane legate al visto) ma per le modalità con cui è arrivato il trionfo biancoverde. La Scandone ha letteralmente schiantato l’EA7 con la forza di una brutale Rivoluzione Culturale, frutto di un’applicazione difensiva ai limiti dell’eroismo e di una splendida “leggerezza” offensiva con cui Dragovic e compagni hanno demolito la pallida difesa (?!) biancorossa. Le complicità di una Milano svagata ed irritante sono evidenti ma le istantanee più belle del match restano i balletti di un Ndudi Ebi da notte NBA, 19 punti 11 rimbalzi ed un senso di onnipotenza nel pitturato, e la difesa uno contro uno di Paul Biligha che accetta, e vince, la sfida con Hairston, il miglior attaccante dell’EA7. E quando l’ex senese non riesce ad essere implacabile l’Olimpia mostra ancora tutti i limiti in attacco di una squadra fatta, per ora, di tanti secondi violini di assoluto valore ma senza coralità. E quando il coro stecca molte responsabilità sono spesso del direttore d’orchestra, Omar Cook infatti non ha mai trovato il giusto ritmo durante la gara per azionare l’attacco degli ospiti. L’interminabile panchina a disposizione di coach Scariolo non ha comunque aiutato l’ex play di Valencia: non entrato Giachetti, 12 inguardabili minuti di Stipcevic (possibile che il mercato estivo non offrisse nulla di meglio?), sterile anche l’apparizione di un Basile assai sottotono. La caduta delle stelle è proseguita a Masnago dove la Montepaschi si è inabissata contro la Cimberio che resta in vetta conservando uno score immacolato di tre vittorie consecutive.

Green è il faro di una Varese ancora imbattuta

I campioni d’Italia reagiscono solo nel finale alle scorribande della 4 per 100 di coach Vittucci, Green, Banks, Ere e Dunston sfidano a più riprese sul ritmo i biancoverdi che restano in corsa sino al termine solo grazie ad un super Daniel Hackett in versione Lone Ranger, 20 punti 6 rimbalzi e 6 assist. Mancano a coach Luca Banchi proprio le alternative offensive, fuori Kemp, deleterio Brown mentre Janning continua a sparare a salve, una serie di problemi per i toscani che continuano dopo la debacle europea contro l’Alba Berlino. Mal d’Europa per le due regine estive a cui si unisce anche Cantù che completa l’insolito tre su tre nei KO delle squadre impegnate in Eurolega. Di tutt’altro sapore la sconfitta dei brianzoli nella tana di un Banco di Sardegna che tra le mura del PalaSerradimigni trova spesso prestazioni superlative. Gara in puro stile playoff quella di Sassari con punteggio controllato, contestazioni al trio arbitrale e finale per cuori forti. Drake Diener evoca il più classico degli “History Repeating” mandando in aria una pozione magica identica a quella che stregò Bologna in gara 2 dei quarti dei playoff dello scorso maggio. Un tiro che fa esplodere di gioia i tifosi sardi e che costringe un furioso (con più di una ragione) coach Andrea Trinchieri alla sconfitta nonostante un fantastico Markoishvili che aveva guidato la Chebolletta alla rimonta ed al temporaneo sorpasso. Scende dalla vetta Cantù e ci resta invece la Virtus Bologna che nell’anticipo di sabato deve sudare parecchio per avere ragione della Sutor. Marchigiani che finalmente possono ammirare le potenzialità, sin li ben celate, di Donald Steele che illude i tifosi gialloblu: Questa volta Peppe Poeta amministra con grande intelligenza la partita sfruttando la “follia” di Hasbrouk ed il solito asse ben collaudato con “Sua Solidità” Angelo Gigli.

Le folli triple di Hasbrouck ancora decisive per le VNere

Il fattore X è Viktor Gaddefors che da “sosia” di Koponen si sta trasformando un in un sesto uomo di grande versatilità. Sorride anche l’altra Virtus quella romana, non inganni il finale del PalaTiziano, Datome e soci archiviano assai presto la pratica Reggio Emilia. In evidenza anche in questo caso un giovane interessante come Aleksander Czyz che palesa gli imbarazzi della matricola Trenkwalder ancora alla ricerca di un leader stante le, prevedibili, difficoltà iniziali di adattamento al nostro torneo di Dominic James. Nessun problema di chimica pare al momento per la Scavolini che strapazza la Reyer  alle prese con problemi fisici e di intensità da ritrovare dopo la splendida stagione scorsa. Coach Ticchi si gode la prestazione mostruosa di Andrea Crosariol che domina la partita come mai, forse, nella sua carriera. Per l’ex centro di Bologna gara perfetta con 9/9 dal campo 7 rimbalzi 3 stoppate che hanno esaltato il pubblico della Adriatic Arena che inizia a vedere bagliori di spettacolo con Mack, Barbour ed Hamilton. Prima vittoria casalinga anche per Biella che non da scampo ad una Caserta già preoccupata per qualche acciacco di troppo degli uomini chiave. Il solo Akindele non può supplire al sempre più incombente rebus sulle condizioni fisiche di Wise, Russell Robinson infatti approfitta dei guai dell’ex play di Le Havre e chiude i conti nella ripresa, 28 punti e 7 rimbalzi con 10/13 dal campo abbinati ai 21 di un ottimo Brackins. Due dati che confortano finalmente coach Cancellieri in attesa di un Moore più brillante.